Where Winds Meet Provato: le Cinque Dinastie nelle nostre mani!

Dalla Cina con stupore!

Where Winds Meet è un titolo davvero molto atteso per chi ama gli open world giganteschi in cui perdersi, ed ancor di più per chi adora i setting a tema orientale, la misteriosa Cina Imperiale del Decimo Secolo, in particolare, un passato storico forse da molti poco conosciuto. Abbiamo avuto l’occasione di provare con mano il sontuoso titolo sviluppato da Everstone Studios e pubblicato dalla compagnia cinese NetEase Games, durante la recente Closed Beta, e ne siamo rimasti piacevolmente colpiti. Un gioco dalle grandi prospettive, che punta sia sulla spettacolarità dei suoi mondi fantasy, ma anche su un gameplay ben escogitato, vario, interessante e ben strutturato. Addentriamoci quindi nei misteri più reconditi dell’antica Cina, tra avventure, meccaniche ruolistiche, arti marziali, combattimenti in “Stile Wuxia”, esplorazione, immancabili microtransazioni,  e tanta voglia di vedere cosa ci riserva questo universo vivo e pulsante.

Where Winds Meet
Era impossibile dimenticare quei tramonti cinesi, testimoni di grandi amori, epiche battaglie e secoli di storia narrata dai libri e dalle leggende…

Soffiavano veloci i venti della Cina, nel passato, sopra le teste di eroi senza paura pronti a vivere la più grande avventura della loro vita…

Un’opera stupefacente, unica, romanticamente emozionante fin dal suo titolo, questo sontuoso Where Winds Meet, che affida alle ali del vento la sua intrigante poetica narrativa. Fin dalla prima volta che gli autori lo hanno presentato, ben tre anni fa durante la gamescom 2022, tutti gli occhi dei giocatori amanti del genere si sono soffermati su quello che, ad una prima occhiata, pareva essere un titolo da seguire con enorme interesse, dalle forti potenzialità. Abbiamo poi seguito il diario del suo sviluppo giorno per giorno, come ad esempio lo scorso anno allo State of Play del Maggio 2024, che trovate qui, fino al recentissimo ultimo video “dietro le quinte” che ci ha mostrato un approfondimento dedicato al motion-capture, di cui abbiamo parlato in questa pagina. Ma finalmente, oggi, lo abbiamo avuto fisicamente tra le mani, grazie alla versione Closed Beta, che ci fa capire come la sua uscita sia sempre più imminente.

E, lasciatevelo dire cari avventurieri amanti dell’estremo Oriente, siamo di fronte ad un titolo destinato a lasciare il segno, curatissimo in tutti i particolari, divertente da giocare, profondo e molto bello anche dal punto di vista della cosmesi, con un comparto audiovisivo notevole, che da lustro alla sua presentazione. Il setting orientale del decimo secolo è reso egregiamente, tra scorci naturalistici unici, tramonti e costruzioni a tema. L’esplorazione di questo mondo aperto, in solitaria, può portarci via intere giornate in un attimo! Un universo vivo e pulsante, stupefacente nella propria varietà, tra biomi unici e puzzle ambientali beffardi. Le skin proposte dal gioco, legate alle microtransazioni peraltro, paiono infinite, ed anche in questo fattore il sontuoso motore proprietario Messiah Engine di NetEase ci pare davvero ben sfruttato.

Where Winds Meet
Il cielo si tinse di sfumature rosse, il guerriero misterioso prese la sua arma, e consumò il senso della sua filosofia, immolando la sua anima per la giustizia…

Where Winds Meet: un inaspettato viaggio tra i venti della cultura Wuxia

Abbiamo detto “Stile Wuxia” nel cappello del nostro Hands-On, e già molti utenti meno esperti del settore si chiederanno, ma ora cosa è questa nuova diavoleria? Non temete, incauti amanti dell’inesplorato, perché si tratta di un concetto più semplice di quel che sembra. Il particolare filone narrativo così chiamato nasce in Oriente, e mescola il mondo delle arti marziali con la cavalleria, ed è un genere letterario dalle antiche e nobili origini, che risalgono ai racconti del folklore cinese, presenti fin dal terzo secolo A.C. Realizzare quindi un titolo moderno, un videogioco cinematico, open world con forti elementi RPG, ci sembra davvero una idea geniale, e rende Where Winds Meet davvero particolare.  Questa interessante impostazione ludica si sposa molto bene con la trama di fondo dell’opera, che si svolge nell’affascinante periodo storico noto come quello delle Cinque Dinastie e Dieci Regni, ovvero quello di grande fervore politico, immediatamente successivo alla celebre Dinastia Tang dell’Antica Cina Imperiale.

Per gli amanti delle date ci troviamo tra il 709 ed il 797 A.D.. La storia ci racconta le gesta di un combattente misterioso che, non sappiamo ancora perché, sta trasportando un bambino appena nato tra le sue braccia, e sembra volerlo proteggere e portare via da qualcosa di pericoloso che potrebbe succedergli. Una guerra? Una rivoluzione? E in che rapporti sono l’uomo ed il bambino? Dopo una folle cavalcata nella notte, lo sapremo, andando avanti nel gioco. E scopriremo anche che forse l’uomo non è davvero il reale protagonista della storia… Come facile intuire gli input narrativi proposti dalla brillante e drammatica trama di Where Winds Meet sono spesso un escamotage per spostarci in lungo e largo sulla mappa di gioco, esplorando e godendoci il mondo credibile e vivo proposto da Everstone Studios. Un comparto narrativo davvero interessante, tra misteri e colpi di scena, che in realtà non è però nemmeno il punto di forza del titolo. Si, avete proprio capito bene non si tratta di un gioco narrativo in senso stretto, eppure la storia raccontata è talmente forte ed articolata che non sfigurerebbe in mano ad uno Story Teller in senso stretto.

When Winds Meet
When Winds Meet ci stupisce con degli scorci bucolici davvero romantici!

Le mutevoli sfaccettature dell’approccio cinese, da ogni combattimento progredisce l’anima

La customizzazione dei personaggi è davvero notevole, e persino più dell’esplorazione stessa ci colpiscono i combattimenti. Del resto, è bene ricordarlo, il focus primario della Letteratura Wuxia, si basa proprio sulle arti marziali, come detto pocanzi, quindi sarebbe illecito se queste fossero trascurate. Se dopo aver giocato questa opera videoludica vi approccerete ad un romanzo, o altri media a tema Wuxia, come ad esempio il fumetto Oriental Heroes di Huang Zelong, o il film La Tigre e il Dragone di Ang Lee del 2000, capirete che non c’è una vera barriera mediale tra le opere d’arte. Tutto esiste in un unico crogiuolo, da cui può uscire fuori semplicemente un’opera che si esprime tramite un medium randomico, perché l’Arte non ha confini. Nel rispetto dei comandamenti della cultura Wuxia è anche la totale e libera scelta data al giocatore. Non siamo, infatti, in un qualunque JRPG classico, anche di impostazione Open World, come Xenoblade Chronicles, nonostante alcune innegabili somiglianze strutturali con Genshin Impact, od Open World narrativo in senso stretto come la serie Yakuza di Sega.

Il continuo senso di sfida è esattamente quello di una reale arte marziale, che ci invita a superare continuamente i nostri limiti, magari semplicemente scegliendo una difficoltà più alta di gioco, oppure sfidare noi stessi alla piena comprensione del combat-system di Where Winds Meet. Il gioco propone le basi, ovviamente, includendo PvP, con tradizionali scontri 1v1, 2v2 e 3v3, ama sotto la facciata c’è molto di più. Questo presenta una pletora davvero notevole di tecniche di combattimento, spesso anche fini a se stesse, e non realmente necessarie per sconfiggere i nemici, come ci suggeriranno spesso i PNG del gioco incontrati casualmente. E se tra i personaggi non giocanti della vita, per caso, incontraste una ragazza che vi chiede di poter fare una telefonata, e quella poi assumesse un ruolo importante nelle vostre dinamiche personali? Questo titolo spinge spesso alla riflessione ed all’abbraccio della filosofia, proprio come un’arte marziale, l’opera vuole arricchirvi dentro, ed è davvero interessante questo approccio tipicamente cinese al videogame. Un’esperienza davvero unica, diversa per ogni giocatore, sempre nuova, dove esplorare equivale a crescere interiormente, a vivere in modi sempre nuovi. Si, esiste il “viaggio rapido”, cari player pigri all’ascolto, ma godetevi il gioco nella sua catartica lentezza, ne uscirete migliorati interiormente.

Abbiamo provato l’interessante titolo nella sua versione PC Windows tramite il portale Steam, piattaforma su cui, al pari di requisiti abbastanza alti, che trovate nella pagina ufficiale del portale, il gioco offre una performance ottima, ma abbiamo una buona notizia anche per gli irriducibili utenti console. L’opera sarà infatti disponibile, nella sua versione finale, anche per PlayStation 5, dove uscirà anzi come iniziale esclusiva temporale per un massimo di sei mesi, come annunciato dallo stesso pubblisher. Peraltro persino l’utenza mobile non è stata trascurata, e potrete trovare una apposita riduzione del gioco per i moderni smartphone. A quanto pare le versioni preliminari per cellulari non sono disponibili in Occidente, e questo ci da un possibile indizio sul confinamento della versione tascabile ai soli mercati orientali. Note dolenti invece per la localizzazione italiana, del tutto assente, a fronte della presenza di voci nella sola lingua inglese per l’Occidente, oltre che cinese semplificato e tradizionale, siamo pur sempre in un titolo ambientato (e sviluppato) in Cina, e quindi consigliamo anzi queste ultime due opzioni, che aggiungono fascino all’opera. Per i meno preparati sono comunque disponibili anche sottotitoli in un totale di otto regioni. Ancora non sono state diffuse notizie ufficiali per le date di uscita, ma si parla solo di un generico anno 2025. Essendo la Beta da noi provata considerata un Final Test dagli stessi creatori, è ipotizzabile una uscita nella finestra natalizia di quest’anno. TBA, ma non troppo, dunque. Non vediamo l’ora di avere tra le mani la versione completa.


In conclusione Where Winds Meet è un titolo quasi filosofico, basato su esplorazione, arte del combattimento, progressione e premi, mai troppo difficile. Un Hands-On davvero soddisfacente, che ci ha fatto scoprire nel provarlo la vera anima di questa interessantissima produzione di matrice cinese. Dove la filosofia della narrativa Wuxia, che vi consigliamo assolutamente di approfondire, unita a dinamiche gatcha, elementi ruolistici e riflessione interiore, vi arricchiscono davvero dentro. Peraltro l’opera, che offre ovviamente il suo massimo nel riflessivo single player, è comunque fruibile in multi. Cosa davvero utile ed appagante con le opzioni cooperative. Sarà forse difficile trovare amici con lo stesso approccio culturale, lo ammettiamo, ma la possibilità di farlo è interessante. A volte lo Zen e l’arte del Kung Fu si imparano in due.


 

Appassionato e storico del videogioco, Fabio D'Anna scrive di opere videoludiche, film e serie tv dal 2008. Tra le tante realtà del settore ha collaborato con Art of Games e siti come Retrogaming History, Games Collection, Games Replay, Games Village e riviste come PS Mania, PSM, Game Republic, Retrogame Magazine, Game Pro, oltre che col Museo VIGAMUS. Ha anche organizzato due edizioni della Mostra Archeoludica ed ha scritto due libri dedicati a PAC-MAN e Star Trek. Nella vita colleziona console PONG based ed alleva cagnoline, tra cui spicca Zelda.