Chi l’avrebbe mai detto che un piccolo progetto secondario di Obsidian, nato quasi in sordina nel 2020, sarebbe riuscito a crescere tanto da diventare una delle IP più originali della scuderia Xbox? Eppure Grounded, con la sua idea tanto semplice quanto brillante – un survival cooperativo in cui un gruppo di adolescenti rimpiccioliti deve sopravvivere in un giardino domestico trasformato in un mondo ostile e gigantesco – è riuscito ad affascinare milioni di giocatori.
Un lungo accesso anticipato ha permesso al “passion project” di Obsidian di costruirsi una fanbase affezionata, fino alla versione 1.0 del 2022. Ma le ambizioni del team, a quanto pare, non si sono fermate lì. L’ascolto costante della community – affamata di contenuti più ambiziosi, mappe più grandi e nuove meccaniche – ha spinto Obsidian a tornare in laboratorio, prendendo una decisione tanto drastica quanto necessaria: superare i limiti tecnici del passato e dare finalmente forma a tutto ciò che prima sembrava irrealizzabile.
E così, durante lo showcase Xbox di giugno, viene svelato ufficialmente Grounded 2, già disponibile in accesso anticipato su PC e Xbox Series X|S dal 29 luglio. Un sequel pronto a far evolvere quanto di buono c’era nel primo capitolo, spingendosi oltre grazie all’adozione dell’Unreal Engine 5…e già in questa fase iniziale può contare su diverse frecce al suo arco.
Grounded 2: ritorno al pericolo
La storia di Grounded 2 riparte due anni dopo gli eventi del primo gioco. Tornano i quattro protagonisti – Max, Willow, Hoops e Pete – ormai un po’ cresciuti, ma non abbastanza da evitare di finire di nuovo nei guai. Come da tradizione, la colpa è sempre di Ominent Practical Technologies. La novità più grande, però, è che l’avventura non si svolge più nel backyard dietro casa: stavolta il teatro dell’azione è il gigantesco Brookhollow Park, un parco pubblico suburbano che fin da subito impressiona per scala e varietà. Obsidian ha dichiarato che la mappa sarà tre volte più grande rispetto al passato, e onestamente non fatico a credergli. Nella mia prova infatti, ho avuto modo di esplorare biomi ben differenziati e innumerevoli zone d’interesse: si va dal chiosco di snack abbandonato, a un fantasioso carretto dei gelati ribaltato che genera addirittura un micro-bioma ghiacciato, passando per un cassonetto tossico e perfino una statua dedicata al buon vecchio Dr. Tully – vi ricordate di lui?
Il level design stimola continuamente la voglia di curiosare, scoprire, entrare in ogni anfratto… ovviamente ben equipaggiati. I nuovi laboratori dell’Ominent disseminati per la mappa sono pieni di sorprese e fanno da sfondo a una narrativa che, fin dalle prime ore, appare molto più centrale rispetto al passato. Il tono resta giocoso e satirico, ma si avverte un cambio di passo: fin dalle prime è evidente la voglia del team di raccontare qualcosa di più profondo, con venature quasi da thriller tecnologico.
Grounded 2: survival, crafting e una marcia in più
Uno dei motivi per cui mi ero affezionato tanto al primo Grounded era proprio la sua struttura. Semplice, immediata e divertente, soprattutto in compagnia. E anche in questo sequel le fondamenta sono tutte al loro posto: si raccolgono risorse, si analizzano alle stazioni dei Ranger per sbloccare nuove ricette e si crea l’equipaggiamento necessario per affrontare il mondo là fuori.
Tra le novità più interessanti c’è l’Omni Tool: una sorta di coltellino svizzero super tecnologico che sostituisce i classici attrezzi – ascia, martello, pala – con un singolo strumento multifunzione e potenziabile. Un cambiamento che semplifica la gestione dell’inventario senza sacrificare la profondità del gameplay. Anzi, libera spazio, rende tutto più immediato e incentiva l’esplorazione, visto che l’Omni Tool può essere migliorato con materiali rari.
Anche il sistema di costruzione ha ricevuto migliorie evidenti. Le basi tornano a essere fondamentali come hub per cucinare, potenziare le armi, creare frullati e affrontare con più sicurezza il ciclo giorno-notte. E non è finita: stando alla roadmap, altre novità arriveranno proprio su questo fronte. Un bel passo avanti anche lato quality of life.
In sella al nostro Buggy!
Tra le richieste storiche della community ce n’era una che spiccava su tutte: avere le cavalcature con cui esplorare la mappa. Obsidian ha ascoltato e ha risposto con l’introduzione dei Buggy, insetti addomesticabili che fungono da mezzo di trasporto, supporto in combattimento e persino inventario mobile.
Ovviamente non si ottengono subito: bisogna recuperare le uova, costruire un nido e attendere la schiusa. Ma una volta completato il processo, il nostro Buggy può essere equipaggiato, potenziato e persino personalizzato. Ogni insetto ha abilità specifiche: la Formica Soldato Rossa è perfetta per il trasporto e la raccolta, il Ragno Tessitore eccelle nei combattimenti grazie alle sue ragnatele che stordiscono i nemici, mentre altri permettono di scalare pareti o accedere a zone nascoste.
Al momento mancano ancora le Zipline, ma torneranno. Nel frattempo, il solo fatto di potersi muovere più velocemente e interagire con così tanta fauna ben diversificata rende l’esplorazione già molto appagante. È a tutti gli effetti una rivoluzione nel ritmo di gioco.
Archetipi, mutazioni e DNA da RPG
Da Obsidian ci si aspettava un’evoluzione in chiave ruolistica, e infatti rispetto al primo Grounded, qui la progressione si fa più strutturata. Non ci sono classi da scegliere subito, ma è possibile costruire il proprio stile combinando armi, armature e mutazioni attive.
Al momento, sono disponibili quattro archetipi principali: il guerriero da mischia, robusto e corazzato con armature come quella da ghianda o da coccinella; il ranger, specialista degli attacchi a distanza con archi e lance; il mago, una novità assoluta che combatte con bastoni elementali realizzati a partire da caramelle; e infine il ladro, agile e furtivo, letale con veleni e pugnali.
Il sistema di combattimento è stato reso più dinamico: schivate più fluide, parate perfette e nemici in grado di contrattaccare rendono gli scontri più tecnici e meno frenetici rispetto al primo episodio. Peccato solo per alcune animazioni ancora un po’ legnose e per un bilanciamento della difficoltà non sempre centrato.
Fauna da incubo
Come già anticipato, chi ha amato osservare e affrontare le creature del primo capitolo troverà anche stavolta un vero paradiso (o inferno) naturale. Grounded 2 amplia il bestiario in modo importante, introducendo creature dai pattern più aggressivi. Ho incontrato scorpioni velenosi, mantidi religiose ora nemici comuni, scarafaggi, farfalle, bruchi, lumache e nuove varianti di formiche.
E naturalmente tornano anche le vecchie conoscenze, come il Ragno Lupo, ora ancora più inquietante grazie al nuovo comparto tecnico. Il mondo di gioco è più denso, vivo e pericoloso. La presenza dei nemici è aumentata sensibilmente e muoversi da un bioma all’altro richiede una preparazione adeguata. Un rischio costante, ma anche una sfida avvincente per chi ama i survival con mordente.
Comparto tecnico: luci e ombre
Il passaggio all’Unreal Engine 5 è evidente e ben sfruttato. L’illuminazione più realistica, le texture più definite e uno stile visivo che resta volutamente cartoonesco, ma ora più ricco di atmosfera, rendono il mondo di gioco ancora più credibile e immersivo. Il colpo d’occhio è decisamente più vivido rispetto al capitolo precedente: basti pensare alla profondità dei colori, agli effetti volumetrici della luce filtrata tra i fili d’erba e alla resa convincente delle superfici. Tutto contribuisce a restituire con efficacia la sensazione di far parte di un universo infinitamente piccolo, trasmettendo al meglio il senso di scala e di materia.
Le zolle, i petali, la plastica e gli insetti mostrano ora una complessità visiva nettamente superiore al passato. A fare la differenza è soprattutto l’illuminazione dinamica, che dona al tutto una coerenza visiva più omogenea e cinematografica. Anche le animazioni dei personaggi e delle creature rappresentano un passo avanti rispetto al primo episodio, sebbene in alcuni casi risultino ancora un po’ legnose o poco rifinite. Ottimo invece il comparto audio, con un sound design ricco di dettagli: scricchiolii, ronzii, versi e suoni ambientali che aiutano a orientarsi e a percepire la “vita” che anima ogni angolo del giardino.
Purtroppo, però, non mancano i problemi tecnici, inevitabili in una fase di accesso anticipato. Sul mio PC (RTX 4070 Super, Ryzen 5 5600X), ho registrato cali di frame rate sotto i 60 fps in alcune situazioni, soprattutto nelle aree più ampie e ricche di elementi in movimento. A questi si aggiungono bug di varia natura, come zaini che scompaiono dopo la morte, nemici incastrati negli oggetti, animazioni che saltano all’improvviso o un’interfaccia a tratti poco reattiva, specie durante il crafting o la gestione dell’inventario.
Non ho avuto modo di testare la modalità cooperativa, ma con queste basi è probabile che anche lì ci sia ancora del lavoro da fare, soprattutto in termini di stabilità e sincronizzazione, in particolare quando si interagisce con veicoli o costruzioni condivise. Obsidian è però consapevole delle criticità e ha già dimostrato in passato di saper raccogliere feedback in modo attento e costruttivo. Ho quindi buone ragioni per credere che, forti dell’esperienza maturata con l’accesso anticipato del primo Grounded, il team saprà ottimizzare anche questo secondo capitolo, sia sul fronte tecnico che nella qualità generale dell’esperienza.
Se il buongiorno si vede dal mattino, allora l’alba di Grounded 2 è più che promettente. Le nuove meccaniche – l’Omni Tool, i Buggy, il sistema di archetipi – arricchiscono una formula già solida, offrendo un’esperienza ancora più ricca e appagante. Il world building è più curato, la narrativa più strutturata, il gameplay più profondo. I problemi tecnici ci sono, è vero, e per alcuni potrebbero rappresentare un ostacolo. Ma se avete amato il primo Grounded, o se vi piacciono i survival cooperativi con identità e idee forti, vale già la pena farsi rimpicciolire ed esplorare questo micro-mondo. Se invece preferite aspettare una versione più rifinita, potete tranquillamente dare tempo qualche aggiornamento. Obsidian ha già dimostrato di saper ascoltare. E se continueranno su questa strada, Grounded 2 ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo punto di riferimento del genere.
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