Saros Anteprima: brucia come un sole ardente pronto al collasso

Lo State of Play del 24 settembre 2025 non si è aperto con un titolo fortemente atteso dalle masse o con un brand noto ai più, ma con un ritorno a sorpresa: Saros. Il nuovo progetto firmato da Housemarque, annunciato sinteticamente lo scorso febbraio, ha sorpreso il pubblico con un lungo gameplay trailer che ha rivelato atmosfere e, soprattutto, meccaniche di combattimento. Lo studio finlandese, già autore del pluripremiato Returnal, torna così alla ribalta con un titolo che sembra raccogliere l’eredità del suo predecessore, pur cercando di evolvere le formule del genere roguelike.

L’annuncio di Saros allo State of Play

Sony ha scelto di aprire il suo evento digitale con Saros, un titolo slegato a proprietà intellettuali già esistenti, completamente inedito, una mossa che sembra voler urlare a squarciagola il desiderio di PlayStation di continuare a supportare produzioni di alto livello che possano inscenare esperienze memorabili immediatamente riconducibili al proprio brand. E la cosa è piaciuta ai gamer più sfegatati: le reazioni al trailer di Saros sono state immediate e intense, con molti che inquadrano la nuova opera come un erede spirituale di Returnal –  titolo che, sventuratamente, non è mai riuscito a ottenere la fama pop che si sarebbe invece meritato.

Il trailer ha però catturato l’attenzione anche per l’atmosfera cupa e misteriosa che caratterizza il pianeta alieno di Carcosa, scenario principale dell’avventura. Chiunque abbia anche solo una vaga conoscenza degli orrori “lovecraftiani”, non mancherà di riconoscerne il nome come un richiamo esplicito a Il Re in Giallo e all’originale racconto di Ambrose Bierce, preludendo un universo narrativo tutt’altro che lineare e affidabile. Considerando che l’impostazione sci-fi di Returnal era sapientemente tarata per raccontare una dimensione psicologica e intimista, c’è da scommettere che anche Saros non mancherà di stupire con contenuti di matrice emotiva nonostante la sua impostazione formalmente legata al genere action.

Incassa e colpisci

Il team di Housemarque ha giocato proprio sull’azione per presentare al grande pubblico il suo prodotto. Il trailer ha evidenziato che il cuore pulsante di Saros orbiti attorno al gameplay. Seguendo le orme del suo predecessore, il nuovo titolo mantiene la dimensione di sparatutto in terza persona con forte componente roguelike, tuttavia introduce anche una serie di innovazioni pensate per rendere l’esperienza più varia e accessibile.

Il gameplay mostrato ha svelato un arsenale variegato di armi e strumenti, con un’attenzione particolare all’uso degli scudi energetici, i quali consentono di assorbire i proiettili nemici per trasformarli in energia che può essere adoperata in chiave offensiva. Questa caratteristica spinge il giocatore ad adottare un approccio proattivo e aggressivo, a pilotare il personaggio principale, Arjun Devraj, un Soltari Enforcer inviato a investigare su una colonia perduta, verso uno stile di combattimento dinamico che è fatto di schivate fulminee, salti, parate e grandinate di proiettili. Gli attacchi sono caratterizzati da colori vivaci e accesi che risaltano enormemente sui paesaggi realistici e grotteschi, portando un velo “bullet hell” su di un paesaggio che altrimenti sembrerebbe più incentrato all’horror spaziale. 

Più ambigua è invece la presenza della “Second Chance”, la possibilità di tornare in vita e in combattimento dopo il primo ko, parte di un più ampio “sistema di progressione permanente” che promette di fortificare Devraj dopo ogni sua sconfitta. In altre parole, non è chiaro se gli sviluppatori stiano parlando di una dimensione ludica roguelite o se sia stato imbastito qualcosa di completamente diverso alla Sifu. Ciò che sappiamo è che, come molti titoli Sony, è prevista un’implementazione avanzata del DualSense, che sfrutterà i grilletti adattivi e il feedback aptico per restituire agli utenti sensazioni tattili uniche. L’intenzione è quella di immergere il giocatore non solo visivamente ma anche fisicamente nell’azione, ampliando il coinvolgimento sensoriale.

Saros: la lunga eclissi di un sole al collasso

Uno degli elementi più affascinanti di Saros è senza dubbio la sua ambientazione. Il gioco ci porta sul pianeta Carcosa, un mondo alieno in continua trasformazione, avvolto in una costante eclissi che conferisce un tono oscuro e minaccioso all’intera esperienza. La scelta di un ambiente mutevole non è casuale: Housemarque ha dichiarato che il pianeta stesso sarà parte integrante del gameplay, modificando la sua struttura a ogni morte del protagonista.

L’obiettivo per ora noto di Arjun Devraj è quello di scoprire le cause di ciò che è accaduto e riportare la speranza in un futuro incerto, tuttavia quelle poche, pochissime, linee di dialogo contenute nel trailer dello State of Play danno a intendere che le sue motivazioni siano anche più personali, che debba raggiungere e salvare una persona a lui cara. Che il collasso del sole di Carcosa sia una metafora della reazione alla perdita? Della furia cieca che si impadronisce di coloro che non raggiungono l’accettazione? O forse stiamo esagerando con le elucubrazioni e ci troveremo “semplicemente” ad affrontare orrori cosmici che influenzano la mente del protagonista, portandolo alla follia?

Difficile a dirsi, per ora, ma già il fatto che ci si ponga simili domande è una dimostrazione concreta del fatto che Housemarque ha per le mani un prodotto intrigante e sfaccettato. Stando al materiale diffuso in relazione all’originale annuncio, gli sviluppatori hanno però intenzione di allontanarsi dal senso di isolamento e mistero visto in Returnal per puntare su di un approccio più strutturato e profondo, capace di offrire un vero e proprio “character study” sui sacrifici e i costi necessari per costruire un nuovo futuro.

L’eterno paragone tra Saros e Returnal

Le comparazioni tra Saros e Returnal saranno al centro di molte discussioni mediatiche. Le somiglianze sono d’altronde evidenti: ambientazione aliena, loop di morte e rinascita, struttura roguelike e sparatorie frenetiche. Non a caso, molti fan stanno già Saros come un “Returnal 2”, ipotesi che lo stesso trailer sembra in parte alimentare. Eppure, osservando attentamente le novità introdotte, appare chiaro che Housemarque non vuole semplicemente replicare il successo del passato, ma piuttosto evolvere la formula. La progressione permanente, per esempio, rappresenta una rottura significativa con le regole ferree del roguelike tradizionale, una scelta che sembra voler correggere il tirpo per ampliare il bacino di riferimento, attirando non solo gli appassionati hardcore ma anche giocatori meno avvezzi alle sfide più punitive.

Anche il comparto narrativo segna un distacco rispetto a Returnal. Se Selene era una protagonista avvolta da un mistero quasi ermetico, Arjun sembra inserirsi in una trama più corale, con personaggi di supporto e una storyline destinata a svilupparsi in modo più lineare e comprensibile. Insomma, Saros appare come un ponte ideale tra l’anima hardcore di Housemarque e la necessità di proporre un prodotto accessibile, senza però rinunciare alla profondità e alla complessità che hanno reso celebre lo studio finlandese.

Se queste impressioni verranno confermate, Saros dovrà superare complessità tutt’altro che di facile risoluzione. Bilanciare la difficoltà sarà cruciale: se la progressione permanente renderà il gioco troppo facile, i fan hardcore potrebbero sentirsi traditi; se invece sarà troppo punitivo, rischierà di scoraggiare i nuovi giocatori. Anche sul piano narrativo la scommessa è alta. Un racconto più articolato può attrarre un pubblico più ampio, ma dovrà essere integrato con il gameplay in modo organico, evitando che la storia rallenti l’azione frenetica a cui il titolo sembra voler ambire. Infine, il comparto tecnico dovrà dimostrarsi all’altezza delle promesse: fluidità costante, caricamenti rapidi e resa visiva spettacolare sono elementi imprescindibili per un titolo che vuole porsi come punta di diamante della line-up PlayStation.

La conferma della data di uscita al 20 marzo 2026 è stata uno degli annunci più significativi dello State of Play. Una data precisa non solo rassicura i fan ma consente a Sony di pianificare con anticipo le campagne di marketing e di posizionare Saros come uno dei titoli di punta del 2026. Il fatto che sia un’esclusiva PlayStation 5, con supporto potenziato per PS5 Pro, rafforza ulteriormente la strategia di Sony, che punta a utilizzare Saros come vetrina delle capacità hardware della sua console di nuova generazione. In un periodo in cui la competizione con Xbox e PC si fa sempre più accesa, avere un titolo forte, tecnicamente ambizioso e narrativamente accattivante rappresenta un vantaggio competitivo significativo.

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Saros per PS5 rappresenta molto più di un semplice successore spirituale di Returnal. È l’ambizioso tentativo di Housemarque di unire il meglio del passato con nuove idee pensate per ampliare i confini del genere. L’ambientazione affascinante di Carcosa, il sistema di progressione permanente, l’approfondimento narrativo e il comparto tecnico basato su Unreal Engine 5 rendono il titolo uno dei progetti più promettenti del prossimo anno. Previsto per il 20 marzo 2026, Saros si prepara a diventare uno dei protagonisti assoluti del catalogo PlayStation 5. Resta da vedere se saprà soddisfare le alte aspettative, ma una cosa è certa: il viaggio su Carcosa ha già iniziato a scrivere la sua leggenda.

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