Frostpunk 2 Recensione V mensile

I ragazzi di 11 bit studios hanno attirato la mia attenzione anni fa con This War of Mine, una delle esperienze più intense della mia vita di giocatore. Quando arrivò Frostpunk, che rielaborava il processo decisionale del loro precedente titolo con un’ambientazione sci-fi e un gameplay strategico definito dagli sviluppatori come un city survival game, le aspettative erano alte. Con Frostpunk 2, è di nuovo il momento di lottare per la sopravvivenza, contro tutto e tutti e di provare ad alzare l’asticella ancora più in alto.

Frostpunk 2
Il ritorno a New London, una città divisa e in preda alla confusione.

Frostpunk: it’s the end of the world as we know it

Ambientato in un mondo devastato da una glaciazione che ha spazzato via gran parte dell’umanità e della civiltà, il prologo ci mette al comando di una comunità nomade di circa 3.000 persone. La glaciazione è così intensa che sono costretto a usare dei rompighiaccio per poter toccare il terreno. Ho iniziato costruendo un piccolo insediamento attorno al generatore, sperando che il calore fosse sufficiente per resistere al gelo. Le prime strutture per l’estrazione di carbone e materiali sono state seguite rapidamente da quelle per la produzione di cibo. La notizia di una tormenta imminente rende necessario raccogliere grandi quantità di carbone e cibo, con un limite di 50 settimane. Ciò mi costringe a imporre turni di lavoro estenuanti ai lavoratori. Mentre raccogliamo risorse, mi rendo conto che, nonostante gli sforzi, non ce l’avremmo fatta. Anche altri lo hanno capito: Trea Cleghorn, una tessitrice di 62 anni, si è offerta volontaria per sacrificarsi, insieme ad altri, per ridurre la domanda di cibo. Tuttavia, decido di non accettare questi sacrifici e di affrontare la situazione senza compromettere la mia coscienza, nonostante le scorte limitate. Fallisco la mia missione, seppur di poco, ma con stupore vengo comunque trasferito alla fase successiva. Ce l’abbiamo fatta: siamo sopravvissuti, soffrendo la fame ma senza lasciare indietro nessuno. Per chi ha giocato il primo Frostpunk, questo scenario è ordinaria amministrazione. Tuttavia, è importante per contestualizzare le incredibili aggiunte che questo sequel introduce.

Il Capitano, l’eroe del primo Frostpunk, che osserva i frutti del suo operato, prima di lasciarci.

The gentle art of making enemies

Dopo il prologo, il giocatore arriva nell’iconica città di New London, collegandosi direttamente con il precedente capitolo. Qui, trova una comunità allo sbando: l’eroe del primo gioco “il Capitano” è morto, e la città è divisa in fazioni. Il giocatore, nel ruolo del Sovrintendente, deve riportare ordine e dare speranza per il futuro. Una delle novità è che ogni decisione deve passare attraverso un Consiglio cittadino, dove diverse fazioni sosterranno o ostacoleranno le vostre proposte. Convincere il Consiglio richiede abilità persuasive: promesse, compromessi e azioni meno nobili, riassumibili con il concetto “il fine giustifica i mezzi”. La gestione delle risorse in Frostpunk 2 è stata completamente rivoluzionata. Ora, si costruiscono interi quartieri anziché singoli edifici, che includono aree per la raccolta di cibo, l’estrazione di risorse e le abitazioni. Ogni quartiere, alla sua massima espansione, ha diritto ad avere fino a due edifici speciali che influiscono notevolmente sul bilanciamento generale: ospedali, dormitori, istituti di ricerca. È stata introdotta una valuta sotto forma di “buoni calore”, che rappresentano l’unica vera risorsa in questo mondo post-apocalittico. L’albero delle tecnologie è stato ampliato e rinnovato, con potenziamenti tecnologici ed idee per lo sviluppo socio-economico cittadino. Le spedizioni giocano un ruolo cruciale tanto quanto lo sviluppo del generatore.

Frostpunk 2
Le spedizioni ricoprono un ruolo primario nella sopravvivenza della città, molto più che in passato.

Dimmi come giochi a Frostpunk e ti dirò chi sei

Il tutorial è ben fatto, con video esplicativi che guidano il giocatore attraverso la gestione. Una guida indispensabile, data la complessità del titolo che, pur essendo sempre chiaro sugli obiettivi, risulta a volte criptico nel fornire indicazioni su come raggiungerli. Il cuore del gioco rimane comunque lo stesso: affrontare scelte difficili. La prima volta che ho fallito la campagna, ho cercato senza successo di ricaricare il livello. Pensavo fosse un errore, ma riprovando ho capito che era una scelta deliberata. Le decisioni che si prendono influenzano l’intera campagna, creando un’esperienza unica e intensa, con bivi narrativi che modificano la storia e il gameplay. Questo rende ogni scelta ancor più significativa che nel primo capitolo, aggiungendo una profondità straordinaria. Il ritmo del gioco è altrettanto teso. Affrontare le decisioni con calma non ha conseguenze immediate, ma la temperatura continua a calare settimana dopo settimana, portando inevitabilmente verso l’estinzione se non si prendono decisioni rapide. Questo rende l’avventura adrenalinica e impegnativa, persino a livello facile. È presente la localizzazione in italiano e c’è anche una corposa modalità post-game chiamata Utopia, che rappresenta la classica modalità infinita già presente nel primo episodio, oltre alla campagna principale.

Il consiglio cittadino, dove si approvano le leggi, vero ago della bilancia del sistema di fazioni.

Conclusioni

Definire Frostpunk 2 solo un videogioco è riduttivo. Ogni sfida è uno spunto di riflessione, con diverse soluzioni che non vi faranno solo pensare a come proseguire, ma anche alle questioni etiche che solleva e alle conseguenze delle vostre scelte. Andrebbe proposto nelle scuole per il suo valore educativo e la capacità di sviluppare pensiero critico.

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Provengo da un’epoca particolare, in cui le edicole vendevano videogames e le sale giochi erano giungle urbane abitate da creature stravaganti. Si sognava per mesi (o anni) su una singola immagine vista su rivista, si attraversavano quartieri interi per noleggiare un gioco sperando che fosse ancora lì, pronto ad accoglierci per un’avventura irripetibile. Il marketing si faceva per strada, la console war si combatteva faccia a faccia, e il venditore era una creatura leggendaria. Un mondo folle e ingenuo, forse, ma proprio per questo indimenticabile.