Hearthstone: Ceneri delle Terre Esterne Recensione – a caccia di demoni armati di libri

Hearthstone: Ceneri delle Terre Esterne Recensione | Dopo aver scongiurato l’apocalisse combattendo contro il temibile Galakrond, il futuro di Hearthstone sposta lo sguardo su uno dei personaggi più amati dell’universo di World of Warcraft. Se è vero che sentiremo fortemente la mancanza dei leggendari esploratori, ormai parte integrante del franchise per carisma e caratterizzazione, è ora di scavare tra gli eroi più controversi del brand. Magari uno che vive tra i due emisferi del dualismo morale. L’antieroe per antonomasia, che dalla sua abiura ha salvato il mondo da una catastrofe quasi certa. Chi è? Ovviamente il possente Illidan Grantempesta. Il demoniaco elfo oscuro, prima additato dai suoi simili per aver rinunciato alle sue origini per un bene superiore e poi destinato a una vita solitaria, è il protagonista perfetto di questa nuova espansione.

L’importanza del set è anche dovuta alla consueta rotazione delle carte di aprile, che ora come ora ha destabilizzato diverse classi presenti nella ladder e nello scenario competitivo. Basti pensare a Lord Godfrey, Ciciazampa, Shirvallah, Dr.Boom, Galassia portatile, Zentimo e tante altre come loro che da sole hanno portato avanti le loro classi di appartenenza scontro dopo scontro. Diversi eroi hanno trovato man forte in meccaniche ormai sparite dal formato standard, come le carte con assalto o i robot con magnetismo. Sebbene la prima sia stata diluita all’interno dell’espansione, la seconda meccanica è sparita, sedimentandosi nel formato selvaggio con l’esercito di robottini al suo seguito. Non mancano le carte che ci salutano per congedarsi tra le vecchie glorie, tra cui Leeroy Jenkins, Gigante di Montagna e Chierica della Contea, ma lasciano ora ampio respiro a diverse classi. Il Ladro (e gli aggro in generale) perdono una condizione di vittoria ormai sacrosanta, mentre il Sacerdote abbandona la via del Fuoco Interiore che tanto aveva fatto penare i giocatori dalle prime albe dell’opera. Insomma, chi più chi meno, tutti devono inchinarsi alle direttive di Blizzard, che comunque con Ceneri delle Terre Esterne punta a diversificare ulteriormente il meta, tra la nuova classe e archetipi intriganti. Cosa sarà cambiato? Abbiamo provato e giocato per voi tutti i mazzi attuali e, con il mio account Vanytas, ho agguantato il grado Leggenda in soli due giorni. Ecco a voi il resoconto.

Al momento della stesura di questo articolo stavo iniziando a divorare le ultime vittorie per entrare al vertice della ladder, quando ad un tratto il fulmine squarciò nel focolare di Hearthstone. Un nerf repentino, forse il più rapido di sempre, prova a ridimensionare la potenza appena tastata del Cacciatore di Demoni, la classe neonata dell’espansione. Oltre che ad essere il protagonista indiscusso dell’anno della fenice, l’elfo oscuro e il suo esercito di ripudiati vantano carte dalla potenza esagerata, quali Il Teschio di Gul’dan, una magia capace di pescare tre carte e ridurre di altrettanto il loro costo, Antaen Imprigionato, il demone colossale che risvegliato infligge ben 10 danni al campo avversario, Lame da guerra Aldrachi, l’arma con l’abilità Furtovitale, e Raggio oculare, un incantesimo capace di infliggere tre danni a un servitore per poi curarsi di altrettanto. Non serve essere un esperto dei giochi da tavolo per comprendere la forza esplosiva di tali supporti, ma ovviamente una prova sul campo è d’obbligo.

Completata l’avventura in singolo e con l’aiuto di qualche carta contenuta in questo set aggiuntivo, come ad esempio la leggendaria Metamorfosi, la classe ha preso il volo, letteralmente. Fino a diamante è stata una passeggiata, anche complice di un po’ di esperienza pregressa, e poi il dubbio. La notizia mi destabilizzò. Presi subito in mano il mazzo e decisi di cambiare strategia. Da buon giocatore di Highlander, ossia la tipologia di mazzi mono copia, optai per cercare l’aiuto di Zefris il Grande e Regina Alexstrasza. Sebbene la ladder abbia comunque preferito la versione aggressiva o quella OTK, le scelte di creazione mi hanno comunque ripagato fino a Leggenda.

Appurata la potenza di Illidan, mi sono spostato su un’attenta analisi degli altri mazzi presenti online e delle carte uscite ancora in penombra. Il Sacerdote tra tutti è quello che di più – ad ora – ha giovato delle nuove carte, seguito a ruota dal Druido, Ladro, Paladino e Cacciatore. Il mazzo costruito intorno alla Resurrezione di massa è decisamente logorante e terribilmente stupefacente. L’archetipo regge benissimo contro il Cacciatore di Demoni e gode di moltissimi potenziamenti che gli permettono di stare sopra molte classi. La prima carta che lascia a bocca aperta ogni sua versione è il Drago Scheletrico, un drago non-morto che con provocazione ci aggiungerà, a ogni fine turno, un drago casuale in mano. Le leggendarie di classe sono anch’esse da lode, cosa che nell’anteprima d’espansione non aveva convinto quasi nessuno: la magia Specchio dell’Anima è una rimozione a regola d’arte e Reliquiario delle Anime è il servitore leggendario che ci voleva dopo aver salutato la chierica. Al di là di ogni previsione, il duello in testa alla classifica non è così solitario come si possa pensare tra Ilidan e Anduin, poiché altre classi hanno trovato di che vantarsi quest’anno.

Ceneri delle Terre Esterne

Scendiamo dunque più affondo nei tenebrosi domini di Illidan e scrutiamo la vera natura delle Ceneri delle Terre Esterne. Le due meccaniche, su cui è doveroso soffermarsi, sono quelle dei cosiddetti dormienti e le leggendarie Prime. La prima è un’abilità che obbliga un servitore, in genere molto forte e con statistiche elevate, a rimanere ibernato – letteralmente – per due turni, per poi svegliarsi e sfoggiare poteri particolari. Non è possibile rimuovere o alterare in qualunque modo il loro stato in quei turni, pertanto è saggio tenere a mente tali impedimenti durante la partita. Perché però dovrei giocare delle carte così lente? Domanda legittima, eppure i primi giorni hanno attenuato tali preoccupazioni. Basti pensare all’Imp dello Stregone, che aumenta in modo vertiginoso il potere della nostra mano o all’Antean del Cacciatore di Demoni, che nei primi giorni hanno divorato il meta, insomma, ce n’è proprio per tutti. Devo ammettere che ero scettico anche io all’idea di dover sfruttare delle carte così lente in un meta che, pochi giorni fa, era infestato di mazzi veloci come Ladro e Cacciatore in tutte le salse, ma ci sono delle eccezioni che hanno trovato serenamente spazio nelle liste più competitive.

Spostando lo sguardo tra le carte generiche, quelle che hanno trovato più gioco in assoluto sono Maiev Cantombroso, la leggendaria carceriera, e Kael’thas Solearso, gratis per tutti da inizio mese. La prima ha trovato spazio in quasi tutte le liste per versatilità. Per esempio, mi è capitato di attivare su me stesso l’effetto di Maiev per rimettere a letto Antaen e sfruttare ancora una volta il suo effetto, dipende dalle prospettive.

Il grado leggenda ottenuto due giorni dopo l’uscita dell’espansione con il mio account Vanytas

Il Druido, più di tutti, credo abbia ritrovato un bel po’ della sua essenza, anche esageratamente. La nuova magia Crescita Eccessiva, difatti, ci donerà due cristalli di mana, un bel modo per rafforzare la genetica di classe, non trovate? Grazie all’uscita di questo prezioso supporto, sia la versione che gioiva nell’infestare il campo con servitori imponenti, che quella unicamente improntata sugli incantesimi, troveranno linfa vitale per impostare la partita.

Il Cacciatore, nelle Ceneri delle Terre Esterne, torna ad essere l’amante delle bestie che tanto ha amato il pubblico di Hearthstone, sorridendo della presenza delle leggendarie di classe Zixor e il cacciatore Leoroxx. Quest’ultimo è, difatti, in grado di mettere in campo ben tre bestie dalla nostra mano, pertanto impostare il game aggiungendo servitori con alte statistiche, potrebbe essere una chiave di vittoria. Ad agevolare la fluidità del mazzo è la presenza di una magia comune che ci permette di pescare una bestia per poi potenziarla di +3/+3, non male no?

Il Mago, invece, può vantare una stabilità raffinata nella sua Highlander, ma la sorpresa inaspettata giace nella nuova versione della classe, completamente incentrata sugli incantesimi. Le aggiunte più interessanti contano sicuramente le carte Flusso dell’Incantatrice, che ci sconterà il costo della carte magia nel mazzo, e la magia leggendaria Evocazione, un supporto intrigante che ci riempirà la mano di magie di classe per poi scartare le restanti a fine turno.

Il Paldino d’altro canto può rallegrarsi per aver potenziato il comparto murloc e aver guadagnato l’archetipo Libram. I piccoli mostriciattoli anfibi godranno della presenza di una leggendaria di classe, in grado di mettere una pressione importante anche in tardo game, riempendo il terreno di murloc con scudo divino. Ma non si tratta solo di leggendarie, anche un’arma epica si appresta a ritagliarsi il proprio spazio nelle liste: la Canna da Pesca dei Fiocaluce, che ad ogni attacco ci permettere di aggiungere alla mano un murloc casuale.

L’archetipo Libram è quello che però mi ha colpito di più. La struttura del mazzo è piuttosto semplice, ma trae la sua strategia da carte capaci di scontare le altre con lo stesso nome e/o tipologia per il resto della partita e in tutte le zone. A finalizzare le nostre mosse sono carte come Libram della Giustizia, che imposta la salute dei servitori nemici a uno ed equipaggia un’arma 1/4, e Libram della Speranza, una carta eccezionale che cura di 8 un bersaglio alleato, per poi mettere un 8/8 con scudo divino e provocazione. Un duro colpo da contenere contro un mazzo aggressivo.

Consolidato lo strapotere del Ladro sia nella versione Highlander, che in quella Galakrond, entrambe le liste presenti ancora oggi ai vertici della ladder. La classe ha ottenuto degli importanti giovamenti alla propria curva di mana, oltre che una serie di segreti da lode. Impossibile non innamorarsi della leggendaria Gioielliere Oscuro Hanar, in grado di generare segreti di altre classi dopo averne attivato uno. Tra di essi è doveroso citare Raggiro, segreto che evolve di 3 il costo di un nostro servitore attaccato, o Colpi Sleali, che ci permette di pescare due carte in seguito a una magia avversaria, davvero sleale come recita il nome. Sottotono lo Sciamano, che però trova in carte come Chelone colpo fangoso e Tirapugni Dorsofangoso degli strumenti convincenti per impostare la strategia tra Galakrond e la meccanica evoluzione.

Il Guerriero e lo Stregone subiscono, tuttavia, un cambio di marcia piuttosto mieloso. La versione Zoo di Gul’dan ora può urlare a gran voce la presenza di Kanrethad Serranero, una leggendaria in grado di scontare di 1 il costo dei demoni nella mano e, come avrete già intuito, puntare a massimizzare l’inizio partita è diventata una priorità in questa versione. La carta che però ha attirato di più la mia attenzione è Imp di Rottami Inibito, un piccolo demone con l’abilità dormiente che, una volta svegliato, aumenterà di +2/+2 tutti i servitori in mano. Il Guerriero, infine, rimane fedelmente ancorato alla versioni Galakrond e Highlander, aggiungendo però dei pezzi da novanta come la leggendaria sicura da creare chiamata Kargath Manotagliente. La potenza della carta non deriva tanto dal suo potere con assolto, ma da rantolo di morte che vi metterà la sua versione Prime nel mazzo, e come essa tutte le leggendarie di classe dell’espansione che, tranne quelle dello Sciamano e del Druido che ci sono sembrate leggermente sottotono, sono decisamente promosse.

Date un’occhiata al mio pack opening:

Cosa dire dell’ultima espansione di casa Blizzard, dunque? Beh, senza dubbio si è trovata a calpestare un terreno scricchiolante e caustico sin dall’annuncio, tra il rammarico di chi ha visto perdere carte fondamentali con la rotazione, e chi ha dovuto dire addio ad alcune storiche pietre miliari di Hearthstone, tra cui l’amato e odiato Leeroy Jenkins. Dissipato un po’ di scetticismo iniziale per le carte con abilità dormiente, che comunque sembrano aver ritagliato uno spazio di rilievo nel meta attuale, il set si apre ai fruitori in un ventaglio di novità assolutamente da provare e conservare avidamente in collezione. Sebbene lo strapotere del Cacciatore di Demoni abbia ammaliato una buona parte dei fruitori (anche dopo il nerf repentino), ora merito di una ventata d’aria fresca al gioco con l’introduzione di una nuova classe, ora grazie a una serie di carte realizzate ad hoc che rendono Illidan unico e temibile, il meta sembra essere comunque abbastanza vario.

Le prospettive sono comunque elevate per il gioco nei prossimi mesi e, a onor del vero, quasi tutte le leggendarie Prime hanno accontentato gli eroi della taverna più amata al mondo. Purtroppo il potenziale latente dell’abilità Ripudio e l’eccessiva dipendenza per le carte tematiche di Galakrond rendono la strada per decretare Cenere delle Terre Esterne un’espansione da lode piuttosto nebulosa. Il coraggioso sentiero intrapreso dagli sviluppatori si sta, tuttavia, rivelando un mossa saggia e dal retrogusto entusiasmante. L’elaborato sistema di ranking e l’intraprendenza dimostrata da Blizzard nel rimettere in discussione i propri dogmi, spesso tempestivamente, dimostra ancora una volta una crescita matura che, nel bene e nel male, fa infatuare l’universo videoludico con il calore del focolaio.