Gradius Origins Recensione: splendenti laser spaziali d’altri tempi

Quaranta anni per la serie Gradius!

Gradius Origins arriva durante questo modernissimo e futuristico 2025, in cui robot umanoidi, auto elettriche ed intelligenze artificiali assortite stanno conquistando il mondo, per ricordaci tempi romantici in cui tutto questo era solo un sogno, di cui magari si parlava in una fumosa sala giochi davanti ad un cabinato che proponeva un videogame ad ambientazione spaziale. In principio era Gradius, e correva l’anno 1985. Si, esattamente quaranta anni fa, cari retrogamer nostalgici incalliti. Per chi c’era, e ricorda le partite dei bei tempi che furono con affetto, e per chi, anagraficamente più giovane, ma pur affascinato da un vetusto e nobile passato, in cui bastavano cento yen per essere felici. Come avevamo anticipato qui, oggi Konami rilascia una collezione storica eccezionale, sontuosa, coinvolgente, magari incompleta, diciamolo subito, ma ricca di extra e storicamente fondamentale. Accendete il vostro sigaro, tornate con noi negli anni ottanta, e preparatevi ad inenarrabili battaglie spaziali. Gradius è tornato, per raccontare la sua fantastica epopea.

Gradius Origins
Il semplice e spartano menu iniziale presente nella raccolta Gradius Origins.

I contenuti della raccolta storica, Gradius e Salamander

Il primo titolo presentato da Gradius Origins, raccolta nota con il nome più calzante di Gradius Origin Collection in Giappone, è ovviamente il primo indimenticabile Gradius. L’opera è uscita col suo splendido cabinato in terra nipponica in data 29 Maggio 1985. Da allora, grazie anche all’ottima qualità del capostipite e dei sequel, la saga è diventata di culto presso tutti gli amanti del genere Shoot ‘em up. Conosciuto da noi anche col titolo occidentale di Nemesis, poi abbandonato dal franchise. Una curiosità, il gioco in fase di develop ha avuto anche il nome di Scramble 2, in quanto sequel del grande classico del 1981. Il capostipite della serie si basa su un cabinet dal cuore nobile, la scheda Konami GX400 Bubble System, con un Motorola 68000 come CPU principale ed uno Zilog Z80 a supporto. La versione proposta nella raccolta, e curata dallo sviluppatore specializzato M2 Co Ltd di Naoki Horii, è praticamente un arcade perfect, e farà felici gli appassionati di sparatutto a scorrimento di vecchia data. Ci troviamo nello spazio profondo, e la malvagia corporazione aliena nota come Bacterian sta avanzando contro il nemico, l’Impero di Gradius. Noi siamo l’ultima speranza del mondo libero, ed a bordo di un dinamico veicolo chiamato Vic Viper siamo chiamati a difendere l’orgoglio del pianeta Gradius, in pericolo nel remoto Sistema Stellare Metalion.

La semplice trama di Gradius è funzionale al gameplay, che si basa su uno scrolling orizzontale classico in cui dobbiamo affrontare cinque stage, ognuno con le classiche enemy wave, onde di nemici seriali, e tanto di boss finale rappresentato da una base avversaria. La grande novità risiede in una speciale barra di caricamento, che ci permette di selezionare i potenziamenti progressivi in modo strategico. Saper gestire i power-up in maniera logica, barcamenandosi tra speed, laser, missili e scudi vari, con riflessi da ventenne ormai dimenticati, è la chiave del successo. Conclude il tutto un comparto audiovisivo solo apparentemente spartano, ma in realtà molto curato e dall’aspetto affascinante, che cita persino i Moai dell’Isola di Pasqua. La raccolta prosegue con l’eccezionale Salamander, basato sul medesimo hardware da sala, che debutta nel Luglio 1986 e si può considerare come una sorta di spin-off semplificato, specie nella selezione dei power-up. I sei appassionanti livelli sono anche a scorrimento verticale, e la trama alternativa, pur ambientata nello stesso universo narrativo di Gradius, si focalizza sulla misteriosa creatura aliena chiamata Zelos, divoratrice di pianeti e stelle, che ora ci sta minacciando da vicino. la presenza della versione alternativa “re-release” Life Force, datata 1987, che riprende il titolo statunitense scelto per le sale giochi, è un bonus notevole, perché si tratta di una vera e propria riedizione migliorata che ha debuttato in Giappone con enorme successo.

Gradius Origins
La scheda Konami GX 400 Bubble System basata su CPU Motorola 68000 offre una grafica pixel a sedici bit davvero evocativa! A vedere il primo Gradius scende subito una lacrimuccia!

I grandi sequel storici, Gradius II, Gradius III e Salamander 2

Si passa poi al sequel diretto della serie principale, ovvero Gradius II: Gofer No Yabou, conosciuto in Occidente anche con il titolo di Vulcan Venture, che debutta nelle sale giochi nipponiche nel Marzo 1988. Il reale sequel, nonostante su Sistemi MSX si fosse visto l’anno precedente un pretenzioso Nemesis 2 (che magari vedremo in una altra collezione a tema). La situazione si complica, a livello narrativo, poiché una inquietante testa aliena chiamata Gofer, ha deciso di sferrare un secondo attacco mortale a nome della corporazione Bacterian, e tocca a noi abitanti del nobile pianeta Gradius, a bordo del Vic Viper, difendere il nostro mondo. A livello di gameplay viene introdotta una interessante variazione, la celebre barra dei potenziamenti è ora disponibile in quattro diverse versioni, cosa che permette una scelta iniziale dello stile di gioco. I sette frenetici livelli appaiono splendidi più che mai, anche grazie alla nuova e grintosa scheda da sala dedicata, la sontuosa Konami Twin 16, un mostro di potenza inarrestabile basato su doppio processore Motorola 68000, Zilog Z80 di supporto e chip audio custom di ultima generazione dedicati. Trovate qui la notevole arcade board.

Non c’è due senza tre, dice un noto proverbio giapponese, ed ecco che arriva Gradius III: Densetsu kara shinwa he. Il titolo debutta in sala in data 11 Dicembre 1989, e saluta idealmente gli anni ottanta, chiudendoli col botto! Diretto da Hiroyasu Machiguchi, il titolo eleva a massima potenza tutti i dettami precedenti, offrendo ben dieci frizzanti livelli indimenticabili. La corporazione Bacterian ha ormai schierato Dark Force per l’attacco finale, e si prospetta una lotta senza quartiere. Il gameplay propone la nuova Weapon Edit, un video iniziale celebra il mito della saga (Densetsu, appunto) ed un eccezionale port per Super Nintendo lo fa entrare nell’olimpo dei titoli indimenticabili. Come per gli altri giochi ci sono piccole chicche come la ROM in versione “fiera” che girava agli eventi del settore. La collection passa poi, con un notevole balzo temporale, al 1996, anno di debutto di Salamander 2, sequel diretto del primo episodio, che peraltro cita i boss storici. Notevoli le nuove feature, tra cui spiccano l’ Option Seed, colpo di precisione, il Twin Laser ed i comodi proiettili a ricerca. La colonna sonora composta da Naoki Maeda ci regala melodie davvero ben orchestrate. Il titolo, all’epoca, doveva uscire per Saturn, ma poi è diventato una esclusiva casalinga PlayStation, dopo il grande successo dell’originale Arcade.

Gradius Origins
Cosa sarebbe successo se nel 1988 fosse stato sviluppato un terzo episodio di Salamander? Ecco che M2 da la risposta, con un evocativo schermo in 4:3 ma con bande funzionali dotate di power up. Questo è stile!

Gradius Origins presenta l’opera inedita Salamander III

Chiude la collection un titolo inaspettato, fresco ed appena creato, ovvero Salamander III (con numero romano per misteriosi motivi) che è completamente inedito e realizzato nel 2025 per questa raccolta! Un titolo che esce dopo quasi venti anni dall’ultima produzione ufficiale (Gradius Rebirth per WiiWare). Alla guida delle astronavi Vic Viper Type L o Lord British MK III affrontiamo vecchi e nuovi nemici, anche in modalità cooperativa, potendo utilizzare i classici power-up, in uno schermo fintamente confinato ai 4:3, poiché il titolo, come dichiarato dagli sviluppatori, è stato concepito come se ci trovassimo ancora negli anni ottanta! M2 vi amiamo senza remore ormai, sappiatelo! L’inedita Modalità Burst ci offre potenze di fuoco esagerate, ed il sistema dei Multipli offre fino ad otto unità satellite extra, regalando un brivido al gameplay classico. Anche la trama è molto interessante, e la storia segue la principessa di Latis che pilota il caccia restaurato del fratello contro una rinnovata minaccia della Forza Salamander, unendosi all’esercito di Gradius. Eccezionale il comparto audiovisivo, che spazia tra biomi evocativi e molto vari, come vulcani, asteroidi e deserti, con grafiche ricche di effetti speciali, zoom, parallasse vecchio stile ed una colonna sonora moderna ma classica, che offre remix di vecchi brani musicali e reminiscenze della serie.

Di seguito l’elenco esatto dei titoli presenti nella splendida collection firmata Konami ed M2.

  1. Gradius (Arcade 1985) *5 varianti: ROM Jap, Bubble Jap, USA, Europa, Prototipo USA*
  2. Salamander (Arcade 1986) *2 varianti: Jap, USA*
  3. Life Force (Arcade 1987)
  4. Gradius II: Gofer No Yabou (Arcade 1988) *4 varianti: tre release Jap, edizione USA*
  5. Gradius III: Densetsu kara shinwa he (Arcade 1989) *4 varianti: tre Jap, Asia*
  6. Salamander 2 (Arcade 1996)
  7. Salamander III (Switch 2025) *titolo inedito*
Gradius Origins
Ogni titolo di Gradius Origins propone la possibilità di giocare in diverse modalità e di riavvolgere la partita col Rewind!

Welcome to Gradius Museum, visita guidata tra Extra e bonus della raccolta

L’impostazione di Gradius Origins è decisamente filologica, e farà la felicità degli studiosi della storia del videogioco. I sette titoli presenti, di cui sei sono giochi arcade classici di culto, sono presentati in ben diciotto varianti totali! Il primo Gradius, ad esempio, presenta cinque varianti, ovvero la ROM originale giapponese, la ROM specifica per scheda Konami GX400 Bubble System, la ROM destinata agli U.S.A., la versione realizzata per l’Europa, ed anche il Prototipo statunitense! Salamander è presentato sia nella versione giapponese che in quella statunitense, e così via per tutti i titoli della raccolta. E se vi dicessimo che Gradius III offre l’introvabile AM Show Version, presente per la prima volta per PC e console? Per gli amanti dell’approfondimento storico è davvero un invito a nozze. Se siete patiti del ranking e cultori del punteggio più alto adorerete la possibilità di partecipare alla Classifiche Online Mondiali! Per i retrogamer incalliti questa collezione è un Must Have a tutti i costi, e, peraltro, sarete felici di sapere che esiste anche una versione fisica del titolo, per chi ama i formati classici.

Una corposa parte dell’offerta culturale della collezione è composta poi dalle possibilità moderne di applicazioni ludiche. Ogni titoli ha dalla sua la possibilità di scegliere il livello di difficoltà, varie opzioni attivabili, persino dei training per le vite infinite e l’immortalità (come facevate su Amiga confessatelo!), oltre l’eccezionale modalità Rewind. grazie ad essa si può letteralmente riavvolgere lo scorrimento del gioco e ritornare sui propri passi, sullo stile di Prince of Persia Le Sabbie del Tempo, per capirsi, con tanto di salvataggio del replay di gioco. Ah, tempi moderni! Quante monete da cento yen risparmiate! Conclude il tutto una corposa parte museale pura, con artwork, colonne sonore, manuali, comodi “bestiari” dei nemici e curiosità dal passato.  Alla parte museale mancano purtroppo approfondimenti sui tanti autori della saga, sarebbe stato interessante ad esempio avere delle schede biografiche e lavorative di Hiroyasu Machiguchi, che in seguito ha contribuito anche alla serie di Siukoden, il musicista Miki Higashino, il producer Shigeharu Umezaki, o l’ingegnere software Yasushi Furukawa, ad esempio, Ma il tutto resta molto gradevole! Il museo spaziale di Gradius vi attende!

Artwork di Gradius
Uno dei tantissimi ed affascinanti artwork originali contenuto negli extra di Gradius Origins

Gradius Origins: i grandi assenti e le possibili evoluzioni

Prima che qualcuno obietti che già esiste Gradius Collection una buona raccolta a tema Gradius, rilasciata nel 2006 sul portatile Sony PSP, che include i primi quattro titoli principali della saga, ricordiamo che sono comunque passati quasi venti anni da quell’evento ed almeno un paio di generazioni hardware! Ottima cosa, quindi, che proprio in occasione del quarantennale della saga (1985-2025) ci sia di nuovo l’occasione per celebrare un mito senza tempo come il nobile e frenetico sparatutto nipponico di casa Konami. Fuori dalla raccolta sono rimasti alcuni titoli iconici che, forse, tutti avremmo voluto vedere inseriti. Per contro c’è da notare come questa compilation voglia proprio concentrarsi sulle origini del franchise, inserendo appunto i primi tre grandi titoli della trilogia iniziale di Gradius ed i due Salamander, incluso l’iconico Life Force, andando quindi a coprire un preciso periodo storico, dal 1985 al 1996, ed una precisa piattaforma, ovvero il mondo Arcade. Per di più con l’ottimo compendio extra del moderno titolo inedito del 2025, Salamander III, che chiude anche la trilogia dello spin-off. E tutto il periodo dal 1996 in poi?

Se si analizzano le recenti produzioni delle collection storiche di Konami, come ad esempio la blasonata saga di Castlevania, di cui abbiamo parlato varie volte, come in questa pagina ed anche qui, che è stata protagonista appunto di diverse raccolte a tema, oppure pensiamo a Konami Anniversary Collection, che trovate qui, non è affatto escluso che la storica casa nipponica possa pubblicare un successivo volume Gradius Origins 2 dedicato ai tempi più moderni, che includa magari Gradius IV Fukkatsu, un arcade sviluppato da Konami Entertainment Tokyo (quelli di Castlevania Simphony of The Night), Gradius V, l’eccellente Gradius Gaiden, esclusiva per la prima PlayStation, chicche come Nemesis 90 Kai (remake di Nemesis 2 per MSX) sviluppato per l’home computer nipponico Sharp 68000, gli episodi esclusivi per console portatili, come Gradius Galaxies Advance, gli oscuri episodi Gradius NEO e magari anche l’eccezionale Gradius Rebirth, titolo per Wiiware ormai scomparso dalle scene. i fan più hardcore, ovviamente aspettano anche un bel focus sullo spin-off Parodius, saga parallela di culto. Per amore della filologia andrebbe considerato anche Scramble del 1981, che è considerato un prequel ideologico della saga. Se poi mamma Konami riesce ad inserire da qualche parte pure Otomedius, arcade cult erede spirituale di Gradius realizzato nel 2007 da Mine Koshikazi, e sviluppato proprio da M2, che si è occupato di questa raccolta, ci renderà felici, chiudendo il cerchio.


Gradius Origins è già disponibile sul mercato, dal 7 Agosto 2025, anche in edizione fisica, nei formati principali, ovvero PC Windows via Steam, Playstation 5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch, la versione da noi provata. La raccolta si focalizza sul periodo delle origini del franchise, e soprattutto sul formato Arcade, offrendo sei classiche titoli da sala giochi, divisi tra Gradius e Salamander, ed un piccola grande chicca rappresentata dal gioco inedito Salamander 3. La compilation offre molte feature extra, il rewind, un piccolo museo, ed un totale di diciotto varianti per i giochi offerti, come le ROM alternative, i prototipi, i giochi edizione fiera di settore. La mancanza di alcuni titoli importanti, come Gradius IV Fukkatsu, sviluppato da KCET, che è un Arcade, è bene ribadirlo, potrebbe presagire l’arrivo di una seconda raccolta tematica che andrebbe a colmare il periodo più moderno delle produzioni del franchise. Se amate gli sparatutto a scorrimento della vecchia scuola, ovviamente, non potete perdere questa eccezionale raccolta, anche filologicamente molto ben impostata.


 

Appassionato e storico del videogioco, Fabio D'Anna scrive di opere videoludiche, film e serie tv dal 2008. Tra le tante realtà del settore ha collaborato con Art of Games e siti come Retrogaming History, Games Collection, Games Replay, Games Village e riviste come PS Mania, PSM, Game Republic, Retrogame Magazine, Game Pro, oltre che col Museo VIGAMUS. Ha anche organizzato due edizioni della Mostra Archeoludica ed ha scritto due libri dedicati a PAC-MAN e Star Trek. Nella vita colleziona console PONG based ed alleva cagnoline, tra cui spicca Zelda.