Dragon Ball The Breakers: multiplayer asimmetrico nel 2022

Bandai Namco ha annunciato Dragon Ball: The Breakers , una variante interessante, della ormai rinomata esperienza online multiplayer asimmetrica, ambientata nell’universo di Dragon Ball Xenoverse, con lancio previsto nel 2022.

Il gioco è un multiplayer online per otto persone che combina modalità cooperative e competitive come il celebre Dead By Daylight.
Dragon Ball
Breakers si articola con partite 7v1 in cui i sette umani denominati sopravvissuti, sono stati risucchiati in un misterioso fenomeno chiamato “Temporal Seam“. Qui, devono fare i conti con lo strapotere dell’ottavo giocatore, l’iconico rivale del franchise “Raider“, il cui compito è annientare la squadra di sopravvissuti.

In Dragon Ball Breakers, i sopravvissuti non avranno alcun superpotere e dovranno fare affidamento su vari oggetti di potenziamento, armi o veicoli pilotabili, per combattere ed eludere il Raider mentre cercano la “Super Time Machine” per fuggire. Allo stesso tempo, il Raider potrà giocare come Cell, Bu o Freezer.

La modalità di personalizzazione del personaggio consentirà ai giocatori di progettare gli avatar dei sopravvissuti, utilizzando alcune skin iconiche appartenenti al mondo di Dragon Ball. In oltre saranno presenti gadget e contenuti estetici ottenibili con i crediti di gioco o tramite acquisti in app opzionali. A destare l’interesse dei più attenti è il fatto che il gioco si collegherà ai dati di salvataggio di Dragon Ball Xenoverse 2, per cui sarà interessante scoprire cosa fornirà all’utente un salvataggio avanzato del titolo precedente. 

Dragon Ball: The Breakers sarà disponibile per l’acquisto in digitale e presso i rivenditori fisici per PC, PS4, Switch e Xbox One. Sarà compatibile con PS5 e Xbox Series X/S anche se ancora non è chiara la policy su gli eventuali upgrade da vecchia a nuova generazione. Su PC si terrà un closed beta test, che consentirà ai giocatori di mettere le mani sul gioco in anticipo. I dettagli relativi alla registrazione saranno presto condivisi da Bandai Namco stessa, ormai avvezza a situazioni simili dopo lo scandalo della beta di Elden Ring