Sonic Racing CrossWorlds Recensione: viaggio nel mondo Sonic su ruote (e non solo)

E’ morto il racing game? Viva il racing game. Un genere che ormai ha visto di tutto e di più, e che si sta faticando a trovare dell’originalità nei titoli prodotti in questo settore specifico del mondo videoludico. Una cosa è certa: il team di SEGA è tornato con un titolo dedicato al mondo di Sonic Racing più ambizioso che sia stato mai realizzato finora, con tantissimi personaggi di Sonic, ma anche ospiti provenienti da altri giochi targati SEGA e ATLUS, e altro ancora che scopriremo man mano. Questo però sarà bastato, con altre features ed elementi inseriti nel gioco, a renderlo interessante? Sonic Racing CrossWorlds, il nuovo racing game targato SEGA, è in uscita su console e PC il prossimo 25 settembre, e lo abbiamo testato in anteprima, anche in versione ridotta del multiplayer online, sulla console di casa Sony, per quanto sia disponibile anche una versione beta gratuita da ieri. Scopriamo insieme com’è andata la nostra esperienza in versione PlayStation 5 di questo nuovo racing game! Nuovo sì, ma con quali novità?

Sonic Racing CrossWorlds: poca storia, tanta corsa

Come possiamo immaginare, il mondo di gioco prevede opzioni e contenuti appetibili per il pubblico, sia che abbia già vissuto esperienze adrenaliniche nel mondo di Sonic, sia che vi si approcci per la prima volta. Il team ha creato molti nuovi tracciati per questo gioco, ma ha anche aggiunto percorsi ispirati ai luoghi amati dai fan storici di Sonic, senza dimenticare l’introduzione di nuove funzionalità, che vedremo tra poco, e opzioni di personalizzazione interessanti. Cosa ci attende, dunque? Siamo chiamati a sfrecciare sul tracciato, sull’acqua, in aria, nello spazio e perfino nel tempo con Sonic Racing CrossWorlds, dove dovremo scegliere uno dei tantissimi personaggi disponibili per correre verso la vittoria, in solitaria o con la squadra che sceglieremo, e soprattutto in modalità offline o online, per affrontare anche giocatori da tutto il mondo. Quest’ultima modalità ci è stata disponibile solo per un test di poco tempo, ma abbiamo comunque raccolto delle impressioni in merito e ve ne parleremo tra poco.

Cosa siamo chiamati a fare? Di base, ve lo anticipiamo, purtroppo non c’è una storia anche solo minima che ci segua nel corso delle gare che dovremo affrontare, a differenza di altri titoli come Crash Team Racing o i vari racing di Super Mario. Anzi, il gioco ci presenta con una breve intro il roaster di personaggi, almeno quelli principali, e ci invita subito dopo a scegliere la modalità Gare e selezionare il tipo di corsa che preferiamo svolgere, tra gare singole e campionati (la classica opzione che comprende 4 tracciati insieme). Nello specifico, la modalità locale si suddivide in quattro diverse tipologie di gara: Gran Premio, per gareggiare e ottenere il primo posto in una delle sette gare e ricevere punti in base al nostro piazzamento; Parco Delle Corse, una nuova modalità che offre ben 6 tipi di gara, per modalità locale o sfida fino a 12 giocatori online; Gara Amichevole, con altri 11 giocatori online in lobby personalizzate. Non preoccupatevi, siamo subito invitati a seguire un breve tutorial, comunque non obbligatorio, per introdurci a tutti i comandi che dovremo apprendere per dare il meglio di noi su quattro ruote…e non solo.

Tracciati coloratissimi e veicoli ultra personalizzabili

Avviciniamoci dunque al vivo del gameplay, a partire dalla gestione dei tracciati, che si propongono in numero consistente con ben 24 piste suddivise in differenti ambientazioni tematiche, capaci di attingere sia dall’immaginario classico della saga classica, sia da reinterpretazioni più contemporanee (e forse spesso troppo colorate e chiassose nel level design, ma lo vedremo più avanti). Non si tratta soltanto di scenari colorati e pulsanti, ma di vere e proprie arene dinamiche che si trasformano nel corso della gara, dove la trovata più significativa è infatti la meccanica del cambio di mondo, che interviene nel corso del secondo giro. Il tracciato si piega, si modifica e trasporta i piloti in un’ambientazione parallela, con traiettorie nuove, ostacoli inediti e sezioni aeree o subacquee che cambiano radicalmente l’approccio alla guida. Una metamorfosi che ha un impatto diretto non solo sulla spettacolarità visiva, ma anche sulla gestione delle traiettorie e delle derapate. Con il terzo giro invece si ritorna alla configurazione originale, ma ormai il terreno di gioco è mutato, gli equilibri sono stati spezzati e le posizioni acquisite possono ribaltarsi in un istante, e arrivare alla fine del quarto giro non sarà sempre una passeggiata.

Come possiamo arrivare al meglio delle nostre capacità al traguardo quindi? Costruendo prima di partire l’auto definitiva che rispecchi il tuo stile di guida, un aspetto cruciale che viene proprio rappresentato dalla personalizzazione dei kart, con tantissime opzioni che ci consentono di modificare i veicoli in mille modi e, per la prima volta in assoluto, i personaggi non sono legati a
veicoli specifici, ma possono gareggiare con qualsiasi bolide. Potremo abbinare i pezzi in base ai cinque tipi di veicolo disponibili, personalizzare il bolide con vernici, adesivi, texture e altro
ancora. Infine sono tornati anche gli hoverboard Extreme Gear, con i quali possiamo sfrecciare sul tracciato, sull’acqua, in aria e fra una dimensione e l’altra. Dunque il nostro intervento non si limita al piano estetico, tra verniciature e accessori dedicati, ma arriva fino all’inclusione di perk specifici, ossia bonus che alterano le regole della gara e che possono essere equipaggiati prima di partire, in fase di setup del veicolo prescelto. Alcuni esempi? La possibilità di iniziare la corsa al volante di un camion, che potrà schiacciare gli avversari subito all’inizio della gara, oppure partire da subito con specifici power-up offensivi, passando per la riduzione del tempo necessario per caricare il livello iniziale della derapata. Le derapate possono infatti essere caricate su livelli multipli, fino a tre; maggiore è la durata del drift e maggiore sarà l’impatto che ne deriva. Ciascun livello ci consente di avere accesso più rapido al primo livello e guadagnare un vantaggio tangibile nelle curve più strette e nelle sezioni tecniche, soprattutto quando il cambio di mondo rivoluziona le traiettorie.

Tra un power-up e un Ring di trasferimento…

E adesso che siamo pronti per sfrecciare su 24 percorsi di terra, acqua e aria, quali altre features ci attendono per rendere ancora più interessanti le nostre gare? Innanzitutto possiamo teletrasportarci in 15 CrossWorld con i Ring di trasferimento, una nuova meccanica che porterà i piloti in nuove dimensioni, e con il pilota in testa che sceglierà il mondo in cui i giocatori verranno teletrasportati durante il secondo giro, cambiando così il panorama di ogni gara e rendendole tutte l’una diversa dall’altra. Non è mancato nemmeno il ritorno della raccolta degli anelli, elemento che non è stato messo in secondo piano, anzi; accumularli incrementa progressivamente la velocità massima del mezzo, creando un incentivo costante a percorrere traiettorie ottimali e a esporsi al rischio, pur di conquistarne il più possibile. La gestione degli anelli si affianca all’uso dei power-up, che in CrossWorlds assumono un ruolo ancora più rilevante rispetto al passato. È possibile anche immagazzinare fino a due potenziamenti contemporaneamente, e con la possibilità di salire a tre se si equipaggia il veicolo con uno specifico perk in fase di setup.

Questa soluzione introdotta in Sonic Racing CrossWorlds aggiunge un po’ di profondità alla strategia, perché ci consente di decidere se liberarci rapidamente di un oggetto, o conservarlo in vista di un momento più opportuno. Anche perché dovrete considerare che il margine di stoccaggio non è infinito, quindi le scelte mirate sapranno dare i loro frutti. Un altro elemento riportato in auge è l’Extreme Gear, per rendere ogni gara nuova ed emozionante, oltre a tante scorciatoie nascoste in giro per la mappa e anelli che si attivano all’ultimo giro, che spediscono temporaneamente il giocatore in un altro mondo. Come accadeva già in Sonic & All-Stars Racing Transformed, porzioni di giri, o anche interi giri, si snodano a bordo di un aereo o di una barca invece che su un’auto. Tutti questi veicoli hanno una loro identità unica, al netto delle somiglianze e delle meccaniche che li distinguono fra loro. Oltre alla derapata standard che si ottiene quando si trasforma l’auto in barca, c’è una carica che la fa saltare fuori dall’acqua, consentendo un’ulteriore opportunità per trucchi e aumentare la velocità. Sebbene gli aerei offrano più opportunità rispetto agli altri veicoli, lo fanno solo se si individuano i percorsi alternativi, come una catena di cancelli sotto la strada sul Pianeta Magma, dove è necessario schivare le ondate di lava per massimizzare il vantaggio degli aerei.

… quanto è davvero originale Sonic Racing CrossWorlds?

Per chiudere, riprendendo la domanda che ci siamo posti all’inizio, quanto è davvero “morto” il racing game come genere? Cosa c’è di nuovo e di seriamente originale in questo gioco, senza che sia il classico “more of the same”? Di base, la varietà di veicoli e percorsi possono ricordare i tempi di Diddy Kong Racing su Nintendo 64, dove serviva capire quali fossero i percorsi migliori in base al veicolo scelto, ma qui ritroviamo questa formula con tutti gli aggiornamenti che si possono sperare in un gioco uscito quasi due decenni dopo. Abbiamo anche osservato diversi elementi che imitano gli analoghi titoli della “concorrenza”: dai guanti verdi e rossi alimentati a razzo, l’equivalente dei gusci in Mario Kart, oppure le parti personalizzabili delle auto in stile Mario Kart 8, giusto per fare qualche esempio.  ​​Tuttavia, c’è abbastanza margine per aiutare CrossWorlds a distinguersi dalla massa, grazie alla presenza di molti degli elementi fondamentali dei giochi di Sonic, come i vari potenziamenti tra cui le abilità trapano e tornado, allontanano gli altri corridori e difendono il giocatore dagli attacchi in arrivo. Ci sono anche dei magneti da usare come armi, che attirano i nemici verso di sé quando questi ultimi si avvicinano troppo. Senza contare l’oggetto definitivo per aiutare i piloti nelle posizioni più basse a salire, il Monster Truck, che trasforma le auto in enormi truck che allontanano gli avversari e consentono di guidare su tutti i terreni senza subire penalità.

Il gioco funziona anche dal punto di vista prettamente tecnico e delle sue prestazioni in termini di fps, dove il motore di gioco si è rivelato ottimo nel corso delle gare, che sono risultate scattanti e reattive e ogni personalizzazione dell’auto ha funzionato bene. Una cosa importante che abbiamo notato è la parziale difficoltà nel gestire i diversi tipi di veicolo, che dobbiamo apprendere davvero bene in alcuni casi, scoprendo di volta in volta il miglior setting per ciascuna pista che andiamo ad affrontare. La nuova meccanica CrossWorlds che consente di colpire i nemici con vari gadget, e che ci modifica il tracciato che stiamo percorrendo, è stata piuttosto divertente, permettendo anche di imparare i percorsi e di mantenere fresca ogni gara, per quanto possa mandarci in confusione mentre gareggiamo. Anche la modalità multiplayer non ci ha dato troppi problemi in generale: al netto di qualche attesa più o meno lunga nella ricerca di avversari, che immaginiamo proprio venga ovviata dalla presenza di utenti dal lancio in poi, anche nelle performance dei server non abbiamo notato troppi bug problemi di caricamento.