Cyberpunk 2077

Il sequel di Cyberpunk 2077 si farà attendere: ecco le previsioni su budget e finestra d’uscita

Mentre CD Projekt Red è impegnata nell’espansione del proprio organico, arrivano le prime proiezioni concrete su quello che sarà il futuro del franchise sci-fi dopo il successo di Phantom Liberty. Secondo un recente report analitico di Noble Securities, il seguito di Cyberpunk 2077 (noto con il nome in codice Project Orion) non vedrà la luce prima della fine del 2030.

Il report stima che CD Projekt Red stia pianificando un budget di circa 419 milioni di dollari per lo sviluppo di Cyberpunk 2. Si tratta di una cifra imponente, ma assolutamente in linea con quanto speso per il primo capitolo (che tra sviluppo e marketing sfiorò i 440 milioni).

L’obiettivo dello studio, che sta migrando l’intera produzione su Unreal Engine 5, è chiaramente quello di realizzare un titolo che superi tecnicamente il predecessore, sfruttando una forza lavoro ancora più ampia e internazionale.

Le previsioni degli analisti non si fermano a Night City, ma tracciano una linea temporale chiara per tutti i grandi progetti dello studio polacco:

  • The Witcher 3 (Final Update): l’aggiornamento finale, recentemente posticipato, è previsto per maggio 2026.

  • The Witcher 4 (Project Polaris): il lancio del nuovo capitolo della saga fantasy è stimato per il quarto trimestre del 2027.

  • Cyberpunk 2 (Project Orion): il debutto è previsto per il quarto trimestre del 2030, posizionandosi come un classico “titolo natalizio” per massimizzare le vendite.

È bene sottolineare che queste informazioni non provengono da leak interni o annunci ufficiali, ma da analisi finanziarie. Noble Securities analizza l’andamento economico di CDPR per conto degli investitori: le date sono quindi stime basate sulla velocità di assunzione del personale, sui cicli di produzione attuali e sulle necessità di bilancio della società.

Tuttavia, con un lancio previsto tra cinque anni, la prudenza è d’obbligo. Come sottolineato dagli stessi analisti, l’attuale industria dei videogiochi è estremamente volatile e i rinvii sono ormai una costante per le produzioni tripla A di questa scala.