Helldivers 2 Recensione: gli Helldiver approdano anche su Xbox

Helldivers 2

È da tempo che un titolo non riusciva a catturare l’immaginazione collettiva con la stessa rapidità e ferocia di Helldivers 2. Dietro la sua natura di semplice sparatutto multigiocatore, Arrowhead Studios ha scelto di tessere una satira caustica e irriverente che attinge a piene mani dall’immaginario di Starship Troopers per costruire un frenetico esperimento cooperativo in terza persona unico nel suo genere. L’approccio del team di sviluppo, un perfetto equilibrio tra puro divertimento e un’estetica quasi caricaturale, ha trasformato il gioco in un fenomeno capace di trascendere le piattaforme, e di unire i giocatori di tutto il mondo sotto la bandiera di una sfrontatissima e autoproclamata democrazia.

Helldivers 2
Piccolo promemoria per i nemici della democrazia: il nostro amore per la libertà è… esplosivo!

Helldivers 2: ritorna, riarmati e riparti

La trama di Helldivers 2 non è la solita odissea di un singolo eroe prescelto. Al contrario, veniamo calati nei panni (più o meno) corazzati di un soldato semplice, un Helldiver, un piccolo ingranaggio in un’imponente macchina da guerra galattica. Non c’è un’eroica narrativa personale, ma una continua e brutale campagna per la sopravvivenza della Super Terra, uno dei due pianeti abitati del Sistema Solare nonché culla dell’umanità e sede dell’omonima Federazione. Le vicende si sviluppano attraverso gli eventi della Guerra Galattica, con gli Helldivers che si battono contro minacce aliene come gli insettoidi Terminidi, i robotici Automatons e, i misteriosi Illuminati. Questo scontro spaziale su vasta scala è quasi un organismo vivente, plasmato dalle azioni di tutti i giocatori: ogni missione completata e ogni pianeta liberato contribuiscono al progresso o al regresso dell’intera campagna. La continua interazione tra giocatore e universo di gioco è il vero motore della storia, capace di trasformare persino le sessioni più brevi in battaglie per un dissacrante bene superiore. Non si tratta solo di sparare, ma di combattere per la democrazia, un’ideale che viene costantemente e sagacemente imposto con la forza.

Dovrebbe pertanto essere chiaro a tutti che Helldivers 2 non si prende mai troppo sul serio, e questo è il suo punto di forza. L’atmosfera è pervasa da una propaganda martellante e un patriottismo esagerato che ne avvolge ogni aspetto, dai menu di gioco alle battute dei personaggi. I filmati, i poster e i messaggi che si trovano nel gioco rinforzano di continuo l’idea che la tua vita sia al servizio di una causa più grande, e che la morte sia solo un piccolo inconveniente per la gloria della Super Terra. Una simile, imperterrita dedizione alle nozioni di base e alla satira di Fanteria dello Spazio di Robert A. Heinlein, ma ancora di più al già citato lungometraggio diretto da Paul Verhoeven, edifica un contesto coeso e incredibilmente affascinante. È un gioco che ti fa sorridere anche quando stai morendo nel modo più goffo e umiliante possibile. Non troverete profonde introspezioni o racconti strappalacrime, solo tanto divertimento sfrenato e una incessante marea di nemici da annientare in nome della libertà.

L’equipaggiamento non fa il soldato, ma aiuta a rendere la morte ancora più gloriosa

Vittoria o morte! Meglio la vittoria, però

Naturalmente i veri capisaldi di Helldivers 2 sono le meccaniche, una miscela esplosiva di caos, strategia e… fuoco amico. Come già detto, ci troviamo davanti a uno sparatutto in terza persona con un ciclo ludico elementare ma incredibilmente efficace: veniamo scaraventati su un pianeta, dobbiamo completare determinati obiettivi e e cerchiamo poi di fuggire con il maggior numero di arti ancora attaccati al corpo. La progressione non avviene solo mediante la crescita di livello, ma serve soprattutto a sbloccare i cosiddetti stratagemmi, abilità speciali come attacchi orbitali, rinforzi per l’equipaggiamento e torrette difensive che possiamo richiamare in campo all’occorrenza. Questi escamotage sono la chiave per affrontare i livelli di difficoltà più elevati e per creare combinazioni devastanti. Ad essi fa compagnia un sistema di dotazioni piuttosto articolato, che consente ai giocatori di personalizzare il proprio Helldiver con diverse armi, armature e potenziamenti.

A rendere il tutto ancora più entusiasmante è proprio la modalità con cui possiamo agghindare il nostro fante spaziale: i Titoli di Guerra di Helldivers 2 sono un sistema di progressione che permette ai giocatori di sbloccare equipaggiamento e oggetti vari per la Guerra Galattica. Esistono Titoli di Guerra gratuiti e premium, acquistabili solo con i Super Crediti, che possiamo anche guadagnare giocando oltre che strisciando la carta di credito. Per sbloccare gli oggetti all’interno di un Titolo di Guerra, è necessario spendere le Medaglie ottenute completando le missioni, e qui viene il bello: la funzionalità è stata progettata per non essere “pay-to-win” né fare leva sull’ansia sociale legata al timore di non riuscire a riscattare tutte le ricompense in tempo, perché i Titoli di Guerra non vengono mai rimossi e possono essere completati in qualsiasi momento come pure al ritmo che preferiamo, una bella differenza rispetto alle dinamiche predatorie che caratterizzano la stragrande maggioranza dei pass battaglia presenti sul mercato. Altro fattore cruciale è il fuoco amico, che non può essere disabilitato in alcun modo. Benché appaia problematico soprattutto mentre stiamo ancora apprendendo le basi, scopriremo ben presto che si tratta di una meccanica di gioco fondamentale, capace di generare momenti di incredibile tensione e risate fragorose. Il coordinamento con i propri compagni di squadra è vitale, e un lancio mal calcolato di un attacco orbitale può spazzare via l’intera squadra in un istante. È una dinamica che rende le missioni straordinariamente divertenti se affrontate con gli amici, ma in effetti potrebbe indurre un sentimento di frustrazione se giochiamo con sconosciuti online, a causa della mancanza di comunicazione.

Helldivers 2
L’unione fa la forza. E, quando la forza non basta, ci pensano gli stratagemmi

Helldivers 2: nessun dolore, nessuna libertà

Dal punto di vista tecnico, Helldivers 2 si presenta in una veste visiva e sonora impressionante: i diversi pianeti sono ricchi di dettagli e presentano una notevole varietà di ambientazioni, dalle giungle lussureggianti ai paesaggi ghiacciati. Le condizioni atmosferiche, come nebbia o tempeste di sabbia, non sono solo un elemento estetico ma hanno un impatto diretto sul gameplay, poiché riducono la visibilità e aumentano la complessità delle spedizioni. Le animazioni delle esplosioni, dei colpi delle armi e dei nemici sono di altissima qualità, e l’azione sullo schermo si traduce in un continuo spettacolo pirotecnico. Il comparto grafico supporta perfettamente il tramestio intenzionale del gameplay, e la quantità di effetti particellari, luci e ombre che si muovono in contemporanea è davvero ragguardevole. Malgrado la frenesia, il motore di gioco riesce a gestire tutto in modo efficiente, mantenendo un’ottima fluidità nella maggior parte delle situazioni, almeno su Series X.

Analogamente, anche l’orecchio vuole e riscuote la sua parte: dalle musiche marziali e trionfanti che sembrano uscite direttamente da un film di guerra degli anni ’80, agli effetti sonori delle armi e delle esplosioni, ogni singolo elemento acustico è stato curato per amplificare l’atmosfera. Le deflagrazioni hanno una potenza che si riesce a percepire, il rombo dei bombardamenti orbitali è terrificante, e il crepitio delle armi regala una sottile ma concreta soddisfazione. Anche le voci dei personaggi e gli slogan propagandistici che possiamo ascoltare a bordo della nave madre contribuiscono ad immergerci completamente in questa futuristica (o futuribile?) parodia militaresca. I ragazzi di Arrowhead Studios non si sono limitati a curare l’estetica superficiale di Helldivers 2 ma hanno riversato la medesima attenzione financo nei dettagli più marginali, finendo così per confezionare un’esperienza sensoriale completa che non ha nulla da invidiare a produzioni ben più blasonate.

Gli Helldiver portano la democrazia in ogni angolo della galassia, anche quelli meno accoglienti

Dispensiamo la pace con le armi più potenti

L’arrivo di Helldivers 2 su Xbox è stato un terremoto nel nostro piccolo mondo videoludico, segnando un precedente importante per i giochi live-service di casa Sony. La versione per la console di Microsoft si è dimostrata all’altezza delle aspettative, portando il gioco a una nuova e vastissima base di giocatori. Grazie al cross-play, la pubblicazione sull’ammiraglia Microsoft ha triplicato il numero totale di utenti, rinvigorendo ulteriormente le schiere di entusiasti. Le nuove reclute hanno trovato una comunità accogliente e pronta a combattere al loro fianco, e il matchmaking, che aveva creato non pochi problemi al lancio, è ora molto più rapido ed efficiente.

Tuttavia, al netto della bontà della conversione, la versione Xbox non è esente da qualche piccolo difetto. Il gioco su Series X mantiene in generale un frame rate stabile, ma in alcune delle situazioni più concitate, con decine di avversari sullo schermo e la concatenazione assidua di stratagemmi, si possono notare lievi cali di fluidità. L’esperienza su Series S, sebbene offra una modalità a 60FPS, è decisamente inferiore a livello visivo, con una qualità dell’immagine più sfocata e granulosa rispetto alle versioni per macchine più performanti. Si tratta di imperfezioni tutto sommato trascurabili, ma vale la pena sottolinearle per i giocatori più attenti. Ad ogni modo, i problemi citati non inficiano l’esperienza complessiva né rovinano il divertimento: il porting su Xbox rimane eccellente, e il gioco si comporta in maniera impeccabile per la maggior parte del tempo.


Helldivers 2 è una ventata d’aria fresca nel panorama dei giochi live-service. Tolto qualche piccolo problema tecnico sulla versione per Xbox Series S, i cui proprietari devono naturalmente accettare qualche compromesso aggiuntivo, lo sparatutto si conferma una divertentissima baraonda da affrontare in gruppo, satura di caotica belligeranza e sfacciato umorismo campanilistico. La giocabilità robusta e ben strutturata, l’approccio esemplare alla logica dei pass battaglia, il comparto audiovisivo coinvolgente e i toni beffardi lo rendono un titolo imperdibile per chiunque voglia unirsi a una guerra galattica per la democrazia gestita, specialmente insieme agli amici.


 

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.