Remedy: FBC Firebreak delude e arriva il cambio al vertice

Periodo difficile per Remedy Entertainment, che ha pubblicato i risultati finanziari del terzo trimestre 2025 (luglio – settembre) con numeri in netto calo: i ricavi scendono del 32%, attestandosi a 12,2 milioni di euro, mentre la perdita operativa sale a 16,4 milioni. A pesare è stata soprattutto la partenza sottotono di FBC Firebreak, il titolo cooperativo che doveva segnare l’ingresso di Remedy nel mercato dei live service. Il primo grande aggiornamento, arrivato solo a fine trimestre, ha migliorato “solo marginalmente” le vendite, spingendo lo studio a rivedere le previsioni per l’anno fiscale e a registrare una svalutazione non monetaria di 14,9 milioni di euro, legata ai costi di sviluppo e ai diritti di pubblicazione del progetto.

Nel frattempo, parte del team è già stata spostata su altri progetti, anche se i lavori su Firebreak proseguono per “aumentare il valore per i giocatori” in linea con le aspettative di vendita a lungo termine.  La situazione ha portato anche a un cambio ai vertici: dopo nove anni, Tero Virtala ha lasciato la carica di CEO, sostituito ad interim dal co-fondatore Markus Mäki, che ha ceduto la presidenza del consiglio di amministrazione a Henri Österland.

Il calo dei ricavi è legato in gran parte alla riduzione dei proventi da Annapurna Interactive per Control 2. Remedy ha ricordato che, in base all’accordo siglato lo scorso agosto, Annapurna finanzierà il 50% del budget complessivo del gioco. Nonostante tutto, lo studio ha segnalato un incremento nelle vendite e nelle royalty, trainato dai servizi in abbonamento di Firebreak, dalle royalty di Alan Wake 2 e dalle vendite costanti di Control.
Il sequel horror ha inoltre debuttato in Cina con “risultati iniziali incoraggianti”, mentre gli altri capitoli della serie Alan Wake continuano a registrare buone performance.

Guardando al futuro, lo studio conferma che i lavori su Control 2 e sui remake di Max Payne 1 e 2 stanno procedendo secondo i piani e si trovano in piena fase di produzione, mentre un terzo progetto non ancora annunciato è attualmente in fase di concept.

Quello che è certo è che Remedy si trova ora a fronteggiare una fase di transizione complessa. Firebreak rappresentava una scommessa coraggiosa ma rischiosa, e i risultati mostrano quanto sia difficile per uno studio con una forte identità narrativa adattarsi alle logiche del multiplayer e del live service. Allo stesso tempo, il ritorno al centro dei franchise storici suggerisce una volontà di consolidare ciò che il pubblico riconosce e apprezza di più del marchio Remedy: esperienze autoriali, atmosferiche e profondamente legate alla visione dei suoi creatori.