Anno 117 Pax Romana Recensione: le due anime gestionali

Anno 117 Pax Romana, il passato più antico per la blasonata serie Anno!

Anno 117 Pax Romana rappresenta l’ultima incarnazione di una serie strategica a setting storico decisamente amata dal grande pubblico, che, fin dalle sue lontane origini, ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel pur affollato panorama dei gestionali ambientati nel passato. Dopo aver esplorato periodi storici più recenti e vicini a noi, la saga decide a sorpresa di tornare alle origini. No, non temano quelli che si aspettavano una remastered o un remake del primissimo episodio del 1998, come va di moda recentemente. La serie è infatti tornata in grande stile scegliendo però un arco temporale davvero antico, che rappresenta una novità per il gestionale dello studio teutonico Ubisoft Mainz. Si torna infatti all’epoca della gloriosa Antica Roma ed in particolare, come anticipato dal titolo, alla cosiddetta Pax Romana, complesso periodo di pace dell’impero. Saliamo quindi sulla nostra biga e corriamo a briglie sciolte sulla Via Appia (che ancora non era chiamata Antica, ovviamente) per vivere al modo romano. Un videogioco permette anche questo, come sapete, di sognare, e tornare nel passato.

Anno 117 Pax Romana
Anno 117 Pax Romana ci regala degli scorci decisamente evocativi

Da Augusto a Traiano ha regnato la PAX ROMANA duratura e serena, per un Impero finalmente pacifico e fiero di esserlo!

C’eravamo lasciati con la prova su strada di Anno 117 Pax Romana, che abbiamo provato in questa pagina, ancora stupiti per la scelta drastica di ritorno al passato, ed ormai abituati a gestire elementi meccanici e di modernità a vapore tipici del precedente Anno 1800, in cui la Rivoluzione Industriale, di fatto, era il focus dell’apertura verso la modernità del mondo attuale. La scelta lascia nuovamente spiazzati, come quando si passò dal millequattrocento al duemilasettanta e poi al duemiladuecento! Il quinto e sesto episodio, futuristici, fanno ben capire le potenzialità della serie, che ormai è libera di spaziare avanti ed indietro nel tempo meglio del TARDIS di Doctor Who. Il leggendario studio di sviluppo tedesco Related Designs Software, detto Blue Byte, ops, perdonateci cari veterani all’ascolto, Ubisoft Mainz, come si fa chiamare adesso “al modo moderno”, ha deciso di tornare alle origini dell’Impero Romano, in un periodo in cui, più che la mera conquista territoriale si punta ad una assennata gestione delle risorse imperiali incluse le colonie britanniche.

Cosa di meglio, diciamo noi, per chi ama il genere gestionale? Ubisoft Mainz, piuttosto che vivere di rendita e dormire sugli allori, cambiando magari solo il setting, ma lasciando inalterato lo scheletro del gameplay, si è data parecchio da fare, ed ha proposto in questo ottavo episodio della saga non solo un approccio semplificato che farà la gioia dei neofiti e degli utenti, pur esperti, meno amanti della complessità tipica del genere gestionale, ma anche una nuova interfaccia totalmente ridisegnata e ripensata da zero. Con tanto di consigli pop up che, pur avendo lievemente l’invasività dei banner obbligatori nei siti porno (a proposito preparate lo SPID da domani), giungono nei momenti cruciali, ed hanno un pattern adattativo anche molto preciso che segue lo stile del giocatore, riuscendo quasi ad anticipare le sue mosse in gioco. Approccio morbido, dunque, per i nostri amici teutonici, cosa che sicuramente riuscirà ad ampliare il pubblico di questo titolo.

Anno 117 Pax Romana
Alcuni scorci naturalistici di Anno 117 Pax Romana, specie quelli di ALBION, lasciano senza fiato

Un gestionale morbido morbido, ma non morbidissimo!

Citiamo il moderno ritornello musicale di Shade perché calza davvero a pennello per questo titolo. Approccio semplice, ma non semplificazione estrema, sia chiaro. Il titolo resta solido e complesso nei momenti in cui lo richiede, snellendo di fatto solo le parti oggettivamente più spigolose dei capitoli precedenti. Ubisoft Mainz punta sul perfetto equilibrio tra approccio easy iniziale e progressione più complessa dopo aver appreso le basi del gameplay. Le dinamiche di interazione, una volta superato quello che, ai più esperti, potrebbe apparire come una sorta di lungo tutorial che spiega l’ovvietà, sono in realtà ben strutturate, come del resto la progressione non del tutto lineare, ma nemmeno dispersiva all’estremo. Fondamentale l’universale dipendenza delle risorse, in cui le più piccole, come i panifici, sono spesso più importanti strategicamente dei grossi templi di culto devozionale, seppur grande spazio è dato all’aspetto religioso.A tal proposito, spendiamo due parole sulla religione, che nel gioco diventa un vero e proprio accessorio importante del governo e della gestione. La differenziazione tra ogni singolo TEMPLUM non è meramente decorativo, sia chiaro, anzi, esteticamente le variazioni sono minime, ma riesce invece ad influenzare positivamente esattamente la sfera di cui ogni divinità si occupa. Tocca quindi ripassare le basi della Mitologia Romana.

ARES, Dio della Guerra (con buona pace di Kratos di playstationiana memoria) fa elevare la potenza bellica della regione dove viene eretto il suo tempio. Il fattore militare, seppur meno importante della mediazione pacifica nel titolo, è utile soprattutto in fase difensiva, creando installazioni difficili da conquistare. Nel titolo abbiamo la presenza di alcune battaglie classiche, non temete, ma queste vengono confinate, a livello di trama, ad episodi minori rispetto alla pace imperante. LUGUS, nome celtico con cui è noto il romano Mercurio, riesce ad influenzare la capacità di carico delle navi. Si oggi sembra una skill poco interessante, ma all’epoca dell’Antica Roma, ammettiamolo, era un bonus notevole! EPONA (citata anche dalla serie The Legend of Zelda) è un’altra divinità celtica protettrice dei cavalli, che, facile intuire, aiuterà il prosperare dei pascoli e la produttività equina. Saper equilibrare al meglio le risorse religiose con quelle militari e diplomatiche è spesso la chiave del successo. Importante poi saper gestire al meglio il NUOVO ALBERO DELLE SCOPERTE, che si divide nei tre principali asset gestionali, ovvero civile, economico e militare. Ogni singolo edificio, quindi, riesce ad influire pesantemente sui principali parametri, come benessere, salute, sicurezza e ricchezza, è sempre bene ricordarlo. Le meccaniche dei setting costruttivi e degli asset ambientali sono tutte molto ben amalgamati tra loro e piacevoli all’approccio.

Anno 117 Pax Romana
Anno-117 Pax Romana presenta due protagonisti molto interessanti, Marcus e Marcia, novelli governatori

Marcus e Marcia, una campagna, due destini, in cui ogni scelta influenzano il corso della storia…

Anche dal punto di vista squisitamente narrativo abbiamo ottimi spunti per lodare il titolo, a partire dalla doppia scelta del personaggio, in cui è possibile privilegiare anche una donna. Quest’ultima risulta più ostica da padroneggiare, perché in generale osteggiata dal suo stesso popolo, pregno di diffidenza verso un leader di sesso femminile. Forse una imprecisione storica, lo ammettiamo, raramente si sono viste donne al potere nell’Impero Romano, o perlomeno c’erano solo nel dietro le quinte, manovrando personaggi maschili, e non certo come leader alla Cleopatra dell’Antico Egitto. Ma una scelta interessante, che sfocia quasi nel “what if” più speculativo. Marcus e Marcia sono simili nella forza politica, entrambi ambiziosi, fieri, caparbi, ma parecchio diversi nella fragilità emotiva, e questo è senza dubbio un punto a favore della loro dualità di personaggi. Marcus è un elemento classico dei gestionali, il classico “young major” dei city builder di “simcityana memoria”. Un giovane inesperto, alla sua prima nomina da governatore, che ha l’arduo compito di affrontare le sfide del potere, mantenendo un forte equilibrio tra Urbe, come Civitas, e Provincie, durante un periodo, è bene ribadirlo, relativamente tranquillo, come appunto la Pax Romana.

Anche Marcia, dal canto suo, è una donna forte e determinata che ha dalla sua anche la doppia sfida dell’affrancamento sociale, sfidando la diffidenza del suo popolo verso le donne al potere, e soprattutto le ferree regole gestionali dell’Impero, per guidare la sua provincia secondo principi innovativi e giustizia sociale. Un compito certo non facile. La stessa dicotomia complementare la troviamo nelle due province proposte dal gioco. LATIUM ed ALBION, luoghi realmente esistenti nel passato romano, sono due scenari giocabili molto diversi nella concezione, ma non a caso, poiché rappresentano, anche secondo le informazioni storiche tramandateci dagli scrittori e storici latini, due modi di pensare diversi, a volte anche opposti, della stessa filosofia imperiale. Anno 117 Pax Romana, è bene tenerlo sempre presente, ci propone un preciso periodo storico dell’Impero Romano, in cui ormai sono finite le grandi campagne di conquista e le lunghe e sanguinose guerre, ed il popolo romano vive finalmente la pace, nel suo splendore massimo ed in piena tranquillità.

Anno 117 Pax Romana
Anno 117 Pax Romana presenta un mare incredibilmente realistico, grazie alle prodezza del motore grafico Empire Engine!

Anno 117 Pax Romana: un popolo unico, sotto un unico imperatore! Per la gloria di Traiano!

Siamo in un periodo caratterizzato dal mutamento politico, dalla trasformazione del mondo stesso, dove la scelta politica pacifista iniziale di Augusto, proseguita fino alla visione illuminata dell’imperatore Traiano, hanno puntato a migliorare lo status del proprio popolo, incluse le provincie, in un momento in cui l’Impero Romano ha visto la sua massima espansione. Un monarca illuminato, peraltro, questo Traiano, che, nonostante la passione smodata per il vino che ricordano gli storici, resta un grande sognatore, ed ha tra i suoi meriti quello di aver costruito un porto moderno per l’Antica Roma, per aumentare il benessere interiore derivata dalla presenza del commercio, e che oggi, dopo corsi e ricorsi storici, è diventato una sorta di laghetto artificiale e perfettamente esagonale, visitabile e noto come Lago di Traiano. I due diversi modi di governo, complementari più che antitetici, dovranno essere perfettamente padroneggiati dai giocatori, che dovranno passare con facilità intellettuale tra la razionalità ordinata della città di Roma, come URBE, e la gestione di una ambiente più selvaggia, come appunto quella naturalistica ed ancora incontaminata delle provincie settentrionali, caratterizzate da biomi unici ed affascinanti.

La forza di Anno 117 Pax Romana è quella di essere un city builder dalla doppia anima, quindi, in perenne equilibrio tra gestione cittadina e espansione dei confini più selvaggi. Il focus della campagna principale, come facile intuire, si concentra quindi sulla fase di gestione e mantenimento delle risorse, sempre divisi tra lo splendore di LATIUM ed il mistero inesplorato di ALBION. Questa scelta farà felici, ovviamente, i giocatori che amano l’affascinante storia dell’antica Britannia, con le sue leggende ed i suoi miti storici. I due scenari sono molto differenti tra loro, ognuno con proprie architetture tipiche, biomi e differenza di risorse ambientali. Particolare interesse, dal punto di vista storico, dimostrano i piccoli villaggi celtici che ancora resistono alla grandezza dell’Impero Romano, pur nella povertà di mezzi. Da questo Renè Goscinny, noto fumettista francese, ha ad esempio tratto le storie del divertente Asterix. Le missioni da affrontare, rigorosamente non lineari, sono parecchio appassionanti e ben dirette, in cui il nostro ruolo da governatore resta piacevole e mai troppo pesante nei contenuti. Del resto siamo in pieno splendore culturale. La mediazione culturale è la via del successo, piuttosto che la mera prepotenza bellica della conquista. Gloria quindi alla PAX ROMANA ed ai leggendari imperatori, con in testa Traiano!

Anno 117 Pax Romana
Quando le città cominciano ad espandersi la situazione si fa complessa da gestire!

La perfetta dicotomia intellettuale e gestionale tra LATIUM ed ALBION

Anno 117 Pax Romana come abbiamo più volte ribadito, ha una doppia anima gestionale, in cui si scontrano la filosofia prettamente urbana, razionale e classica di LATIUM con la natura selvaggia ed apparentemente indomabili dei misteriosi territori di ALBION. Quasi due giochi in uno, verrebbe da dire, in cui la dualità è il tema ricorrente. LATIUM è perfezione geometrica, asse viario ordinato, razionalità a tutti i costi, e logico ordine delle cose, ALBION invece ci lancia la sua sfida fin dalla conformazione del terreno. Così lontani dal Biondo Tevere, che dona la vita alla città di Roma fin dal 753 A.C. Non sarà certo una impresa facile l’opera di bonifica delle paludi, il superamento delle ostilità da parte dei popoli celtici, ed in generale la romanizzazione di codesti testardi barbari e fieri di esserlo, cari governatori. La narrazione della fase britannica è parecchio affascinante, ed il setting di ALBION risulta quello maggiormente appassionante.

Allo stesso modo anche l’importante Catena Produttiva di Anno 117 Pax Romana si basa sulla stessa dualità degli ambienti proposti, divisa tra rigore cittadino e fragore selvaggio delle foreste nordiche. Quello che colpisce in positivo è però il “fattore leggerezza” del titolo stesso. Non stiamo parlando, sia chiaro, dell’approccio Easy del gameplay, ma proprio della filosofia narrativa del gioco stesso. Narrare i singoli fatti per celebrare la grandezza di Roma, ma con la consapevolezza che la PAX è la migliore delle armi, molto più del BELLUM! Campagne relativamente brevi, di gestione, ma soprattutto comprensione dei popoli nordici, così da facilitare la loro assimilazione nella grande famiglia di Roma. La filosofia compositiva di Anno 117 Pax Romana ci colpisce quindi in positivo, tralasciando il più possibile proprio quello su cui, in genere, si concentrano tutti i titoli dal setting storico Antica Roma, ovvero il drammatico e sanguinoso fascino della guerra.

Perché lottare se è possibile invece rendere grande Roma attraverso la pace e la gestione delle risorse al meglio per il bene comune? Questa la grande lezione didascalica del gioco di Ubisoft Mainz, che da questo punto di vista vince decisamente la sfida con la pletora di giochi a tema romano visti più o meno recentemente sul mercato. Il comparto audiovisivo è splendido, con animazioni molto convincenti, cut-scene notevoli nei momenti narrativi più importanti, con una livellazione estetica molto ben bilanciata e coerente, pur nelle due principali location gestibili, LATIUM ed ALBION. Gli effetti di luci ed ombre sono molto credibili, come del resto le animazioni dinamiche del movimento delle acque, realistico ed appagante dal punto di vista visivo. Colpisce molto anche la realizzazione degli elementi naturali, con gli effetti caldi del sole sulle le bellezze faunistiche e floreali, oltre che, ovviamente, il rigore storico di edifici, costruzioni, strade e elementi architettonici più importanti, come le meraviglie. Un mondo vivo, pulsante, permesso dal sontuoso motore grafico EMPIRE ENGINE, in cui anima gestionale e diplomatica si fondono in perfetta simmetria tra loro, anche aiutati da una interfaccia semplice e parecchio intuitiva, che snellisce il gioco e ci aiuta a concentrarci sul messaggio filosofico di fondo. Il vecchio concetto latino di LUDENDO DOCERE, ovvero “insegnare divertendo” è stato perfettamente appreso dagli sviluppatori, che hanno confezionato, riconosciamolo, una piccola perla videoludica. Un bonus notevole è infine rappresentato dalla possibilità di giocare in multiplayer, in modalità competitiva, con impostazione da strategico 4X, che fa vincere chi raggiunge il maggior benessere economico e permette di costruire le “meraviglie architettoniche”, ma anche con inclusa anche una modalità cooperativa, più consona con la filosofia del titolo, che aggiunge sicuramente ulteriori possibilità ludiche rispetto al già appassionante single player.


La serie Anno torna in grande stile per il suo ottavo titolo principale, e ci trasporta stavolta in tempi molto diversi dal solito, esplorando il setting più lontano nel passato dell’intera saga, spin-off inclusi, ovvero l’Antica Roma. Un gestionale dall’impostazione morbida, accessibile, ma rigoroso quando serve, con una filosofia pacifista ben adatta al tema trattato dall’opera. L’interessante Anno 117 Pax Romana sarà disponibile a partire dal 13 Novembre 2025 per Personal Computer dotati di Windows, tramite Steam, la versione da noi provata, ma anche per console, in particolare la nuova generazione, PlayStation 5 ed Xbox Series X|S, oltre che per piattaforma Amazon Luna. Nessuna notizia invece per le piattaforme Nintendo, dove attualmente il gioco non è previsto. Per chi già volesse di più Ubisoft ha già svelato i primi tre DLC disponibili, come abbiamo detto in questa pagina.


 

Appassionato e storico del videogioco, Fabio D'Anna scrive di opere videoludiche, film e serie tv dal 2008. Tra le tante realtà del settore ha collaborato con Art of Games e siti come Retrogaming History, Games Collection, Games Replay, Games Village e riviste come PS Mania, PSM, Game Republic, Retrogame Magazine, Game Pro, oltre che col Museo VIGAMUS. Ha anche organizzato due edizioni della Mostra Archeoludica ed ha scritto due libri dedicati a PAC-MAN e Star Trek. Nella vita colleziona console PONG based ed alleva cagnoline, tra cui spicca Zelda.