DOOM Eternal: The Ancient Gods Parte 1 Recensione – Lo Slayer è tornato

DOOM Eternal: The Ancient Gods Parte 1 Recensione PC | Dopo ben 7 mesi, noi di VMAG siamo ritornati ad analizzare un titolo facente parte della grande saga di sparatutto in prima persona che ha fatto la storia del suo genere. Stiamo parlando di DOOM Eternal, ma non del gioco base, il quale abbiamo già avuto il piacere di recensire, bensì del suo primissimo DLC: The Ancient Gods Parte 1. Non sappiamo ancora quando uscirà il secondo capitolo dell’espansione, tuttavia, abbiamo deciso di valorizzare entrambi gli episodi poiché si sono rivelati pregni di contenuti. Inutile dirlo, ma la trama di base è più o meno la solita: il carissimo (non troppo) Doom Slayer ha scatenato l’inferno sulla Terra a seguito di alcune sue decisioni che non vi spoileriamo. Ecco perché il guerriero è ora in viaggio per una nuova avventura, con l’obiettivo di terminare definitivamente la minaccia demoniaca.

Come potrete ben immaginare, non possiamo ancora sapere se l’indomabile macchina da guerra riuscirà nel suo intento, o addirittura stravolgerà il corso della storia. Ma una cosa è certa: noi non vediamo l’ora di parlarvi della nostra esperienza, analizzando tutti gli aspetti che ci sono saltati all’occhio nelle nostre ore di fruizione. Nel caso in cui siate interessati ad acquistare il contenuto scaricabile, vi consigliamo di dirigervi presso la pagina ufficiale del prodotto, dove potrete comprarlo a soli 19,99 euro. Il nuovo pacchetto opzionale sarà riuscito a tenere testa alla campagna originale, oppure siamo davanti ad un piccolo calo di quota?

Abbiamo deciso di iniziare questa analisi con lo stesso stile in cui veniamo catapultati in The Ancient Gods Parte 1: di fretta. Per tutti gli amanti della serie non è un segreto che ogni introduzione della franchise, incluso DOOM Eternal, siano concise senza futili giri di parole. Lo stesso vale per l’espansione seguente. In pratica, veniamo introdotti alla storia aggiuntiva e alla nuova missione del Doom Slayer, ora aiutato dal Professor Hayden ed il resto del suo equipaggio, senza se e senza ma. Il nostro obiettivo sarà quello di ritrovare il Padre. La criptica figura è la stessa che ha, indirettamente, concesso i poteri che l’incubo dei demoni sfrutta durante le sue carneficine.

A questo punto, soprattutto se avete già giocato la Campagna, vi starete chiedendo il perché di questo obiettivo dalla priorità altissima. Nell’introduzione non stavamo scherzando, infatti le nostre scelte hanno letteralmente portato il caos sul nostro pianeta, per cui è richiesto l’intervento di una figura che, udite udite, si imponga sopra lo stesso Slayer. Lo stiamo ripetendo all’infinito, ma è così: la trama nella serie è sempre stata un pretesto per i combattimenti, ma in questo specifico caso vi assicuriamo che la profondità narrativa sarà maggiore del solito. Già la sola presenza di alcuni plot twist ci ha sorpreso ampiamente, visto che siamo sempre abituati alla linearità degli eventi presentati a schermo.

DOOM Eternal

Le aree che possono essere esplorate rappresentano una vera e propria rivoluzione per lo stile che abbiamo potuto vedere finora in DOOM Eternal. Tra basi navali, paludi e molto altro, di sicuro le sorprese non sono mai finite. Il livello del level design (sì, il gioco di parole è voluto) è rimasto qualitativamente lo stesso di quello che abbiamo già visto nell’alternativa base. Ciò non vuol dire che le fasi di shooting e platform siano rimaste pressoché invariate, anzi. L’implementazione di alcuni oggetti con cui si può interagire, come le ventole d’aria, che ci spingono oltremodo fuori i confini della mappa, ha sicuramente modellato in maniera differente il nostro approccio e i ragionamenti da noi applicati ogni qualvolta che dovevamo risolvere un puzzle.

 

L’introduzione di nuovi ambienti, totalmente diversi da quelli dell’originale, è riuscita a svecchiare un titolo già nuovo.

 

Per quanto concerne la presenza delle arene, non preoccupatevi poiché ce ne sono a bizzeffe, ma ne parleremo più tardi. In questo paragrafo vorremmo soffermarci di più sulla loro struttura. I pericoli ambientali hanno ricevuto una valorizzazione maggiore, costringendoci a dover tenere a bada orde di nemici e a fare attenzione a dove mettere i piedi. Ma come ovviare ad una mancanza di linearità percorribile sullo stesso piano senza rendere il tutto più frustrante? Beh, aggiungere più verticalità può essere sicuramente una soluzione. Semplice, no? Eppure bisogna essere degli sviluppatori molto qualificati per riuscire a mantenere l’intera fruizione divertente e funzionale per l’equipaggiamento e, al contempo, far funzionare il nuovo design di gameplay. Eppure, ancora una volta, i ragazzi di id Software si sono rivelati dei veri e propri maestri, riuscendo ad insegnare una o due cosette agli aspiranti sviluppatori di FPS.

DOOM Eternal

Ci sembra di essere in un deja-vù, ma ancora una volta ci ritroviamo a ripetere la stessa frase: passiamo finalmente al pezzo forte della recensione, ossia il gameplay. Prima di iniziare a parlare degli scontri in cui ci imbatteremo durante DOOM Eternal: The Ancient Gods Parte 1, ci teniamo a specificare che è possibile iniziare a giocarci anche se la storia principale non è stata completata. Ovviamente, vi sconsigliamo di farlo, dato che alcuni accadimenti vi verrebbero spoilerati, ma nel caso in cui decideste di proseguire ugualmente, sappiate che avrete già tutto sbloccato.

Prima vi abbiamo parlato dei livelli, ma c’è un elemento che abbiamo appositamente evitato: la difficoltà. L’originale DOOM Eternal, senza alcuna ombra di dubbio, non è uno dei titoli più user friendly di sempre, ma ci troviamo ad ammettere che The Ancient Gods riesce addirittura a superarlo. Sì, ogni missione è molto complessa e tutte le arene messe a disposizione subiscono un incremento non indifferente. Dal semplice aumento del numero di demoni arriveremo a dover fare i conti anche con l’ambiente circostante, il quale ostruirà la nostra vista, ci impedirà di intraprendere determinati percorsi per fuggire e molto altro. Armatevi di buona volontà e pazienza perché questa volta i creatori hanno pensato in modo da tenerci incollati davanti allo schermo per diverso tempo solo per capire come poter superare una specifica sezione. Paradossalmente, il fatto di avere già tutto l’arsenale, abilità e quant’altro a nostra disposizione non ci salverà dalle sfide che ci vengono imposte. Se pensavate che due Razziatori fossero troppi, immaginatevi di dovervi battere con altri che sono addirittura potenziati. Quest’ultima è una feature che è apparsa per la prima volta grazie al DLC. Come il suo stesso nome ci induce a capire, il nemico con lo status menzionato avrà danni e salute aumentata. Fortunatamente, le spine nel fianco verranno bilanciate con l’ausilio di una sorta di “wallhack”, il quale ci consentirà di tenere traccia di tutti i loro spostamenti.

 

Nuove sfide, nuovi nemici da decimare e level design ai massimi livelli. Questo è il DOOM Eternal che conosciamo.

 

Era solo questione di tempo prima che arrivassimo a questo punto nell’articolo, ma sì, sono stati aggiunti nuovi avversari. Ci ha un po’ fatto storcere il naso che alcuni dei nuovi innesti non facciano nulla di particolare rispetto al roster predefinito. Oltre all’aggiunta di alcuni buff e stati particolari, non è stato introdotto il numero di nemesi che ci aspettavamo. Inoltre, dobbiamo ammettere di aver riscontrato alcuni bug di lieve e media entità nel nostro tragitto. Soprattutto nella prima missione, c’erano alcune hitbox dell’area che ci facevano sbalzare fuori dalla mappa. In altre istanze ci sono state alcune fastidiose collisioni che hanno bloccato le nostre corse, e anche quelle dei nostri inseguitori, rendendo alcune morti un po’ più frustranti del dovuto.

Tutto sommato, però, la presenza dei boss e della gestione generale delle sparatorie si è rivelata sempre di altissimo livello. Di certo non siamo davanti alla stessa qualità offerta dall’imbattibile DOOM Eternal, soprattutto se consideriamo anche la colonna sonora, che con l’abbandono di Mick Gordon ha subito un netto calo stilistico.

DOOM Eternal

In definitiva, noi di VMAG abbiamo ampiamente apprezzato la fruizione di DOOM Eternal: The Ancient Gods Parte 1 e non vediamo l’ora di poter scoprire il resto della nuova avventura del Doom Slayer con l’avvento del secondo capitolo. Nonostante la storia sia sempre un po’ abbozzata, ormai un classico nella franchise, non possiamo far altro che denotare un ulteriore miglioramento dal lato narrativo. Soprattutto la presenza di alcuni colpi di scena, sebbene piuttosto banali, ci ha fatto pensare ad un possibile cambio di rotta che possa dare più importanza al lato narrativo ed alla lore del gioco in futuro. Il level design di DOOM Eternal ha subito uno stravolgimento che ci è gradito molto, infatti, nonostante le arene siano diventate per la maggior parte molto verticali, i ragazzi di id Software sono comunque riusciti a rendere tutto l’arsenale efficace come in precedenza.

Il gameplay si conferma la punta di diamante della saga, grazie all’aggiunta di alcuni nemici e a pericoli ambientali che ci renderanno la vita più difficile del solito. In questo contenuto scaricabile dovremmo prepararci poiché le sfide non saranno assolutamente da sottovalutare. La presenza di qualche bug tecnico di lieve entità ha reso alcune sezioni di gioco più tediose di quelle che dovrebbero essere. L’abbandono del celebre compositore Mick Gordon è stato un duro colpo, che ha rimbombato nella colonna sonora del DLC di DOOM Eternal, la quale si è classificata al di sotto delle nostre aspettative e al livello qualitativo della versione classica. Inutile dirlo, ma consigliamo assolutamente l’acquisto dato l’ottimo lavoro della software house e, specialmente, se siete interessati ad approfondire sul background del soldato alla ricerca di perenne vendetta. Inoltre, è un ottimo pretesto per ritornare combattere in uno degli sparatutto in prima persona migliori del 2020.