Octopath Traveler 0 Provato: una strada per cambiare ed evolvere

Octopath Traveler 0 Cover

I primi capitoli della saga hanno ridefinito il concetto di RPG, riportando in auge uno stile visivo che in molti consideravano ormai passato. Allo stesso tempo, Sqaure Enix è riuscita a costruire un modo differente di raccontare e vivere l’avventura. La saga di Octopath Traveler è diventata velocemente un cult, amata da tanti per la prospettiva innovativa ma allo stesso tempo nostalgica sul genere. Octopath Traveler 0 sta ora per arrivare su PC, Nintendo Switch 1 e 2, PlayStation 4 e 5 e Xbox Serie X|S con la promessa di dare una svolta netta al percorso visto fino ad ora. Noi abbiamo avuto l’opportunità di dare un’occhiata ai primi capitoli del gioco e quello che abbiamo provato è stato incredibile.

Octopath Traveler 0 City
Un nuovo mondo si apre di fronte a noi.

Octopath Traveler 0: ricominciamo da prima

Octopath Traveler 0, nonostante sia il terzo capitolo, proprio come dice il nome, vuole essere un degno prequel alla saga che ci ha rapito fin ad ora. Nonostante questo, il gioco ridefinisce la struttura narrativa a strade differenti ma interconnesse, che ha fatto la fortuna della saga. In questo nuovo capitolo, infatti, interpretiamo un unico personaggio a cui, come nei più classici RPG anni ’90, possiamo dare un nome ma anche costruirne limitatamente le fattezze fisiche. Il nostro protagonista è uno degli abitanti del tranquillo e pacifico villaggio di Wishvale. Tutta la popolazione sta per festeggiare la Sacra Fiamma ma, la sera della festa, un esercito guidato da un terribile avversario, piomba in città e da tutto alle fiamme. Il nostro eroe, insieme ad alcuni sopravvissuti, riesce a fuggire. Tempo dopo scopre di essere un predestinato, chiamato a salvare il mondo da un terribile minaccia. Il nostro compito sarà recuperare degli anelli divini e porre fine alla minaccia malefica che sta per abbattersi sul mondo intero. Per adempiere al nostro dovere, però, avremo bisogno di aiuto e compagni. Molti compagni, come mai prima d’ora.

Fino a qui, Octopath Traveler 0 sembra volersi accomodare sulla più classica delle strutture narrative dei vecchi RPG. In realtà siamo rimasti colpiti dalla maturità dei toni utilizzati per raccontare questa storia. L’avventura che sia apre di fronte a noi, è più cupa, misteriosa e intrecciata. Dopo il prologo, infatti, veniamo messi di fronte alla prima di tante scelte: andare a recuperare i primi tre anelli, cercando vendetta, seguendo i percorsi di Power, Wealth o Fame, oppure puntare alla ricostruzione del villaggio percorrendo le strade del Flame? Le scelte non sono definitive, ovviamente. Avanzando nel gioco, potremo completarle tutte. Allo stesso tempo danno una misura precisa della maturità narrativa raggiunta da Square Enix. I primi tre percorsi, infatti, ci chiamano a riflettere sui temi della forza come strumento di controllo (Power), della relazione fra corruzione e potere economico (Wealth) e del legame fra arte e sfruttamento (Fame). Il quarto, Flame, vuole invece accompagnarci in un percorso legato alla memoria e alla spiritualità. Questi sono solamente i primi passi in una struttura narrativa molto più matura e complessa. Possiamo solo immaginare cosa ci aspetti dopo i rispettivi primi capitoli di ogni strada, punto dove il nostro provato ha avuto termine. È chiaro però come, se prima eravamo di fronte a otto strade differenti che si incrociavano e condividevano una parte del percorso di vita, per poi dividersi nuovamente, adesso il panorama è completamente differente. Un unico punto di partenza ci porterà a svariate diramazioni, come un albero che allunga i suoi rami nella grandezza del tempo e dello spazio.

Octopath Traveler 0 Combat System
Un sistema di gioco e una narrazione rinnovati, rispettando il passato.

Una storia corale tra ricostruzione e avventura

Perché Octopath Traveler 0, nonostante la presenza di un unico protagonista, non rinuncia alla pluralità dei punti di vista. Elemento forse mai così presente come in questo titolo. Mentre cerchiamo di adempiere al nostro sacro compito, infatti, dobbiamo anche ricostruire il nostro villaggio e questo, oltre alle strutture, richiede anche cittadini. Durante i nostri viaggi, o attraverso side quest specifiche, dovremo anche invitare le persone che riteniamo più utili o meritevoli a trasferirsi alla nuova Wishvale. Tra questi, oltre a cittadini comuni in grado di fornire supporto allo sviluppo del villaggio, potremo contare anche su ben 30 personaggi differenti. In questo nostro provato ne abbiamo incontrati solamente alcuni, ma vi assicuriamo che tutti hanno un’identità ben specifica, una back-story affascinante e capacità uniche. L’ispirazione per questa parte più gestionale del sistema di gioco, non può che essere stata Suikoden II. Nel poco che abbiamo visto, si percepisce già una sensazione di comunità, gruppo, appartenenza che pochi titoli sono riusciti ad evocare in passato. La ricerca del tormentato Phenn o l’incontro con lo spirituale Celsus sono momenti profondi, che ci chiamano a riflettere. La presenza di tanti personaggi, inoltre, ha un influsso anche sul gameplay generale. Il numero di membri del party, infatti, sale a 8 componenti che possiamo suddividere in due linee. I 4 di fronte hanno massima libertà di azione mentre la seconda linea funge da supporto. Nella classica struttura Break & Boost possiamo ora spostare i singoli membri fra le due linee, rendendo i combattimenti più strategici.

Il mondo viene ancora suddiviso in aree limitate, in cui possiamo muoverci seguendo percorsi prestabiliti. Ogni area viene suddivisa per il livello dei mostri che possiamo incontrare casualmente. Un elemento che favorisce la strategia di esplorazione, permettendoci di scegliere il livello di sfida che vogliamo affrontare. A spingerci ad esplorare è la presenza di diversi mini dungeon che vengono sbloccati nel momento in cui prendiamo la specifica quest. Vi sono inoltre dei mostri epici che risiedono in alcune mappe e fanno la guardia a tesori preziosi. Non ci è dato sapere il loro livello ma tre indicatori ci suggeriscono il grado di sfida, da moderato a difficile. Durante queste prime fasi di esplorazione, tutte nella parte sud di Wishvale, abbiamo riscontrato una calibrazione del livello di difficoltà non molto ottimale. Prendendosi del tempo per livellare, gli scontri casuali divengono presto facilmente accessibili e quasi ripetitivi. In nostro soccorso, però, arriva il teletrasporto, che ci permette di spostarci rapidamente nelle città che abbiamo già visitato. Anche le missioni principali, che per motivi narrativi sono immediatamente tutte disponibili, sono calibrate tutte sullo stesso livello. Di conseguenza, l’ultima che decidiamo di affrontare risulta essere facilmente superabile.

La forza di Octopath Traveler 0, però, rimane la serie infinita di piccole storie che possiamo ascoltare. La maggior parte degli NPC che incontriamo ha una propria backstory che, per chi ha pazienza e voglia, può leggere, anche per creare collegamenti e interazioni. La narrazione centrale viene comunque portata avanti dalle missioni principali. Durante il loro svolgimento assistiamo spesso, certe volte molto spesso, a inserti narrativi che approfondiscono i temi specifici. Diviene un vero e proprio romanzo epico che, però, può spezzare il ritmo dell’azione. Da un lato speriamo che proseguendo nel gioco, la parte narrativa venga leggermente snellita. Allo stesso tempo, sappiamo che la saga si è da sempre contraddistinta per questo aspetto. Una grande epopea fantasy, ulteriormente enfatizzata dall’aspetto grafico. Rispetto ai capitoli precedenti, in queste prime ore di gioco abbiamo notato una funzione narrativa delle luci, maggiormente volumetriche, e delle texture, più morbide. La palette cromatica risulta più drammatica, in accordo con la storia più articolata e matura. Le stesse cut-scene sono più cinematografiche, con movimenti di camera studiati, precisi e attenti. Siamo rimasti quindi stupiti da questo HD-2D in splendida forma, dal maggiore impatto emotivo nonostante la semplicità delle forme base. Una splendida opera grafica che permette di immergersi completamente in questa storia di redenzione e vendetta.


Dopo il lunghissimo gameplay trailer (che potete vedere qui) mostrato qualche tempo fa, le aspettative erano molto alte. Finalmente Octopath Traveler 0 ci ha mostrato le sue prime ore di gioco, facendoci provare in anteprima il prologo e i capitoli 1 della nuova avventura. Ci è parso subito chiaro come Square Enix abbia voluto consolidare gli elementi che hanno reso celebre la saga, offrendo comunque un’esperienza differente. Dal punto di vista del gameplay, infatti, ora possiamo contare su ben 8 membri del party. I quattro in prima linea combattono attivamente mentre gli altri offrono supporto, con la possibilità di cambiare in qualsiasi momento. Il vero punto di svolta, però, è rappresentato proprio dalla narrazione, l’elemento forse più rappresentativo. Stavolta avremo un unico personaggio da interpretare. Dovremo però scegliere le strade da percorrere e cercare compagni lungo il viaggio. Un totale di ben 30 avventurieri, ognuno con la propria back-story, che potrà unirsi alle nostre file e supportarci in combattimento. Non più 8 strade diverse che si intrecciano ma un grande albero che si ramifica in decine di percorsi differenti, tutti da esplorare. Non abbiamo potuto approfondire la trama generale, ma già da questi primi momenti di gioco abbiamo compreso quanto la storia sia più profonda, matura, a tratti anche drammatica, sottolineata da un HD-2D più narrativo, dalle forme morbide, la direzione più cinematografica e una palette di colori attentamente selezionata. Se queste prime ore sono solamente un primo assaggio, Octopath Traveler 0 potrebbe essere l’anello mancante tra l’ambizione narrativa e la nostalgia RPG.