Road Kings Provato gamescom 2025: simulazione cinematografica

Road Kings

Durante i vari brief effettuati in attesa della gamescom 2025 c’è sempre stata una piccola pulce che punzecchiava le mie orecchie con una piccola ma fastidiosa domanda: ma che fine ha fatto Saber Interactive? Non scherzo quando dico che la presenza dello sviluppatore statunitense era ormai diventato un “guilty pleasure” immancabile durante la visita della kermesse tedesca, al punto dal non saper come elaborare una loro assenza dopo ben due anni di presentazioni non-stop sui loro titoli filo-simulativi dedicati ai contesti estremi. E fortunatamente, era solo una questione di tempo prima che presentassero – all’interno dell’Opening Night Live – il loro prossimo progetto: Road Kings, un curioso ibrido tra la simulazione del quale vanno tanto fieri e un pizzico di feeling cinematografico, che abbiamo avuto modo di provare in prima persona nel corso della fiera.

Road Kings
Key Art Promozionale del Gioco

Nessuna catastrofe è troppo grande per il Re delle Strade!

L’incipit del prologo di Road Kings è tutto tranne che tranquillo: come giocatore ci caleremo nei panni di un pilota sconosciuto al suo primo giorno di lavoro all’interno di un truck di una importante azienda nel settore dei trasporti e la giornata si svolge secondo la routine quotidiana di un guidatore: si prende in carico un lavoro, si entra in autostrada facendo molta attenzione a non danneggiare la merce e… oh sì, sfuggendo ad una catastrofe ambientale, un tifone che ci porterà a compiere una rischiosa corsa contro il tempo per salvarsi pelle e lavoro. Questo breve estratto della demo proposta alla gamescom 2025 ci ha permesso di toccare l’idea alla base di Road Kings, ovvero evolvere l’idea attorno ai loro titoli precedenti come Expeditions: A Mad Runner Game ma ricontestualizzato all’interno della vita di un nomade della strada, che pochi mesi dopo questo sciagurato episodio si rimboccherà le maniche e deciderà di dare il via ad una sua attività imprenditoriale nel settore.

Partendo dagli incarichi più umili e meno rischiosi, il nostro guidatore scavalcherà le gerarchie, instaurando nuovi rapporto o pestando i piedi ai pezzi grossi dell’ambiente, che non si faranno di certo pochi scrupoli per soffiarci gli incarichi o seguire strategie rischiose in cerca del profitto facile. Un percorso che ci porterà dall’essere un novellino a vera e propria leggenda ed eroe dell’asfalto più estremo degli Stati Uniti d’America in un interessante mix tra una classica progressione simulativa e l’epica dei disaster movie americani.

Road Kings
Non mancheranno le missioni in cui dovremo andare a tavoletta per evitare di soccombere assieme all’intero carico

Road Kings: assi delle consegne e bravi cittadini

Dal punto di vista ludico, la prova di Road Kings ci ha permesso di prendere conoscenza con la routine quotidiana che i giocatori si troveranno ad eseguire una volta che il gioco arriverà negli store digitali di PC, Xbox Series X|S e PS5. Si comincia all’interno della nostra base operativa, dove dovremmo gestire le nostre risorse e mezzi di trasporto, ordinare nuovi truck e soprattutto accettare nuove missioni in base al livello di reputazione raggiunto: più alta sarà la nostra reputazione, maggiori saranno gli incarichi ad alto rischio disponibili, progredendo ovviamente di difficoltà e distanze da percorrere. Una volta selezionato il lavoro ideale, quest’ultimo verrà segnato all’interno della mappa di gioco, una riproduzione fedele delle strade cittadine ed autostradali al confine tra gli stati di Florida e Georgia, riprodotti in ogni loro dettaglio tra abitazioni, punti di interesse e monumenti che potremmo intravedere durante i nostri viaggi, offrendo una fedeltà grafica a prima vista in pari con i precedenti lavori di Saber Interactive.

A differenza però di altri titoli come Expeditions o lo stesso Mad Runner, dove il contesto estremo su terreni talvolta sconnessi non permetteva di raggiungere particolari velocità, in Road Kings dovremo fare molta attenzione a ciò che ci circonda non solo in merito alle altre vetture ma anche il codice della strada vigente all’interno delle varie frazioni della mappa. Un po’ scomodo per noi Europei ma nulla che un corso accelerato sulle leggi americane non possa aggiustare. Rimanendo in regola con il codice stradale, evitando di compiere incidenti stradali e portando a termine gli incarichi senza danneggiare la merce, guadagneremo fiducia e aumenteremo il nostro rapporto con i vari fornitori. In caso contrario, non solo potremmo essere segnalati alle autorità competenti, ma alcuni fornitori potrebbero optare per uno dei nostri rivali come il Diacono, un veterano del business che partirà come un mentore e dispenser di info utili, ma che non si farà tante domande prima di soffiarci un container. Inoltre, dovremmo tener conto anche dei nostri orari di lavoro e che in base ai chilometri percorsi dovranno avere a loro interno delle lunghe pause garantite per legge. E se a questo aggiungiamo anche elementi esterni come tornelli, fenomeni dinamici dettati dalla gestione degli NPC e ogni possibile variabile in gioco, Road Kings si propone come il simulatore definitivo per chi è alla ricerca di un nuovo titolo affine ad “Euro Truck Simulator”.


A primo impatto, Road Kings si proporrà come un take ‘murricano della formula del simulatore camionistico inventata da SCS Software, andando ad incorporare non solo una maggiore fedeltà a livello grafico e nuove variabili e migliorie al gameplay, ma introducendo inoltre una nuova dimensione narrativa di background che aiuterà i giocatori ad immergersi ancora di più nei paesaggi del Sud-Est Americano. Con un pizzico di azione in stile Asylum, ma a chi non piace quella follia in più? Rispetto a RoadCraft ed Expeditions: A MadRunner Game, ora Saber metterà le mani in pasta ad un contesto molto più dinamico e “reale”, la sfida per Saber Interactive risiederà nel rendere i contenuti all’interno del gioco abbastanza variegati e soprattutto interessanti all’interno di un mondo che – per la prima volta – sarà effettivamente aperto ed “esplorabile” entro ovviamente i limiti delle regole simulative imposte dai devs.


Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedetegli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!