Katsuhiro Harada

Katsuhiro Harada lascia Bandai Namco a fine 2025: il papà di Tekken chiude un’era lunga trent’anni

La scena dei picchiaduro perde uno dei suoi volti più iconici: Katsuhiro Harada, storico produttore e direttore della serie Tekken, ha annunciato che lascerà Bandai Namco al termine del 2025. È una notizia che scuote l’intero panorama del fighting game, perché Harada non è stato solo il “boss di Tekken”, ma il volto, la voce e spesso l’anima dell’intero franchise per quasi tre decenni. L’annuncio è arrivato attraverso un messaggio personale pubblicato sui social, in cui lo sviluppatore giapponese ha ripercorso la sua carriera con un tono sorprendentemente intimo, quasi nostalgico. Per chi segue la serie dalla sala giochi alla console di oggi, è come assistere alla chiusura di un cerchio.

Harada ha ricordato i giorni in cui portava fisicamente i cabinati di Tekken nelle sale giochi, sfidando i giocatori faccia a faccia, senza riflettori né palchi internazionali. È lì che Tekken ha trovato le sue radici, e anche Harada: tra il sudore delle competizioni locali, i botta e risposta con i fan e quella passione “da comunità” che oggi sembra quasi d’altri tempi. Secondo le sue parole, quello spirito non è mai scomparso. Nemmeno ora che Tekken è diventato un colosso da milioni di copie vendute e uno dei pilastri degli eSports. “Quei momenti hanno definito chi sono come creatore. Non li ho mai dimenticati”, scrive nella sua lettera d’addio.

Harada ha rivelato che il passaggio di consegne è iniziato già da tempo. Negli ultimi anni ha distribuito responsabilità e preso le distanze operative, proprio per evitare di lasciare un vuoto troppo grande in un franchise che nel 2026 festeggerà i suoi primi trent’anni. La sua uscita, quindi, non è uno strappo inatteso ma un percorso graduale, probabilmente reso più urgente da riflessioni personali dopo la perdita di colleghi e amici vicini. Sebbene non l’abbia dichiarato esplicitamente, molti fan collegano il suo messaggio all’impatto emotivo della recente scomparsa di Tomonobu Itagaki, creatore di Dead or Alive e figura storica del genere.

È facile associare Katsuhiro Harada esclusivamente a Tekken, ma il suo curriculum è molto più ampio. Da Pokken Tournament a SoulCalibur, fino alle sperimentazioni in VR con Summer Lesson, ha contribuito a plasmare molte esperienze Bandai Namco, spesso dietro le quinte. Non è un addio a mani vuote, ma il saluto di un autore che ha dato al fighting game moderno una forma riconoscibile, fatta di stile, umorismo, serietà competitiva e un rapporto mai banale con la community. Harada ha confermato che apparirà di persona alle finali del Tekken World Tour di gennaio 2026, dove saluterà la community che lo ha accompagnato per quasi trent’anni. Un gesto che chiude perfettamente il cerchio iniziato nelle sale giochi: si ritira esattamente dove tutto è nato, davanti ai giocatori.

Non è ancora chiaro cosa farà dopo. Ha promesso che parlerà dei suoi “prossimi passi” più avanti, e il tono del messaggio fa pensare che non sia pronto a lasciare il mondo del gaming. Resta da capire se lavorerà come autore indipendente, se passerà a un altro gigante del settore o se sceglierà un ruolo più consulenziale. Per Tekken, invece, inizia ufficialmente una nuova era. La serie ha ancora davanti un futuro luminoso, ma senza la sua figura simbolica sarà inevitabile chiedersi come cambierà. L’uscita di Katsuhiro Harada rappresenta una di quelle rare notizie che non riguardano soltanto un videogioco, ma la storia di un genere. Tekken non sarebbe Tekken senza Harada, e il fatto che dopo trent’anni abbia deciso di passare il testimone lascia un vuoto enorme… ma anche tanta curiosità. Cosa farà ora il creatore che ha insegnato al mondo come si lancia un Electric Wind God Fist?