Hideo-Kojima

The Matrix di Hideo Kojima: è quasi successo, ma Konami ha spento il sogno nel 1999

C’è un universo in cui Hideo Kojima ha diretto The Matrix: The Game. Purtroppo, non è il nostro. In un’intervista rilasciata a Time Extension, Christopher Bergstresser, ex vicepresidente di Konami Digital Entertainment, ha svelato un retroscena sorprendente: nel 1999, in pieno boom del primo Metal Gear Solid, i Wachowski (allora ancora noti come i fratelli Wachowski ) si presentarono negli uffici Konami in Giappone per proporre a Kojima di realizzare un videogioco ufficiale di The Matrix. “I Wachowski erano grandi fan di Kojima” racconta Bergstresser. “Così Kazumi Kitaue, Kojima, Aki Saito e io eravamo alla sede Konami quando ricevemmo la chiamata. I Wachowski arrivarono con il loro concept artist e dissero a Kojima:‘Vogliamo che tu faccia il gioco di The Matrix. Puoi farlo?’” La risposta di Konami, però, fu lapidaria. “Aki tradusse la richiesta per il signor Kitaue, che li guardò e rispose semplicemente: No.” E così, finì lì,  con un “no” secco che chiuse quella che avrebbe potuto essere una collaborazione leggendaria tra cinema e videogioco.

Il rifiuto arrivò in un periodo in cui Kojima e il suo team stavano lavorando a Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, in sviluppo per PlayStation 2 e uscito nel 2001. È facile capire perché Konami preferisse concentrare tutte le risorse su un progetto interno piuttosto che dedicarsi a un prodotto su licenza. Eppure, secondo un altro ex dipendente dell’azienda, Kojima mostrò “forte interesse” nel collaborare con i Wachowski, e il team provò “grande delusione” per l’occasione mancata. Non stupisce: la visione dei due registi e quella del creatore di Metal Gear avevano molto in comune: cyberpunk, identità, realtà virtuale e libero arbitrio erano temi centrali sia per The Matrix che per Sons of Liberty.

Le influenze giapponesi nel lavoro dei Wachowski sono ampiamente note: The Matrix deve molto a Ghost in the Shell, e l’amore dei due per l’animazione nipponica sfociò in progetti come The Animatrix e Speed Racer. Allo stesso modo, Kojima ha più volte citato e omaggiato The Matrix nei suoi giochi, sia nei temi che nella messa in scena, come nelle sequenze meta e nei dilemmi filosofici che hanno reso Metal Gear Solid 2 un’opera di culto. Alla fine, The Matrix ottenne comunque tre adattamenti videoludici: Enter the Matrix, The Matrix Online e Path of Neo, che portarono avanti la visione dei Wachowski nel mondo del gaming. Ma resta affascinante immaginare cosa sarebbe potuto nascere da una collaborazione diretta con Hideo Kojima, in un’epoca in cui cinema e videogiochi stavano ancora imparando a parlarsi. Ventisei anni dopo, la storia di quel mancato incontro suona quasi come una linea di codice saltata nella simulazione, un bug nel destino del medium, e anche stavolta l’unica verità è che il cucchiaio non esiste!