[Milan Games Week 2018] Provato Hitman 2

Era il lontano 2000 quando l’Agente 47, il miglior uomo dell’International Contract Agency, ha fatto il suo ufficiale debutto in carne e pixel, per poi lasciare un segno duraturo in molti appassionati del genere stealth. In questi 18 anni abbiamo rivisto la saga di Hitman sotto diverse forme, alcune più efficaci di altre, ma che in un modo o nell’altro han sempre spinto il giocatore ad entrare nella mente dell’assassino, incoraggiandolo a trovare i modi più disparati per portare a termine un contratto. Silente e letale, o brutale e senza pietà? Gli approcci possibili, di certo, non mancavano, ed è proprio su questo punto in particolare che IO Interactive ora è intenzionata a premere. Dopo due anni, Hitman 2 pare ampliare il gameplay del suo predecessore, abbandonando, finalmente, una struttura episodica che aveva fatto storcere il naso a molti, probabilmente non troppo adatta al contesto, e soprattutto al genere di appartenenza del titolo. Durante la Milan Games Week 2018, presso lo stand di Warner Bros., abbiamo avuto modo di metterci nei panni del glaciale Agente 47 per una ventina di minuti. Chi ha detto che il delitto perfetto non esiste, forse non l’ha mai visto all’opera.

Dopo esser stati brevemente aggiornati sui dettagli della nostra missione, veniamo catapultati direttamente nella calda e soleggiata Miami, dove saremo tenuti a infiltrarci all’interno di un’importantissima competizione sportiva, la Global Innovation Race, una gara automobilistica dove i costruttori mettono alla prova gli ultimi modelli di loro produzione. Tra i piloti figura anche Sierra Knox, obiettivo primario segnato nel nostro contratto e figlia di Robert Knox, uomo d’affari a capo della Kronstadt, per cui, appunto, la donna corre. La storia fin qui è all’incirca questa, e non ci addentreremo oltre per non togliervi il gusto della scoperta, poiché il resto starà soltanto alla mente e fantasia criminale del giocatore che, al solito, avrà a disposizione una varietà piuttosto fornita di possibilità per portare a termine il proprio lavoro con un basso profilo e nel modo più pulito possibile.

Hitman 2
Differentemente dai predecessori, in Hitman 2 le ambientazioni godono di più ampio respiro e sono vive, grazie anche all’IA delle persone che la popolano, in grado di rendere un maggior senso di realismo.

Attirare l’attenzione di una guardia, lontano da occhi indiscreti, farla fuori e rubare la divisa del povero malcapitato può essere una delle tante serie di azioni in grado d’innescare la riuscita del vostro piano impeccabile. Improvvisarsi cameriere, barista oppure un gigantesco fenicottero rosa. Il travestimento è sicuramente una delle opzioni più gettonate per infiltrarsi in luoghi a noi non accessibili, o per agire indisturbati nell’ombra, magari proprio per condire con del gustoso veleno per topi bevande e pietanze dell’ennesima pedina utile a condurci un passo avanti verso il nostro obiettivo. Ciò che subito salta all’occhio nella nuova produzione di IO Interactive è senz’altro l’elevato livello di realismo con cui viene offerta ogni possibile situazione. L’assassino perfetto nasconde il corpo di chiunque messo a terra sul suo cammino, ovviamente cercando di evitare lo spettro visivo delle telecamere di sorveglianza, ma soprattutto si mescola con enorme naturalezza nella folla, nella quale riesce a nascondersi. Se da un lato, però, le persone possono rappresentare un nascondiglio sicuro, spesso possono rivelarsi anche la causa del fallimento di una missione: il buon lavoro svolto sull’intelligenza artificiale permette ad ogni essere umano di reagire in maniera molto plausibile a qualsiasi stimolo esterno; di certo uno sguardo insistente avrà un peso diverso da un pugno in faccia, che metterà in allarme la nostra vittima che non esiterà un attimo a chiamare le forze dell’ordine per fermarci quanto prima nei nostri poco amorevoli intenti. Per semplificare il nostro giostrarci con i presenti all’evento, possiamo contare sulla rinnovata modalità Istinto che, per chi non se lo ricordasse, è una speciale visuale che ci permette di visualizzare tutti i soggetti “sensibili”, come anche coloro in grado di riconoscerci, grazie a un segno che appare sulla loro testa. Il gameplay, quindi, in linea di massima ha mantenuto tutti gli elementi noti agli appassionati della saga, senza stravolgere i capisaldi del genere. Restano ancora da vedere i numerosi gadget preannunciati nei mesi scorsi, accompagnare l’Agente 47 sul posto di lavoro.

Hitman 2
Qualsiasi cosa in mano all’Agente 47 può potenzialmente diventare un’arma letale, ma nulla ci vieterà di agire alla vecchia maniera e ricorrere al fucile da cecchino.

Il comparto tecnico di Hitman 2, al momento della prova, non appariva caratterizzato da particolari asperità, se non da qualche incertezza in alcune animazioni. Restando decisamente in linea con il suo predecessore, da cui, però, non prende nemmeno le distanze, non possiamo parlare di una qualità d’immagine più elevata, ma non si può nemmeno restare indifferenti alla più vivace e brillante palette cromatica questa volta impiegata. Un particolare plauso va fatto al miglioramento dell’intelligenza artificiale, molto buona e realistica.

Sebbene dal punto di vista del gameplay Hitman 2 non presenti particolari differenze rispetto al capitolo precedente e, tantomeno, elementi particolarmente rivoluzionari, il titolo mantiene ancora una sua identità, cercando di concentrarsi e migliorare dei punti di forza già consolidati precedentemente. Probabilmente il passaggio da Square Enix a Warner Bros. ha incoraggiato IO Interactive a intraprendere una strada più sicura, evitando possibili rischi. Nonostante questi aspetti, l’aver provato solo una piccola porzione di gioco, per quanto godibile e convincente nelle sue meccaniche, che di certo non deluderanno gli appassionati del genere stealth, preferiamo rimandare il giudizio complessivo a quando avremo la possibilità di provare la versione completa il mese prossimo.