Donkey Kong Bananza Isola DK + Caccia allo Smeraldo Recensione: un minerale con qualche crepa

Così tanti smeraldi, così poco tempo!

Quando abbiamo parlato di Donkey Kong Bananza qualche mese fa, l’abbiamo fatto con una sincera eccitazione per un titolo che aveva sganciato una delle bombe più clamorose che Nintendo Switch 2 potesse proporre durante i suoi primi mesi di vita. E oggi, a 2 mesi di distanza dalla sua uscita la nuova avventura del buon DK continua ad essere uno dei principali titoli da comprare per la nuova versione della console ibrida… ma si potrà dire la stessa cosa per il suo DLC? Eggià, perché durante lo scorso Nintendo Direct la casa di Kyoto ha shadowdroppato un contenuto aggiuntivo che va ad implementare una nuova area ma soprattutto nuovo modo di intendere Donkey Kong Bananza con una modalità arcade e improntata verso la rigiocabilità. Saranno delle aggiunte meritevoli di stare accanto ad una killer application del calibro di Donkey Kong Bananza? Scopriamolo!

Donkey Kong Bananza
Immagine promozionale del DLC di Donkey Kong Bananza

Donkey Kong Bananza: ritorno all’Isola DK

Accedere al contenuto di questo nuovo DLC per Donkey Kong Bananza è piuttosto semplice: l’Isola DK e alle sue attività saranno aperte a tutti i giocatori che – oltre ad aver già completato l’avventura principale – si saranno addentrati nei contenuti post-game del titolo, frapponendosi come uno spensierato intermezzo all’interno della macro quest delle Prove Bananza dei Venerabili, parlando con la Cantamurena evocabile tramite il Gong e risalendo la superficie fino ad arrivare all’isola natale del buon Donkey Kong. Questo nuovo scenario è costituito da una grande isola centrale, con tanto di vulcano che raffigura il volto del gorilla e diverse isolette attorno collegate attraverso i classici barili esplosivi e funivie attraversabili, formando una mini mappa interconnessa e ricca di Banandium da poter farmare con facilità. Ma niente di più. Se infatti vi aspettavate un nuovo livello ricco di Gemme di Banandium e fossili da collezionare rimarrete piuttosto delusi. L’isola DK presente in questo DLC di Donkey Kong Bananza non è nient’altro che un mega-hub di puro svago spensierato in cui divertirsi con le opzioni secondarie offerte dal titolo, come l’utilizzo della Modalità Foto per creare degli interessanti Photoshoot tropicali, con la possibilità di richiamare gli altri abitanti dell’isola come Cranky, Diddy e Trixie Kong per creare un tanto bello quanto bieco ritratto di famiglia. Quel minimo di completismo è offerto dalla possibilità di scambiare i propri Gettoni di Banandium all’interno di uno shop speciale presente sull’isola, che ci permetterà di ottenere diverse statue in scala 1:1 dei principali personaggi di Donkey Kong Bananza. Un extra simpatico ma nulla di più che un accessorio a quello che in fin dei conti è il primo scenario della seconda e decisamente più succosa novità introdotta in questo DLC.

Donkey Kong Bananza
Se poi volessimo fare i puntigliosi: quest’isola soffre di una grave carenza di Lanky Kong

“Un messaggio importante da parte di Void”

Sempre nei pressi dell’Isola DK i giocatori potranno ritrovare un adirato Void Kong intento nel rilanciare la propria attività mineraria, capitalizzando su una nuova risorsa ancora più preziosa del Banandium: Smeraldi! Le ricerche di Void Kong hanno portato alla scoperta di una forma grezza della Vena di Banandium, caratterizzato da una composizione del tutto diversa dal solito e in grado di emettere grandi quantità di energia. L’occasione perfetta per capitalizzare e far ripartire il motore capitalista della Void Co. Ma come può un’azienda ripartire se l’unico dipendente rimasto è ANCHE il direttore della baracca? Semplice: si cerca di assumere la concorrenza! E infatti nonostante i dissapori del passato, il perfido primate ingaggerà DK e Pauline per renderli i nuovi impiegati modello della compagnia, mandandoli in giro per la crosta terrestre alla ricerca di smeraldi. Con tanto di nuovo vestiario alla moda e brandizzato Void Co. ma con una piccola controindicazione: la perdita temporanea di tutte le abilità imparate.

Il tutto è tradotto in una nuova modalità “roguelite” di stampo puramente arcade in cui i giocatori sono invitati a mettere alla prova le loro conoscenze sul mondo e le infinite possibilità di Donkey Kong Bananza in un’ultima e stratificata prova. Le regole sono molto semplici: una volta iniziata una “Caccia agli smeraldi” inizierà la nostra giornata lavorativa presso la Void Co., suddivisa a sua volta in vari “turni” scanditi da un tempo prestabilito, in cui ci verrà chiesto di distruggere ogni singolo centimetro dello scenario alla ricerca di questi smeraldi per raggiungere una specifica “quota” che andrà di turno in turno ad aumentare e diventare sempre più grande nelle richieste. La “magagna” all’interno di questo loop è ovviamente rappresentata dall’impossibilità nell’utilizzare tutte le varie abilità e potenziamenti guadagnate fino ad ora, riportando DK e Pauline ad uno stadio di competenza basilare come se fossimo all’interno di una nuova partita, seppur permettendo l’uso delle Forme Bananza nel loro stadio base. Una soluzione efficace per riportare tutti sullo stesso livello e dare giustizia ad una modalità che in caso contrario sarebbe stata nuclearizzata dalla mole di potenza che DK può raggiungere nell’endgame del titolo e che avrebbe portato ad una relativa noia nei livelli di difficoltà più leggeri di questa modalità.

Donkey Kong Bananza
Così tanti smeraldi, così poco tempo!

Una lauta e divertente ricompensa

L’unico modo per recuperare parte del nostro move-set risiede nel completamento di specifici obiettivi durante la singola run, che sia il raggiungimento di una quota oppure il completamento di una delle svariate missioni che Void Kong ci propinerà in maniera del tutto randomica, variando sia in condizioni – dalla distruzione di parti del terreno, all’abbattimento di nemici specifici o anche semplici interazioni con lo scenario e gli NPC – che nei premi, dando al giocatore la possibilità di scegliere uno tra gli innumerevoli “talenti” a disposizione, ripristinare la propria salute in caso di ingenti danni oppure re-rollare la missione corrente. Insomma, una classica impostazione da “roguelite”. Queste ultime funzioneranno come delle abilità passive che andranno ad influenzare ciò che avviene durante la partita in corso, aumentando il numero di risorse ottenibili moltiplicandole o aggiungendo bonus alle varie ricompense. Una volta terminato il tempo a disposizione e raggiunta una quota, questa verrà rimossa dalla conta totale degli smeraldi per poi passare al turno successivo, riproponendo questa routine all’infinito fino a quando non concluderemo l’intera giornata di lavoro oppure non raggiungeremo la quota prefissata, portando alla fine della partita. In entrambi i casi il nostro lavoro verrà valutato, assegnando un risultato finale che ci inviterà a puntare sempre più in alto fino a raggiungere l’ambitissimo Grado V. Dopodiché, non ci resta che tentare e ritentare, magari cambiando lo scenario della run tra i vari layer del sottosuolo, sbloccabili ottenendo punti fedeltà sulla propria tessera da dipendente in grado e accedendo a varie ricompense come il già citato uso di altri livelli o l’utilizzo di nuovi outfit esclusivi, seguendo una progressione che potenzialmente andrà a raddoppiare la longevità del titolo, all’interno di un’esperienza divertente e che mette alla prova la propria padronanza delle Forme Bananza e la conoscenza del mondo di gioco. Tutto questo, a patto di farsi andare giù alcuni compromessi.

Donkey Kong Bananza
Ammassando Talenti e Nuove Abilità Bananza Esclusive, il buon DK diventerà una vera e propria macchina da miniera!

Donkey Kong e il Valore del Banandium

Come detto per l’Isola DK, questo DLC di Donkey Kong Bananza non va effettivamente ad aggiungere chissà quale contenuto originale, sfruttando piuttosto quanto di buono è già presente nel titolo base rimescolandolo per creare qualcosa di diverso, non proprio nuovo: riutilizzando asset, magari cambiandone il gradiente nel caso delle Vene di Banandium color smeraldo e costruendoci sopra una modalità che sfrutta la distruttibilità del terreno come principale meccanica. Tutto questo vale gli effettivi 20 euro richiesti per l’acquisto di questo contenuto? La risposta più corretta sarebbe “dipende”, ma preferirei fare un discorso più completo. Se siete dei fan del buon DK talmente entusiasti di questo nuovo titolo da voler trovare un pretesto per avviarlo anche dopo aver raggiunto il 100% del completismo, il DLC potrebbe rappresentare un investimento più che valido.

Al tempo stesso è lecito sottolineare che quanto offerto non giustifica in tutto e per tutto il costo del biglietto d’ingresso, soprattutto se comparato ad altre esperienze simili presenti sul mercato – primo fra tutti l’Update Gratuito “Valhalla” per God of War Ragnarok in quanto presenta anch’esso una natura “roguelite” seppur eseguita diversamente – o anche prendendo in considerazione le potenzialità (inespresse) del Pass d’Espansione per il servizio Nintendo Switch Online, che sporadicamente ha offerto senza alcun costo aggiuntivo DLC dal contenuto sicuramente più ricco di quanto offerto in questo momento da Donkey Kong Bananza, come nel caso delle Piste Aggiuntive per Mario Kart 8 Deluxe e l’Happy Home Paradise per Animal Crossing: New Horizons.


Se l’esperienza base offerta da Donkey Kong Bananza era – in pari con la filosofia Nintendo per quanto riguarda i suoi titoli single player – incredibilmente ricca di contenuti e strabiliante nella sua completezza, questo DLC mi ha dato l’impressione di essere un’aggiunta dell’ultimo minuto. Qualcosa che sarà stata chiaramente ideata durante il normale ciclo di sviluppo del titolo ma che per un motivo o per l’altro non è riuscita ad arrivare insieme al titolo completo. Per carità, quanto offerto è un ottimo “spin arcade” delle meccaniche di gioco, proponendo una modalità aggiuntiva divertente e che saprà intrattenere i fan più del titolo per diverse ore. Tuttavia, la sua distribuzione come DLC a pagamento al costo di 20 euro mi ha lasciato con un leggero sapore amaro, perché a quel punto l’intero valore dell’offerta ludica si va per forza di cose a comparare sia con i precedenti di casa Nintendo sia con la “concorrenza” che per quanto la Grande N sembra voler giustamente ignorare, porta questa esperienza aggiuntiva di Donkey Kong Bananza ad uscire dal confronto con più di qualche livido.


Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedetegli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!