DOOM Eternal Recensione: L’inferno è arrivato

DOOM Eternal Recensione | Dopo quattro lunghi anni, la leggendaria casa di sviluppo id Software ritorna in grande stile con il suo nuovo titolo DOOM Eternal. L’opera segue gli eventi di DOOM (2016) e ha come protagonista, come sempre,  il leggendario DoomGuy, ancora una volta pronto a trucidare orde infinite di demoni.  La disponibilità dello sparatutto in prima persona è per PS4, Xbox One, Google Stadia e PC a partire dal 20 marzo. Per questa recensione, abbiamo avuto modo di provare la versione per computer con dettagli alti/ultra, in modo da poter godere di una resa grafica ai massimi livelli (che ci ha ampiamente soddisfatto). A distanza di quasi quindici anni, i creatori della saga sono riusciti nuovamente a rivoluzionare il modo di concepire gli FPS Arena, introducendo meccaniche di gameplay ed un livello di game design mai visti prima d’ora. Fortunatamente, non siamo stati delusi e tutte le aspettative che ci eravamo posti nella nostra anteprima dedicata all’universo infernale di Romero e Carmack sono state non solo soddisfatte, ma addirittura superate. 

Se c’è un elemento che non deve mai mancare all’interno del padre degli sparatutto in prima persona è l’azione e la freneticità e in questo capitolo abbondano di certo. A partire dalla scelta delle difficoltà di gioco ci viene consigliato che, ad un livello maggiore, sono richiesti riflessi e velocità d’esecuzione per non essere soverchiati dall’orda infernale. Ed è davvero così: Eternal è un geniale mix di platforming, tattica ed azione pura che riesce a rendere ogni combattimento unico e studiato, in modo da mettere il fruitore alle strette e congegnare strategie per superare ogni sezione proposta. Grazie alle numerose opzioni di potenziamento, personalizzazione e ottenimento di abilità motorie e offensive, ogni giocatore avrà modo di gestire i propri massacri come meglio crede, ma c’è un fattore comune: non fermarsi mai. Ciò che rende questo DOOM speciale rispetto agli altri sono le nuove feature, tra cui, Glory Kills, motosega e lanciafiamme. Ognuno di questi componenti ci permette di recuperare rispettivamente salute, munizioni e armatura, quindi l’unico modo per sopravvivere è quello di continuare a smembrare i nostri avversari e non farci intimidire dinanzi ai loro colpi. La rapidità offerta dalla pubblicazione di Bethesda è ineguagliabile: una volta che entrerete in un’arena, non aspettatevi di avere la possibilità di riposare, dato che le creature infernali non smetteranno mai di arrivare da ogni angolo dello scenario. Non abbiate paura, però, ricordatevi che vestite i panni del leggendario Doom Slayer, e grazie alle numerose scelte di gameplay offerte potrete sbizzarrirvi come meglio credete: appostarsi nelle alture per ottenere il vantaggio, andare a muso duro incontro ai malcapitati oppure, semplicemente, massacrare qualsiasi essere provi a ostacolare il vostro cammino.

“Adrenalina, azione e level design di alto livello: questo è DOOM Eternal.”

L’equipaggiamento con cui potremo scatenare la nostra ira non ha limiti. Potremo utilizzare una moltitudine di armi che, in alcuni casi, ci rende perplessi riguardo quale impugnare a causa dei numerosi approcci disponibili. Ogni pezzo ha, tra l’altro, ulteriori specifiche aggiuntive, denominate Moduli Arma. Questi ultimi consentono di poter applicare modifiche ad ogni componente dell’arsenale rendendolo funzionale in più situazioni e aumentando il numero di pianificazioni che l’utente può adottare. Ogni mostro ha dei punti deboli, questo significa che non ci sarà mai un elemento inutile o inutilizzato, essendo situazionali e pratici in casi specifici. Per una volta, i suggerimenti di gioco hanno un ruolo di rilievo perché non si limitano alle semplici meccaniche di base, ma spiegano come uccidere i non morti, spiegandoci lo stile di gioco migliore per abbattere i suddetti. Il Codex permette, per i più curiosi, di approfondire e ricevere più informazioni sui luoghi di gioco, personaggi, demoni e storie del passato. Avendo citato l’elemento narrativo, abbiamo particolarmente gradito la scelta di renderlo ambientale, ossia gli eventi di Eternal e quelli avvenuti antecedentemente vengono spiegati in maniera più dettagliata grazie alle relative voci. Come speravamo, in questo capitolo avremo a che fare con una trama più profonda rispetto al passato, anche se rimane piuttosto semplice, ma è assolutamente giustificabile se pensiamo che DOOM è un titolo che non ha mai voluto fare della storia un pilastro fondamentale, ma che in questo episodio ha una rilevanza maggiore, così che i fan più accaniti possano scoprire più dati possibili sul mondo di gioco.

Doom Eternal

Il pinnacolo degli FPS. Questo è ciò che rappresenta l’opera ultima di id Software, grazie alla molteplicità delle armi e delle loro funzioni, avremo a che fare con modalità di mira diverse e uniche, le quali spronano il fruitore a dover imparare il pattern di ognuna di esse. Potremo utilizzare fucili hitscan, ovvero che colpiscono esattamente dove puntiamo con il mirino, projectile, in questo caso i proiettili seguono i nostri spostamenti e, infine, AoE, per infliggere danni a più bersagli contemporaneamente. Una cosa insolita che abbiamo notato è che, oltre ad essere una fruizione suggestiva e adrenalinica, il titolo diventa un vero è proprio scenario dove è possibile allenare le proprie abilità da giocatore di sparatutto. La velocità degli scontri, la diversificazione dei target sia di attacchi e hitbox e la diversità delle modalità offensive sono una combinazione perfetta per migliorare la propria capacità di muoversi e colpire. Solo un capolavoro è in grado di uscire fuori dai suoi stessi schemi, divenendo il perfezionamento di sé stesso. Siamo davanti ad una vera e propria evoluzione del genere, dove oltre ad un mero intrattenimento, avremo anche l’opportunità di affinare le nostre capacità motorie e mentali. In un mondo dove ormai il singleplayer è sempre più oscurato dalle interazioni online, gli autori ci mostrano come, invece, sia ancora possibile creare contenuti per singolo utente senza cadere nella ridondanza.

“Solo il leggendario team di id Software sarebbe stato in grado di trasformare DOOM anche in qualcosa che non era stato mai pensato.”

C’è però un aspetto di cui non abbiamo ancora discusso, la cui assenza renderebbe la saga leggendaria non così rinomata. Ah già: il sonoro. Diciamolo, senza di esso i nostri massacri non ci fornirebbero la stessa soddisfazione e carica necessaria per demolire gli sciocchi che osano ostacolare il cammino dello Slayer. Mick Gordon, il compositore della soundtrack di DOOM Eternal, lo sa e non a caso anche questa volta è riuscito a sfornare traccie che sono state ritenute leggendarie dalla stessa community. Alcune fasi sono vere e proprie opere d’arte proprio grazie all’accompagnamento audio che, congiuntamente al gameplay, riesce a trasmettere al giocatore la vera essenza del padre del genere: brutalità, violenza e azione. Non mancheranno, inoltre, pezzi utilizzati nel capitolo uscito quattro anni or sono, anche perché è possibile collezionare le canzoni delle creazioni del team di sviluppo del passato, così che ogni utente possa ascoltare la musica che gradisce di più.

Il platforming non è mai stato un elemento che ha caratterizzato la serie, dato che non esistevano meccaniche che lo permettevano. In questo capitolo, invece, l’introduzione di tecniche motorie, come il doppio salto o il potersi arrampicare su determinate pareti, ha fatto sì che anche questa parte di gioco avesse la sua importanza, molto di più rispetto al passato. Sono presenti diversi enigmi che richiederanno di padroneggiare tutti i movimenti per poter proseguire nella storia o collezionare gli oggetti opzionali. Ovviamente, i nuovi innesti saranno molto utili anche negli scontri. Non a caso è possibile schivare o contrattaccare proprio grazie a queste funzioni e, tra i tanti utilizzi, diventeranno le nostre ancore di salvezza quando ci ritroveremo in posizioni svantaggiose e dovremo scappare per sopravvivere. Sfortunatamente, non ci è possibile analizzare la parte multiplayer costituita dalla nuova modalità Battlemode poiché i server saranno online dal 20 marzo, data d’uscita del videogioco.

Doom Eternal

Insomma, noi di VMAG abbiamo particolarmente apprezzato DOOM Eternal. I motivi di questo gradimento derivano soprattutto dalle geniali intuizioni degli sviluppatori che sono riusciti a rendere l’opera ancora più adrenalinica della precedente e che ha riscritto i canoni del genere degli sparatutto in prima persona. A partire dalla differenziazione dei nemici e delle loro caratteristiche motorie e offensive, crediamo che quest’ultimo capitolo sia riuscito a superare le aspettative di chiunque e, sicuramente, ne consigliamo l’acquisto. Il game design è stato magistrale, ogni volta il fruitore si ritroverà con scenari e puzzle da risolvere sempre diversi e mai scontati, ovviamente susseguiti da combattimenti al cardiopalma che metteranno davvero alla prova le nostre abilità con gli FPS. In un momento in cui ogni opera dalle simili caratteristiche mette sempre più in secondo piano l’opzione di gioco in singolo perché ritenuta noiosa e ridondante, DOOM riesce a stravolgere gli equilibri di questo ecosistema, ormai devoto al multigiocatore. Soprattutto in questo periodo di quarantena, non avrete scuse se non dare un’occhiata al capolavoro distribuito da Bethesda e, fidatevi, non ve ne pentirete. Non capita spesso di controllare il vero boss durante le nostre esperienze di gioco, eppure questo è ciò che accade in tutto il corso della storia. I demoni hanno paura di una cosa sola: DoomGuy, un’entità misteriosa e carica di odio che ha come unico scopo nella vita quella di distruggere l’intera razza demoniaca. Se ai tempi della nostra anteprima abbiamo presagito che l’oblio stava pervenendo, ora possiamo dirlo con certezza: i cancelli del regno dei morti sono stati aperti, ma la visita che riceveranno non sarà particolarmente gradita dai diversamente vivi. Perché l’inferno è arrivato, ma per loro.