FBC Firebreak Recensione: tornare nella Oldest House non è mai stato tanto bello

FBC Firebreak

Sam Lake è un maledetto genio, e lo si capisce anche con FBC Firebreak. Lo abbiamo reso noto con il primissimo Alan Wake, lo abbiamo ripetuto con Quantum Break, lo abbiamo ribadito con Control e ce lo siamo ricordato con Alan Wake 2. Remedy Entertainment è una realtà che sa come sviluppare storie e creare videogiochi dal grandissimo impatto emozionale e non solo. È un team affiato, appassionato, che si circonda di enormi talenti e di nomi conosciutissimi nel panorama videoludico attuale. Sam Lake, all’epoca narrative designer di Max Payne, è per noi al pari di Hideo Kojima quando è il momento di creare delle storie e renderle vive.

È per questo che ci ha sorpreso molto l’annuncio di FBC Firebreak, un multigiocatore inaspettato ambientato proprio nella Oldest House, ovvero nei luoghi in cui è ambientato il primo, iconico Control. Se vi state chiedendo se la lore c’è ed esiste, ebbene, è per noi un piacere dirvelo: c’è eccome. Lo si nota dalle pareti, dalle missioni e, soprattutto, dalle situazioni fuori di testa che il genio di Sam Lake porta con sé ormai da quasi vent’anni.

Se nel Luogo Buio ci siamo persi, cercando in ogni modo di capire dove stessimo andando, in FBC Firebreak abbiamo capito quanto l’Hiss abbia consumato lo spaziotempo e la realtà soggiogando il raziocinio e ciò che non pensavamo affatto potesse accadere. Lo abbiamo notato sin da subito, o quanto meno nel secondo scenario di quest’avventura, in cui la cooperazione tra giocatori è alla base dell’avventura stessa. Dunque, il piacere diventa inesorabile non appena si comprende quanto è assurdo e inaspettato cosa avviene a schermo. È un respiro incredibile, quello di FBC Firebreak, un videogioco che esplora nel dettaglio situazioni e momenti che qualcuno si sarebbe aspettato di vivere nei videogiochi del franchise.

FBC Firebreak, nel grosso immaginario creato da Sam Lake denominato Remedyverse, è da considerarsi uno spin-off nel vero senso del termine. Lo si nota, d’altronde viene nominata a più riprese Jesse Faden, la protagonista di Control. Se questo non basta per perdere la testa in una trama degna di Twin Peaks e altre diavolerie di questo tipo, allora non sappiamo che dirvi. Ma se invece non vedete l’ora di scendere nella Tana del Bianconiglio, diventando quei Guerrieri della Luce come lo è stato Alan Wake, allora FBC Firebreak è un’occasione ghiotta per visitare nuovamente la Oldest House questa volta armati fino ai denti e con degli oggetti di elevatissimo utilizzo che potrebbero salvarvi il collo dalle situazioni impreviste al suo interno. Lo ammettiamo, pensavamo ci saremmo trovati di fronte all’ennesimo, inutile cooperativo senza un’anima, privo dell’essenza di Control e Alan Wake. Ecco… invece no. È tutto ciò che speravamo di avere tra le mani, anche se è complesso proporre un videogioco simile a chi non ha mai giocato prima Alan Wake e Control (tralasciando amaramente l’amato Quantum Break). Chi scrive questa recensione, ammaliato dal Luogo Buio e dal Labirinto del Posacenere, è rimasto incantato ugualmente da quanto ha potuto provare con mano. In un game design semplice quanto essenziale, FBC Firebreak è una piccola sorpresa.

L’immancabile e unico stile di Sam Lake.

Nel cuore di FBC Firebreak

FBC Firebreak è uno sparatutto multigiocatore in prima persona. In base allo scenario scelto casualmente, si possono affrontare le missioni in solitaria o in multigiocatore. Il primo caso, soprattutto quando i nemici aumentano e si fanno più tosti in base alla corruzione e alla difficoltà selezionata, può aiutarvi a imparare a muovervi da soli e a capire qual è il mood generale del videogioco. Se però vorrete affrontare nemici più tosti e aumentar in modo significativo la difficoltà, sarà obbligatorio contare sull’aiuto di qualche amico. No, purtroppo non sarà facile viverla da soli se si imposterà un livello di corruzione superiore. In tal senso, questa caratteristica aumenta di gran lunga le difficoltà degli scenari e la loro longevità, con una partita che potrebbe durarvi anche mezz’ora, se sarete immersi per bene al suo interno. La produzione, oltre a dipanarsi in modi inaspettati, propone al momento tre operatori, che possono essere personalizzati man mano che si avanza nell’esperienza di gioco.

Qualcuno potrebbe pensare che siano effettivamente troppo pochi, e inizialmente anche noi temevamo che fossero limitati e semplici da usare. Eppure, ogni operatore ha una sua importanza ed è delineato in modo ottimale all’interno dell’opera proprio per mostrare quanto possa essere caratterizzante e caratteristico. I tre operatori sono diversi e aumentano di livello in base alle sfide portate a termine. Le missioni, che si differenziano per ambientazioni e obiettivi da portare a termine, sono in egual misura collegate tra loro, dimostrando quanta cura è stata posta per offrire al giocatore la migliore esperienza possibile.

I tre Operatori, saggiamente messi al centro del game design, si differenziano in base all’equipaggiamento. Mentre il Meccanico avrà una sua fedelissima chiave in inglese, l’operatore dell’elettricità potrà fare uso dell’energia. In una misura alternativa, c’è poi il terzo, che sarà una sorta di idraulico utilissimo nei momenti più complessi all’interno dell’esperienza. D’accordo, sempre un po’ ciò che si potrebbe trovare un House Flipper, ma la verità un’altra ed è più profonda: il game design scelto per l’occasione trasuda DAVVERO tanta originalità. L’interazione all’interno dei livelli è assolutamente di ottima fattura, con un numero piuttosto esagerato e ben integrato di soluzioni splendide.

Ve lo abbiamo mai detto di non sottovalutare i post-it?

Una formula vincente

Un esempio eclatante, che ci teniamo a fare, è rappresentato da uno scenario, al momento il nostro preferito; esso è assolutamente in linea con il lore di Control e anche di Alan Wake: in questo livello, l’Operatore dovrà debellare l’invasione costante di foglietti di carta simili a post-it attaccati ovunque. Sarà infatti importante usare delle granate per facilitare l’eliminazione e rompere delle tubature d’acqua, così da danneggiarli copiosamente… anche se sarà necessario porre attenzione agli Hiss, che possono sbucare fuori dal nulla proprio come in Control. In FBC Firebreak, però, non esiste la terza persona. È in prima persona e c’è, quindi, un gunplay. Quest’ultimo è gestito ottimamente e dimostra l’attenzione e la passione da parte di Remedy Entertainment per la sua opera, che rappresenta davvero un serio spartiacque rispetto al passato. Il game design della prossima pubblicazione, in arrivo oggi su console e PC, si focalizza su ciò che ha reso famoso Left 4 Dead, pur asciugando la formula ma rendendola comunque ben integrata e raccontata in modo adeguato.

Se si avrà poca vita, sarà fondamentale andare a farsi una doccia ristoratrice. E l’acqua, come il fuoco o qualsiasi altro agente, può essere d’aiuto nelle fasi più intricate della produzione. Il nostro consiglio, fermo e tassativo, è di vivere FBC Firebreak con qualcuno. Ora, questa è una lama a doppio taglio: trovare qualcuno che abbia giocato anche le altre pubblicazioni di Remedy Entertainment non è semplice. Stiamo parlando, per quanto qualcuno non voglio ammetterlo, di pubblicazioni di nicchia.

Di produzioni inedite non giocate da tutti e che seguono una logica. Per questo, infatti, qualcuno potrebbe sentirsi spaesato. “Chi sono gli Hiss?”, “Cos’è la Oldest House?”, “Chi è Jesse Faden?” sono tutte domande che un giocatore potrebbe porsi lecitamente, mentre sta giocando a FBC Firebreak. E per quanto quest’ultimo possa essere un videogioco multigiocatore pensato solo per essere tale, comunque collegato a Control, perché è ambientato precisamente tra il primo (già pubblicato) e il secondo, annunciato ma senza data d’uscita. Quindi, se qualcuno se lo stesse chiedendo, il nostro consiglio è prima di recuperare i giochi del franchise e poi perdersi in FBC Firebreak per stemperare un po’ la mancanza di un Control o di un Alan Wake, anche perché di un qualsiasi Quantum Break, purtroppo, abbiamo purtroppo perso le speranze in un modo che mai avremmo immaginato prima. Ma non potremmo aspettarci altro, d’altronde: Remedy ora si sta occupando del remake di Max Payne e sta finendo di sviluppare Control 2, che verrà pubblicato da Annapurna Interactive, come se non bastasse a far capire che sì, sta letteralmente facendo sul serio.

Una doccia ristoratrice può salvarvi la vita. Fatela, non si sa mai!

Il senso di un’operazione del genere e come vive su PC

Come accennavo prima, c’è un rischio: quello che in pochi, a causa della specifica proprietà intellettuale di Remedy, siano predisposti a giocare FBC Firebreak. Ed è un rischio altissimo soprattutto tra coloro che non conoscono a menadito ogni aspetto del lore attorno alla Federal Bureau of Control e sì, anche al Luogo Buio. Nonostante una roadmap chiarissima, che Remedy seguirà a ogni costo, sarà complesso attirare giocatori che non hanno mai sentito parlare delle pubblicazioni che vi abbiamo citato. FBC Firebreak, dunque, è un’operazione che va incontro ai desideri di tutti i giocatori invece che degli appassionati.

È un videogioco che, però, funziona così bene da diventare assuefacente e appagante. Abbiamo anche provato a giocarlo in singolo, ma non restituisce le medesime sensazioni, finendo per spezzare il suo reale scopo, che è un po’ come quello di Elden Ring Nightreign, con la differenza che qua tutto è bilanciato in modo oculato e attento, al contrario della nuova opera cooperativa e multigiocatore di FromSoftware.

Abbiamo giocato a FBC Firebreak su PC al suo massimo. Non è un videogioco impegnativo ed è ben ottimizzato, nonostante i server un po’ sbarazzini che in alcune occasioni ci hanno buttato fuori ripetutamente dalla partita. Ma non possiamo dirci per nulla insoddisfatti dell’esperienza sulla nostra fiammante configurazione: la nostra 3080 ha tenuto botta, permettendoci di alzare gli standard visivi al suo massimo (anche se non abbiamo potuto godere appieno della frame generation). In tal senso, le impostazioni grafiche avanzate sono ottime: il DLSS è bilanciabile in base alle proprie necessità. Per permettere al videogioco di girare al meglio, comunque, consigliamo assolutamente di viverlo con almeno 16 gb di RAM, proprio per carpirne le differenze. E ce ne sono eccome. Tipo, non scalderebbe e, anzi, non metterebbe in difficoltà le ventole. È comunque un videogioco piuttosto impegnativo su alcuni PC. Se amate però il Luogo Buio e siete rimasti sotto con Control, FBC Firebreak è la migliore alternativa in circolazione in attesa di Control 2 o, chissà, del prossimo Alan Wake. Per cui ci vorrà tempo, molto tempo.


FBC Fierebreak è assolutamente un videogioco da avere se siete appassionati nell’immaginifico mondo di Sam Lake e Remedy Entertainment. Asciugando di molto la formula che ha reso famosissimo Left 4 Dead, Remedy Entertainment va sul sicuro e dettaglia dei contesti interessantissimi, proponendo un game design semplice quanto eccezionale, arricchito da situazioni tutte da vivere. Non dovete assolutamente perderlo, anche perché è ambientato tra il primo Control e il secondo, che ancora deve essere pubblicato. Il maggiore rischio è quello che chi conosce il Remedyverse possa trovarsi in qualche modo spaesato. E sarebbe un peccato perdersi un videogioco simile!