Kirby Air Riders Recensione: “Dove andiamo noi non serve accelerare!”

Kirby Air Riders

Che Masahiro Sakurai sia ormai diventato una rockstar all’interno di Nintendo è ormai una cosa nota, dopotutto stiamo parlando di un creativo che negli anni ha letteralmente lasciato lacrime, sudore e sangue per il bene del successo dei suoi lavori, al punto da finire più volte in ospedale in nome di un perfezionismo maniacale e che gli ha permesso di fare un po’ quello che vuole, persino rimanere uno dei capisaldi della casa di Kyoto e al tempo stesso essere il leader di una compagnia tecnicamente indipendente come Sora Ltd. Ma che il suo prossimo progetto dopo quel delirio che è stato Super Smash Bros. Ultimate sarebbe stato un revival e sequel di un gioco di corse con protagonista “suo figlio” Kirby e tendenzialmente di nicchia, penso che in pochi avrebbero predetto una cosa del genere alla vigilia del suo annuncio. Eppure proprio in nome della nomea e importanza che Sakurai ha raggiunto, oggi siamo qui per parlarvi di Kirby Air Riders e capire se questi anni di distanza hanno arrugginito i motori della Stella Warp o al contrario li avranno riscaldati a dovere per uno scatto bruciante davanti alla linea di partenza. Pronti? 3, 2, 1… Partenza!

Kirby Air Riders: Super Boost Riders alla partenza!

Per chi non conoscesse il suo predecessore Kirby Air Ride, questo nuovo capitolo riprende in tutto e per tutto le sue basi da anti-gravity racing game in cui non serve premere sull’acceleratore per correre – prima ancora che i Runner Games come Temple Run e Subway Surfer schiavizzassero i nostri telefoni – in cui l’utilizzo delle Abilità Speciali di Kirby nel risucchiare e ottenere i poteri dei nemici sostituiscono i classici box presenti in qualsiasi altro kart racer come per esempio Mario Kart, e si estendono a tutto il cast di personaggi selezionabili. Quindi non solo la pallina rosa, ma anche Meta-Knight, King Dedede, i Waddle e persino il cricetino Rick comparso in Kirby’s Dream Land 2 potranno assorbire e utilizzare svariati poteri speciali. Un mix di design a suo modo unico che creò una piccola nicchia di appassionati attorno ad un titolo che però fino ad ora nasceva e moriva su GameCube, con Nintendo che col senno di poi lo trattò come un semplice esercizio di stile. Con l’arrivo del suo sequel su Nintendo Switch 2, Kirby Air Riders mantiene pressoché ogni elemento intatto: alla partenza, il veicolo inizierà ad accelerare per conto proprio, con il tasto B usato per il freno ed un mini-turbo, il tasto Y che agirà da innesco per un “Final Smash” in grado di spazzare via la concorrenza e gli input direzionali che agiranno da unico schema di controllo per affrontare le varie piste, che varieranno non solo nell’estetica ma soprattutto nel loro design in modi anche piuttosto significativi.

Seguendo infatti la filosofia di level design figlia di titoli come WipeOut e soprattutto F-Zero X/GX, Kirby Air Ride presenta dossi e alterazioni del terreno esagerate, curve strettissime, chicane e tornanti improvvisi e che nei circuiti più complessi possono trovarsi in rapida sequenza e con poche frazioni di secondo per poterle affrontare. Ovviamente, tutto questo all’interno di tempistiche molto più lente rispetto agli altri anti-gravity racer già citati ma non per questo senza tecnicismi e profondità da un punto di vista meccanico. La possibilità, a seconda delle capacità singolari dei veicoli – di potersi librare in volo per qualche secondo apre le porte alla possibilità di ottenere piccoli ma importanti mini-boost una volta atterrato con la giusta angolazione. Un altro esempio è lo spostamento rapido dell’analogico per far piroettare il proprio Rider e aumentare la propria offensiva nei confronti di chi ci sta davanti, oppure aspettare il momento giusto e approfittare della Scia Stellare per agganciarli e recuperare metri preziosi. Tutte tattiche che nelle modalità online e con la durata davvero breve delle gare (massimo 2 minuti nei circuiti più lunghi) daranno vita a gare a 16 giocatori in cui i capovolgimenti della classifica saranno incessanti. Certamente non andrà a sostituire i giganti immortali del genere, quanto più a proporsi come un’ottima alternativa accessibile per chi magari vuole esplorare il mondo dei titoli di corsa in assenza di gravità. In alcuni casi potrebbe rappresentare l’ultimo chiodo nella bara o un primo assaggio per un ritorno di F-Zero. Dopotutto sognare non costa nulla, no?

Kirby Air Riders
Due stili e tipi di corsa differenti: KIrby Air Riders e Mario Kart World potrebbero davvero coesistere tra loro

Battaglia Reale nella città che non si ferma mai

Non solo corse ad alta velocità, Kirby Air Riders presenta anche una seconda modalità se vogliamo ancora più rinomata e desiderata dai fan di questo spin-off, per via della sua natura sandbox e imprevedibile. All’interno del City Trial i giocatori potranno organizzare – in singolo o in multiplayer locale e online tra amici – delle partite a tempo tutti contro tutti all’interno di un’enorme città completamente esplorabile e strapiena di power-up e veicoli da provare. Durante il corso di una partita inizierà un conto alla rovescia verso un evento finale che spazierà dalle sole gare tradizionali, proponendo anche altre attività agonistiche come gare su circuiti con visuale top-down (come i classici giochi di corse arcade sulla falsa riga di “Super Off-Road Racer) prove d’abilità alla guida, prove a tempo o tiri al bersaglio, con questi ultimi presenti e affrontabili separatamente anche nella modalità “Stadio”. Durante l’attesa, i giocatori dovranno ottenere il maggior numero di power-up alle proprie statistiche e soprattutto trovare il veicolo più adatto all’evenienza. Sicuramente stiamo parlando di un tipo di esperienza che può essere consumata “a bocconi”, magari accendendo il titolo giornalmente come riscaldamento prima di gettarsi nelle competizioni online o nelle immancabili prove a tempo che probabilmente creeranno un’ulteriore nicchia di giocatori perfezionisti e fan dell’ottimizzazione della propria performance.

Come non dimenticare poi l’elemento che contraddistingue i titoli che seguono la filosofia autoriale di Sora e Masahiro Sakurai fin da Super Smash Bros. Melee: una quantità infinita di extra sbloccabili e mosaici da costruire ottenendo achievement su achievement. Insomma, i temerari che vorranno conquistare il primo posto sulla vetta di Kirby Air Riders dovranno essere pronti a dedicarci giorni se non settimane a padroneggiare ogni stile di guida, veicolo, personaggio e modalità. Nel bene o (come vedremo tra poco) nel male.

Kirby Air Riders
Forza Kirby! Supera i laser della morte e potrai finalmente vincere uno sticker da aggiungere alla collezione!

L’Emissario del Subpedaggio

Allora, non è un segreto che al di là di Kid Icarus: Uprising i titoli diretti da Sakurai non hanno mai particolarmente spiccato per un’esperienza narrativa di prim’ordine e non c’è niente di male in questo. Gran parte delle sue produzioni sono in fin dei conti titoli che puntano tutto sulla profondità di gameplay e sul fatto che saranno titoli che vivranno grazie ad una condivisione dell’esperienza che si estenderà per i prossimi anni a venire. Questo più o meno quello che è successo con i vari Super Smash Bros. e quello che secondo me Kirby Air Riders ha tutte le carte in regola per ottenere. Ciononostante anche questo titolo, come Brawl e Ultimate prima di lui, possiede una piccola componente single player con tanto di collegamenti all’alquanto inquietante universo che ruota attorno alla pallina rosa di Nintendo. Un “Road Trip” comincia nel momento in cui la prima navicella viene scoperta e creata nel mondo di Kirby Air Riders, diventando in poco tempo il sistema di trasporto più diffuso per il trasporto e per le corse agonistiche. Tutto questo fino a quando ognuno di questi veicoli non cominciano a muoversi per conto proprio, puntando verso un’unica e misteriosa direzione. Questo più o meno il canovaccio generale di questa modalità, che si da un punto di vista di gameplay può essere riassunta come un vero e proprio viaggio in cui il nostro veicolo tirerà dritto lungo una strada apparentemente infinita.

Un po’ come nel World of Light di Super Smash Bros. Ultimate, durante il tragitto ci troveremo davanti a diversi rivali, pronti ad affrontarci in rapidissimi eventi e gare, che spaziano dai classici Air Ride per poi variare in praticamente tutte le altre modalità presenti all’interno del gioco tra Mini Giochi, Top Ride e City Trial, tutte sfide accomunate da una durata di poco più di un minuto per round. Completando questi mini-scontri, il nostro personaggio otterrà gradualmente non solo un aumento nelle sue statistiche diventando sempre più forte, ma anche la possibilità di sbloccare nuovi veicoli e variare la propria strategia a seconda del tipo di corsa. Al termine di ogni “fase” dovremmo affrontare un boss per poter procedere con il prossimo capitolo del Road Trip. Il tutto in linea con le modalità single player delle precedenti produzioni targate Sora Ltd come per l’appunto l’Emissario del Subspazio o il World of Light e come tutte loro soffre dello stesso difetto di design: l’eccessiva ripetizione delle stesse piste e personaggi rivali, al punto tale che l’intera magia della novità muore dopo la prima oretta di gioco. Per carità, troverete sicuramente pane per i vostri denti nello scoprire il ruolo di alcuni personaggi classici della lore di Kirby all’interno della “narrazione”, ma chi magari acquista Kirby Air Riders anche solo per la voglia di esplorare un titolo di corse anti-gravitazionali troverà soltanto un lungo e tedioso grind che quantomeno rende lo sblocco di nuove piste e Riders più lineare.

Kirby Air Riders
Anche i boss affrontabili durante questa “campagna” agiscono da sacchi da boxe immobili e poco interessanti, pronti per essere eliminati in una guerra di logoramento piuttosto pigra

Kirby Air Riders è una gioia per gli occhi!

In questa ultima sezione dovrei parlare del lato tecnico di Kirby Air Riders e di come la sua presentazione visiva sia – per quanto semplice – una delle più vivaci, colorate e soprattutto gioiose del catalogo Nintendo ma direi che i due Direct da quasi 3 ore di durata totale dedicati al gioco parlano da sé. Una meravigliosa sinfonia di “pucciosità” e colori che farà contenti qualsiasi fan di Kirby e non. Anche solo avviare Kirby Air Riders e ascoltare la sua sigla di apertura può dare quella scarica di adrenalina e felicità in grado di svoltare la giornata e lo dico nel modo più serio possibile. Nel merito tecnico, il titolo presenta un’Interfaccia Grafica generale semplice e funzionale che – ripescando idee e spunti visivi già implementati nell’esperienza utente di Super Smash Bros. Ultimate – aggiunge al tutto quell’aura “di lusso” appartenente ai vecchi menu dei primissimi Gran Turismo per PSX e PS2, al punto da darmi la sensazione di essere all’interno di un’officina, pronto per riparare la mia Stella Warp prima di ributtarmi nella mischia.

Ovviamente non stiamo parlando di un titolo dalla componente grafica particolarmente elaborata e non offrirà l’esperienza visiva spacca-mascella in grado di sciogliere le nostre Nintendo Switch 2, ma Kirby Air Riders è comunque supportato da una direzione artistica deliziosa e che prova ad unire il presente con il passato di Kirby, riproponendo ed evolvendo i vecchi percorsi e temi musicali dell’originale Kirby Air Ride, aumentando l’offerta ludica già di suo molto sostanziosa sia permettendo ai nuovi corridori l’opportunità di gareggiare sui tracciati di un titolo che – ad essere sinceri e considerando l’attuale bacino d’utenza del pubblico Nintendo – si saranno giocati in 4.


Di solito durante le mie chiusure cerco di evitare come la peste frasi come “questo gioco è una lettera d’amore” o “un lavoro fatto con il cuore”. Tutte cose che sì, possono essere applicate anche a Kirby Air Riders ma che in sostanza dicono un po’ tutto e un po’ niente. Al di là dei difetti ormai definibili “stilistici” e onnipresenti all’interno di produzioni così eclettiche, il nuovo titolo di corse sviluppato dall’ormai consolidato tandem Bandai Namco Studios e Sora Ltd riesce nell’intento di essere prima di tutto un gioco di corse divertente e con un radioso futuro davanti a sé. Per quanto semplice nelle sue premesse, finalmente abbiamo un nuovo titolo di corse anti-gravitazionali che darà ai fan del genere un nuovo giocattolino con il quale mettersi alla prova, che sia in singolo, online o anche all’interno della propria community ristretta e fanatica delle prove a tempo. I fan di Kirby in generale potranno a loro volta mettersi nei panni del proprio personaggio preferito e sfrecciare all’impazzata in quello che è a tutti gli effetti un mega autoscontro a base di fan service. 


Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedetegli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!