La pornografia su Oculus non è affatto un problema per Palmer Luckey

Sembrava inevitabile, ed infatti l’industria del porno è prontissima al salto per la realtà virtuale su Oculus Rift. Ne avevamo parlato in precedenza e siamo sicuri che già dall’uscita sul mercato consumer del visore la presenza di prodotti marchiati tripla X avranno si prenderanno la loro fetta. Facendo un giro online è già da ora possibile trovare i primi prototipi e ricordiamo come Sony per dare un esempio del funzionamento di Project Morpheus, usò Summer Lesson, praticamente un gioco per guardoni!

Seppur si tratti di uno dei mercati di maggior spessore la scia di critiche che si porta dietro è sempre lunga ma secondo il creatore di Oculus, Palmer Luckey, questo non costituirà affatto un problema per il successo della piattaforma, anzi:

“Il Rift è una piattaforma aperta, non controlliamo il software che può essere eseguito”

Ciò che aggiunge in seguito è eloquente:

“E’ un grosso affare”

Non ci sono dubbi! In diversi momenti storici l’industria dell’intrattenimento per adulti si è fatta promotrice e trascinatrice di nuove tecnologie, magari riuscendo anche a decretare il successo di una piuttosto che un’altra, ricordiamo la vittoria delle videocassette VHS su quelle marchiate Betamax che, seppur di qualità maggiore, offrivano una quantità minore di film a luci rosse.

C’è poco da ridire al riguardo, essere contrari al proliferare di questi contenuti è in fin dei conti assolutamente inefficace e insensato, anche se si parla di realtà aumentata o virtuale. La volontà dei produttori è di mantenere aperta la piattaforma di sviluppo e sanno bene che la questione va a tutto vantaggio della diffusione del proprio visore. Mantenere lo sviluppo aperto genera di sicuro episodi controversi ma introduce nuove frontiere per l’intrattenimento con la possibilità di sperimentare in lungo e in largo.

Come al solito, ci sarà tempo e luogo per fare polemica!

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