Realme Note 70T Recensione: lo smartphone che dà priorità al prezzo

Il realme Note 70T si affaccia sul mercato come un dispositivo progettato per chi dà priorità assoluta alla durata della batteria, ma senza voler rinunciare del tutto alle funzionalità essenziali di uno smartphone moderno. Tuttavia, l’apparecchio rivela immediatamente alcuni compromessi rilevanti, specialmente sul fronte della ricarica, delle prestazioni in scenari leggermente più impegnativi e della qualità fotografica. Questi limiti lo rendono poco appetibile per chi è alla ricerca di un’esperienza d’uso completa o evoluta. Dopo alcune settimane di utilizzo quotidiano, ecco il nostro riscontro diretto, privo di indulgenze e inutili abbellimenti.

I contenuti della confezione.

Le prime impressioni con il realme Note 70T

Come spesso accade per i prodotti realme, il primo impatto è principalmente estetico. Il realme Note 70T si presenta con linee sobrie e uno stile che, pur non apparendo ricercato, riesce a risultare coerente e riconoscibile. Magari non nella sua variante Obsidian Black, scura, neutra, pensata per passare inosservata, ma nella più interessante, almeno dal punto di vista estetico, versione Beach Gold, la quale cerca di distinguersi con una finitura leggermente dorata e una trama ondulata, quasi a ricordare le increspature della sabbia costiera. Chi preferisce un look ancora più neutro può in ogni caso optare per la custodia inclusa nella confezione: di plastica opaca, tende a uniformare le peculiarità della trama, traducendole in una tinta unita color crema.

Il design del telefono non mira comunque a stupire per materiali pregiati o finiture barocche, il suo aspetto è immediatamente funzionale, piuttosto si concentra sull’offrire una valida resistenza e delle dimensioni contenute. Il device pesa circa 201 g e uno spessore di 7,9 mm, mentre la struttura vanta certificazioni militari MIL-STD 810H e IP54, rispettivamente per la resistenza a cadute da 1,8 m e per la protezione contro polvere e schizzi. L’azienda non arriva al punto di raccomandare usi estremi dell’apparecchio – per quello, si veda piuttosto il realme C75 –, tuttavia il telefono è evidentemente stato assemblato nella speranza di resistere sia al tempo che alle immersioni accidentali. Ancor più visto che è dotato di un sistema di emissioni di frequenza utili a spurgare velocemente l’acqua infiltratasi accidentalmente nel device.

Il pannello frontale è un IPS LCD da 6,7 pollici con risoluzione 1600×720 pixel e refresh rate a 90 Hz. Funzionale, ma chiaramente limitato. Il pannello è incorniciato da bordi spessi, e il notch a goccia per la selfie-cam accentua ulteriormente l’impressione di uno smartphone fermo a qualche generazione fa. Il sensore di luminosità ambientale è lento nella risposta, e i 520 nit dichiarati come picco di luminosità si dimostrano sufficienti a soddisfare i requisiti visivi in ambienti interni, ma all’aperto, sotto la luce diretta del sole, l’usabilità dello schermo cala drasticamente. Se preventivate di farvi un picnic sotto il sole, non aspettatevi di poter trascorrere il tempo guardando serenamente video su YouTube. 

Abbiamo provato a far girare un po’ di giochi sul realme Note 70T, ma i risultati sono stati modesti.

Oltre allo schermo c’è di più

All’interno dell’apparecchio troviamo il chip Unisoc T7250. Si tratta di una soluzione system-on-chip che non punta a dettare paradigmi di performance, bensì a contenere i consumi e i costi di produzione. Il che vuol dire che, nella pratica quotidiana, il realme Note 70T promette su carta di comportarsi in modo discreto quando si tratta di navigare sul web, utilizzare applicazioni social o riprodurre video in streaming. Con una memoria RAM da 4 GB, però, non aspettatevi di poter avviare alcun gioco più impegnativo di Candy Crush. Non ne vale la pena. Nei nostri test abbiamo provato a far girare Genshin Impact e affini e, pur applicando impostazioni grafiche ridotte al minimo, il gameplay non è mai stato in grado di raggiungere alcuna forma di fluidità. Anzi, basta mantenere diverse applicazioni aperte in background perché siano evidenti rallentamenti e micro-lag anche solo nella navigazione dei menù dello smartphone e nella compilazione di testi all’interno dei software di messaggistica. Non è inoltre presente la funzionalità “GT Mode” che realme impiega solitamente per valorizzare le sessioni di gaming.

Prestazioni migliori le si possono riscontrare sul frangente dell’autonomia. La batteria da 6.000 mAh consente infatti di affrontare senza patemi una giornata e mezza di utilizzo misto, due se i consumi sono bassi. Se prevedete invece di passare tutte le ore di veglia su TikTok, il realme Note 70T diventa uno di quegli smartphone che dovete ricordarvi di rimettere in carica ogni notte prima di andare a dormire, pena il rischio di rimanere a secco di carica. Va in tal senso anche evidenziato che, contrariamente a molti altri apparecchi dell’azienda, questo smartphone non sia dotato di tecnologie di ricarica rapida, quindi per raggiungere il 50% dell’energia bisogna rimanere attaccati alla presa per circa un’ora. Nel panorama attuale, dove perfino smartphone entry-level offrono ricariche a 30 W o superiori, questa limitatezza non manca di risultare percepibile in molte situazioni quotidiane, a prescindere che si voglia ottenere un “boost” rapido prima di uscire a fare serata o che sia necessario resuscitare il telefono tra una riunione e l’altra.

L’interfaccia software di realme UI 4.0, basata su Android 15, si conferma piena di opzioni e personalizzazioni, permettendo di adattare temi, icone, schermate e funzioni rapide a proprio piacimento. Tuttavia, a fianco delle utilità aggiuntive, vi è una quantità non indifferente di bloatware preinstallato, il che riduce sin da subito lo spazio effettivamente disponibile e impone la disattivazione manuale di molte app. L’audio della capsula mono, seppure discreto per le chiamate e per la fruizione di contenuti multimediali in ambienti silenziosi, si dimostra poco potente e da vita a un marcato riverbero quando si alza troppo il volume, magari sfruttando l’algoritmo “300% Ultra Volume”, una delle molte funzioni di ottimizzazione IA che realme ha integrato nel device che, però, non sono in grado di compensare le carenze di natura hardware.

Il linguaggio tecnico è “smarmellare” le luci.

Occhio critico ai dettagli

Quando si passa alla fotografia, il realme Note 70T ha molto poco da dire: è dotato di un sensore principale OV13B10-GA5A da appena 13 MP con un’apertura f/2.2. In parole povere, sotto una luce favorevole, le prestazioni della camera sono perlopiù accettabili, ma i risultati sono tutt’altro che appaganti, ancor più perché gli algoritmi di bilanciamento automatico di colori ed esposizione sono estremamente invasivi, un fattore che si sposa molto male con la già citata lentezza della RAM. Il sistema di correzione delle impostazioni diventa ancora più evidente e ingombrante negli scenari notturni, con gli scatti che finiscono con lo sfociare in aberrazioni cromatiche decisamente eccessive e innaturali. La selfie-cam è invece da 5 MP, molto al di sotto dei requisiti degli appassionati di selfie. 

Sul piano video, è possibile fare riprese fino a 1080p per 30fps, tuttavia dovrebbe essere a questo punto già chiaro che, nell’insieme, le soluzione offerte dai sensori siano più adatte alla mera “sopravvivenza digitale”, più che alla produzione di immagini. L’isola fotografica include inoltre una “Pulse Light”: un anello LED colorato che notifica la ricezione di messaggi o chiamate. È una soluzione visivamente impattante, ma in pratica più fastidiosa che utile. L’impossibilità di usarlo come luce d’emergenza o LED ausiliario per la fotocamera lo rende un gadget puramente estetico. Avremmo apprezzato la possibilità di impiegare quella fonte di luce come filler luminoso per le fotografie, così da imitare in chiave modesta la versatilità del comparto luci del realme 14 Pro.

Alla fine della prova, la domanda è inevitabile: il realme Note 70T è un telefono da evitare? Non necessariamente, soprattutto se si mettono in relazione i limiti oggettivi del dispositivo e il suo prezzo. Al momento del lancio, il modello 4+128 GB viene venduto a 109.99 euro, mentre la versione da 4+256 GB costa appena 129.99 euro. Si tratta di cifre basse, che probabilmente scenderanno ulteriormente nei periodi promozionali. A queste condizioni, il realme Note 70T diventa una proposta sensata per chi ha esigenze di base: telefonate, messaggi, social, video, una buona batteria e poco altro. Non è uno smartphone pensato per chi cerca potenza, prestazioni grafiche, reattività o qualità fotografica. Non è adatto nemmeno a chi desidera uno schermo di qualità elevata o tempi di ricarica rapidi. Ma risponde bene alle necessità di chi ha bisogno di un telefono economico, robusto, con una batteria che duri più di un giorno e sia in grado di garantire le funzioni fondamentali senza intoppi.


Chi privilegia la durata della batteria e l’accessibilità economica troverà nel realme Note 70T un compagno fedele, purché sia consapevole dei molti limiti tecnici che emergono in un utilizzo avanzato o intensivo dell’apparecchio. D’altra parte, se si desidera un’esperienza più bilanciata e ricca di funzioni, è preferibile esplorare alternative di qualche decina di euro in più, capaci di offrire ricariche più veloci, schermi con refresh rate elevati e sistemi fotografici più versatili. In definitiva, la scelta del realme Note 70T dipenderà esclusivamente dalle priorità personali (soprattutto economiche): rimane difficile trovare un altro smartphone a questo prezzo con una batteria così capiente, ma è altrettanto evidente che i compromessi richiesti non lo rendono un modello universale.