Dopo averne intervistato il Game Director in una delle Corporate Meeting Room di Sony Interactive Entertainment, abbiamo messo le mani su GT Sport in una saletta esclusiva per la stampa europea.
Il Nurburgring ci aspettava fremente. Sembrano passati secoli dall’ultima produzione Polyphony, quel GT 6 uscito a fine generazione che non convinse e che non fece riaccendere la fiamma neanche al sottoscritto che si ricorda ancora come se fosse ieri la 24h fatta su Gran Turismo 5 senza mai spegnere la console, prima che inserissero le pause negli Endurance. GT Sport si presenta in modo atipico rispetto ai capitoli canonici, poiché non è ne un prologo, ne un capitolo a numerazione progressiva. GT Sport è il Gran Turismo dedicato principalmente all’esports, cercando di strappare utenza ed atleti a due mostri come Project CARS, Assetto Corsa e Forza 6. Come quest’ultimo, GT Sport sarà ovviamente esclusiva, però di PlayStation 4.
La prima cosa che ci ha colpito di GT Sport è la cura per i dettagli. Più che un simulativo vero e proprio, GT Sport è un luogo di culto per ammiratori del mondo automobilistico. Durante la nostra prova al Nurburgring, siamo rimasti ammaliati dalla rifrazione della luce sul cruscotto, piuttosto che dalle ombre delle macchine davanti. Gli interni, realizzati egregiamente, catturano lo sguardo in modo magnetico e vi faranno andare dritti alla prima curva. Dal punto di vista tecnico, GT Sport è indubbiamente ancora acerbo sotto molti punti di vista. Il frame rate è migliorato molto dalle ultime uscite del titolo ma non è ancora al top. Ciò che preoccupa sono le texture degli elementi di contorno della pista, realizzati in un modo superficiale. Il punto debole della serie, ovvero l’IA, è risultato molto meno evidente rispetto agli ultimi capitoli. Abbiamo assistito ad errori grossolani da piloti novizi e allo stesso tempo prodezze degne dei migliori stuntman. Il tutto per non smorzare l’adrenalina che si prova stando ad oltre 320 km/h sul rettilineo della pista tedesca. Il sound design è il punto di forza della build su cui abbiamo le mani. La ricerca del suono adatto è ciò che vi rimane in testa tutto il giorno, come le canzoni che passano in radio.
Le scie si formano ancora ma in modo credibile e meno ricorrente rispetto al passato. GT Sport è ancora una bellissima mela non ancora matura, parzialmente acerba e promettente. Non ci resta che aspettare e sperare che i ragazzi di Polyphony, guidati da Yamauchi-san, riescano nell’impresa di riportare in auge un franchise leggendario.