Edens Zero Recensione: dal manga di Hiro Mashima al JRPG di Konami

edens zero konami

Siamo ormai nel vivo dell’estate. È – solitamente – il periodo preferito dai publisher per il lancio di prodotti destinati a nicchie più piccole. Konami non fa eccezione e mentre il popolo del joystick attende con ansia l’uscita di Metal Gear Solid Delta Snake Eater (remake dell’originale MGS 3) il prossimo 28 agosto, la casa giapponese ha messo sugli scaffali che Edens Zero. L’action RPG è in vendita per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X/S già da questo 15 luglio.

Il nome potrebbe non essere noto ad alcuni. Edens Zero è un manga (e poi anime) creato da Hiro Mashima, già autore – fra le altre cose – di Fairy Tail e Rave Master. La serie a fumetti, pubblicata da Weekly Shonen Jump dal 2018 al 2024 e in Italia da Star Comics a partire dal 2019, è stata già adattata per il piccolo schermo con due stagioni televisive disponibili su Netflix e Prime Video. La serie TV, però, non segue tutte le vicende del manga, coprendone circa la metà. Questo, dunque, è il primo adattamento videoludico dell’opera e ne riprende quasi pedissequamente personaggi e archi narrativi con solo qualche piccola aggiunta inedita per i fan dell’opera originale.

Rebecca è il secondo personaggio che conosceremo in Edens Zero

Edens Zero: alla ricerca della Madre

La storia di Edens Zero ruota attorno all’equipaggio della nave spaziale che dà il nome all’0pera. Shiki Grandell è un ragazzo cresciuto da Ziggy, il Re dei Demoni, su un pianeta abitato esclusivamente da robot e sede di un vecchio parco di divertimenti ormai abbandonato. Shiki ha sempre vissuto in questo contesto e non ha mai conosciuto un essere umano prima dell’arrivo di Rebecca Bluegarden e del suo gatto androide Happy.

La ragazza si professa B-Cuber (un corrispondente dei nostri YouTuber), giunta sul pianeta alla ricerca di nuovi contenuti da portare alla sua community. È anche membro della Shooting Starlight, una gilda di avventurieri attiva in tutta la galassia. All’organizzazione si unirà anche Shiki poco dopo l’incontro con la ragazza.

Nel mondo di Edens Zero esiste una creatura celestiale nota come “La Madre”, la dea che sorregge l’intero cosmo. L’obiettivo della spedizione di Shiki, Rebecca, Happy e del resto dell’equipaggio della Edens Zero è raggiungere questa misteriosa divinità che, si dice, sia in grado di far “rinascere” chiunque fosse in grado di raggiungerla.

La trama del gioco, dunque, ruota attorno a tutte le avventure che i vari personaggi vivono nel corso del loro viaggio verso la meta. Ognuno di essi ha motivazioni e personalità differenti, è chiaro. Tutti, inoltre, sono in possesso di una peculiare abilità che li distingue dal resto della ciurma e che, in combinazione, possono dar vita a strategie adatte ai vari stili di gioco (offensivi, difensivi, basati su magia, attacchi a distanza o su forza bruta).

Shiki ha ereditato l’Ether Gear della gravità dal Re dei Demoni

Introduzione frettolosa

L’introduzione della storia è forse fin troppo frettolosa e confusionaria per chi non fosse già immerso nel mondo creato da Mashima (chi sia Shiki, perché si trovi a Granbell e quale rapporto lo leghi a Ziggy sono informazioni date quasi per scontate). Il compito di immergerci nel nuovo ambiente è affidato a una serie di flash forward che somigliano più a dei trailer degli archi narrativi che andremo a scoprire solo più avanti. Ma i primi passi Shiki li muoverà già a bordo della nave di Elsie Crimson. Solo dopo aver completato questo quadro tutorial verremo riportati – dopo una seconda serie di flash forward. – a Granbell per ripartire dal principio.

Dal primo capitolo, Edens Zero offre ai giocatori la possibilità di non seguire la storia, ma dedicarsi al free-roaming per Blue Garden accettando una serie di missioni opzionali secondarie così da raccogliere materiale, bottino, punti esperienza e altri piccoli bonus. Nulla di imperdibile, ma giusto un’alternativa per chi non fosse troppo interessato a seguire pedissequamente le vicende della ciurma. In sostanza, avremo la possibilità di scegliere – direttamente dal ponte di comando della nave – a cosa giocare: se alla storia o darci alla “libera esplorazione” del mondo di gioco.

edens zero konami equipaggiamento
Scegliendo equipaggiamenti e indumenti diversi modificheremo le statistiche

Mondo aperto, ma non troppo

Dato che abbiamo anticipato un po’ l’elemento gameplay, è ora chiaro sia necessario approfondire il tema del gameplay. Edens Zero si presenta – almeno inizialmente – come un action RPG di stampo piuttosto classico, con missioni legate allo sviluppo della trama e che seguono – più o meno pedissequamente – la storia scritta da Mashima con qualche piccola aggiunta tra le missioni secondarie.

Come detto, ogni personaggio possiede una sua peculiare caratteristica legata alle energie cosmiche (Shiki, per esempio, controlla la gravità), ma tutti sono accomunati da alcuni elementi di base ormai ingredienti fondamentali di ogni gioco di ruolo. Attacchi leggeri e pesanti da utilizzare in combo, schivate da eseguire per evitare le mosse nemiche, fino al raggiungimento della soglia necessaria per sferrare una potente finisher che infliggerà una gran quantità di danni agli avversari. Man mano che si prenderà dimestichezza con essi, diventa possibile sperimentare combinazioni di attacchi da personaggi diversi per una maggiore efficacia in battaglia.

Affrontando più battaglie i personaggi acquisiranno punti esperienza che permetteranno una crescita di livello a cui corrisponderà la conquista di un punto abilità. Ovviamente, le caratteristiche potranno essere ulteriormente migliorate equipaggiando speciali strumenti, indumenti e le “lacrime” che offrono un aumento dei parametri generali (punti vita, difesa, attacco), o spendendo punti abilità nell’Ether Gear (l’albero delle abilità, specifico per ogni personaggio). L’utilità di tali espedienti risulta però molto limitata. Non è poi troppo difficile farsi largo tra nemici che ci superano di livello anche senza ricorrere a questi potenziamenti.

Riguardo i due tipi di anime che convivono nel gioco, è da notare come nella modalità storia avremo a che fare con quelli che sono sostanzialmente binari prefissati che non si sforzano nemmeno troppo di non apparire tali. La situazione migliora – ma non troppo – nelle fasi di free-roaming. Blue Garden è certamente uno scenario più libero, ma ancora confinato all’interno di muri che limitano le effettive possibilità di movimento. In entrambi i casi l’intero ambiente risulta vuoto, privo di punti di interesse rilevanti se non per sporadiche casse con vari bottini o per pochi NPC coi quali interagire. La trama principale può essere completata in circa 20/25 ore.

Edens Zero Fairy Tail
È già in programma un crossover con Fairy Tail, sempre di Mashima

Edens Zero è un tie-in che non soddisfa

Come diversi altri prodotti analoghi, Edens Zero sembra un prodotto messo in piedi limitando il budget dedicato. Il comparto tecnico non brilla né per fluidità né per responsività ai comandi. Di contro, i modelli dei personaggi risultano fedeli alle loro controparti su carta e piccolo schermo, ma meno espressivi e alle volte addirittura legnosi da vedere. I nemici – soprattutto i minion, ma anche i boss – finiscono presto col somigliarsi un po’ tutti rendendo, di fatto, meno interessante esplorare nuovi stili di gioco una volta individuato quello più congegnale al vostro stile.

Un gioco che sulla carta poteva offrire parecchia varietà (pensate che è possibile avere a disposizione 8 personaggi nel party), finisce col diventare invece ripetitivo e monotono. Fortemente limitata da barriere invisibili, il piacere di esplorare e scoprire risulta decisamente ridimensionato rispetto alle aspettative iniziali. Il livello di sfida è generalmente basso. Il senso di soddisfazione nell’avanzare di livello ne risulta ridotto.

È certo difficile realizzare un tie-in di un’opera manga. Ancora di più è proporre l’adattamento di una serie di per sé breve e non propriamente di successo come Edens Zero. Di base, il gioco fa quello che deve fare senza pretese, ma anche senza guizzi di sorta o di tratti distintivi che gli permettano di spiccare tra la folla di altri prodotti simili già presenti sul mercato. I vari archi narrativi vengono introdotti in fretta e superati piuttosto velocemente. Una trama e dei personaggi banalotti poi finiscono per non entusiasmare chiunque non sia appassionato di questo genere di produzioni.

Qualora foste curiosi di provare comunque il gioco, vi ricordiamo che su Steam, Xbox Store e PlayStation Store è disponibile una demo gratuita che permette di giocare alle primissime missioni. Di seguito, invece, l’ultimo trailer del gioco.


Edens Zero potrebbe essere l’equivalente videoludico della lettura da spiaggia: un contenuto semplicissimo, dalle pretese bassissime e che si consuma anche piuttosto in fretta. Il problema è che questo genere di produzione, nel mondo videoludico, finisce con il non emergere nel mezzo di una vastità di altre produzioni ben più impegnative e interessanti. L’essere il tie-in di un manga non propriamente di largo successo finisce inoltre per il relegare la sua distribuzione a una ristrettissima cerchia di fan più sfegatati disposti a (ri)vivere la storia a essi già nota anche su un nuovo medium.