Liberation Maiden: la recensione di VMAG

Nel maggio scorso usciva in Giappone Guild01, interessante esperimento di Level-5 che riuniva in un’unica cartuccia per 3DSquattro piccoli “giochi d’autore”, realizzati in collaborazione con altrettanti volti noti del panorama videoludico e non solo. La buona notizia è che uno dei titoli proposti nella compilation, Liberation Maiden di Suda51, ha finalmente raggiunto gli scaffali virtuali dell’eShop dei 3DS europei.

La brutta notizia è che, a meno di clamorosi colpi di scena, possiamo metterci l’anima in pace ed escludere l’arrivo dalle nostre parti di Guild01 nella sua versione retail. Ma non è questo il momento di piangersi addosso, visto che già il solo Liberation Maiden ha tanto da dire. Per esempio: è una delle cose migliori fuoriuscite dalla mente (deviata) del buon vecchio Suda. Ma questo forse è meglio tenerlo per ultimo.

Diciamo subito di cosa si tratta: avete presente Neon Genesis Evangelion o, meglio ancora, I cieli di Escaflowne? Ecco, giocare a Liberation Maiden è quanto di più simile al vivere in prima persona una puntata di uno dei due anime in questione. Si parla sostanzialmente di uno shooter in terza persona a base di mech, una sorta di Armored Core che incontra Sin and Punishment (ma senza binari) o, per rimanere in ambito 3DS, un’estensione delle fasi aeree di Kid Icarus: Uprising, con i robot al posto di Pit.

Tra circa cento anni, Shoko Ozora sarà la giovane e bella presidentessa del Giappone, nonché l’unica persona in grado di guidare il potente mach Kamui, ultimo baluardo della difesa nipponica contro un’oscura potenza dittatoriale che sta estendendo il proprio dominio in tutto il globo. L’avanzamento tecnologico degli invasori, tra l’altro, si basa sullo sfruttamento dell’energia vitale del pianeta: il compito di Shoko sarà prima quello di distruggere i macchinari nemici, ridurne la potenza, e sferrare quindi il contrattacco finale.

Muovere il mach Kamui sarà sorprendentemente semplice: il pad scorrevole è impiegato per gli spostamenti mentre all’accoppiata stilo-touch screen spetta la gestione del sistema di puntamento; per attaccare basta allontanare la punta dello stilo dallo schermo, e non dovrete complicarvi la vita con la pressione di altri tasti.

Giocare a Liberation Maiden è quanto di più simile al vivere in prima persona una puntata di Evangelion Escaflowne

Al massimo, ci sarebbe il tasto dorsale sinistro utile a mantenere fissa l’inquadratura, in una specie di Lock-on System non dichiarato; si tratta in ogni caso di una comodità di cui non farete a meno. Nel caso voleste affidarvi all’arma secondaria, un laser a getto continuo, lo stilo verrà utilizzato per disegnare la traiettoria del raggio.

Con un minimo di pratica, tutto funziona alla grande. A sorpresa,Liberation Maiden riesce a convincere proprio nell’aspetto che storicamente rappresenta il tallone d’Achille dei titoli 3DS, vale a dire il sistema di controllo. Non l’avremmo mai detto, ma da questo punto di vista stiamo diverse spanne sopra persino a un pezzo da novanta come Kid Icarus: Uprising.

A impreziosire il tutto ci sono i filmati a cura dello studio d’animazione Bones (Fullmetal AlchemistWolf’s Rain), tanto belli quanto utili a immergere il giocatore nell’atmosfera da anime che Suda ha voluto conferire al gioco. Stesso discorso per la colonna sonora, fatta di brani musicali che non sfigurerebbero nelle migliori serie televisive provenienti dal Sol Levante. Si poteva fare un uso migliore dell’effetto 3D, ma almeno il festival di luci ed esplosioni messo in scena da Grasshopper non genera quasi mai confusione, né l’azione subisce rallentamenti di sorta. Per essere un gioco distribuito digitalmente, non ci possiamo proprio lamentare.

Ci si potrebbe invece lamentare della scarsa longevità del gioco: cinque livelli potrebbero sembrare pochi ma, vista la scarsa varietà di situazioni e ambientazioni, un solo livello in più avrebbe probabilmente fatto affondare l’intero gioco nel baratro della noia e della ripetitività. Se poi proprio non doveste accontentarvi, ci sono sempre missioni secondarie da portare a termine e una discreta lista di oggetti da sbloccare, come immagini, schede dei personaggi, filmati e brani della colonna sonora.

Semmai, il vero problema è che non dovrete impegnarvi mai più di tanto per completare uno stage, visto il livello di difficoltà non proprio proibitivo neanche al settaggio più elevato. Da un gioco di Suda51 ti aspetti idee folli, situazioni sopra le righe e uno stile che sia, in un modo o in un altro, inconfondibile.

Più difficile pronosticare che il gioco in questione sia anche valido dal punto di vista del gameplay. E invece, con un gioco piccolo piccolo e dalle basse pretese, il game designer giapponese tira fuori il classico coniglio dal cilindro: Liberation Maiden è un titolo solido e, per la sua breve durata, coinvolgente. Il prezzo a cui viene rilasciato (7,99 euro, non poco per un gioco di questa portata) potrebbe scoraggiare in molti, ma ci sentiamo di consigliare l’acquisto di quello che, a oggi, si propone come uno dei migliori titoli disponibili sull’eShop di 3DS.