Lost in Play Recensione: un lungo pomeriggio di gioco

Lost in Play PC Recensione| Lost in play è un titolo sviluppato da Happy Juice Games e precedentemente mostrato con un trailer al Summer Showcase del Future Game Show. In quest’ultimo abbiamo saputo che il titolo sarebbe arrivato sia per PC che per Nintendo Switch. Ora però abbiamo potuto provare con mano questa avventura che avventura “onirica” nei panni di un fratello e una sorella e siamo pronti a trarne un giudizio.

Un viaggio nel mondo della fantasia 

Lost in Play è un viaggio nell’immaginazione infantile di un fratello e una sorella che dovranno risolvere strambi rompicapi e immergersi in bizzarre vicende per trovare la via di casa. Nel vostro percorso troverete veramente di tutto: da foreste incantate con delle rane impegnate ad estrarre una pesante spada dalla roccia, ad un regno di goblin impegnati in una ribellione contro il loro nuovo sovrano. Le situazioni al limite del possibile saranno all’ordine del giorno e presto entrerete anche voi in questo mondo magico e fantasioso generato dai protagonisti.

L’ambientazione è uno degli aspetti migliori del titolo, sia perché esprime perfettamente la sensazione di viaggiare in un mondo di fantasia infantile e quasi sempre innocuo, ma anche perché l’aspetto grafico del titolo è molto azzeccato. Quest’ultimo rende Lost in Play un cartone animato interattivo, con uno stile realizzato a mano e con molte animazioni estremamente piacevoli da vedere. Queste donano energia e vitalità sia ai personaggi che alle numerose e bizzarre creature che incontreremo durante la storia.

Per quanto riguarda il lato tecnico del titolo, non abbiamo riscontrato particolari problemi di fluidità o bug, anche se sicuramente il gioco avrebbe potuto giovare di qualche opzione grafica aggiuntiva. Ovviamente Lost in Play è un titolo leggero, e anche un PC di fascia bassa non avrà particolari problemi a reggerlo. Potete leggere qui i requisiti di sistema.

Lost in Play

Enigmi strambi e psichedelici 

Come già accennato. per proseguire in questa colorata avventura sarà necessario risolvere degli enigmi. L’aspetto del gameplay di Lost in Play ricorda da vicino le avventure punta e clicca. Questo visto che l’interazione con l’ambiente è affidata ad un semplice click del mouse e per la presenza di un inventario da cui possiamo selezionare un oggetto raccolto. Alcuni di questi modificheranno le interazioni ambientali in vari modi.

Non vi è però la possibilità di combinare i vari elementi presenti nel proprio inventario per crearne uno nuovo. Questo avverrà sempre in automatico dopo aver raccolto gli oggetti necessari. Questa meccanica è quindi principalmente incentrata sull’azzeccare lo strumento giusto da far interagire con la parte corretta della mappa. Si tratta della parte più debole del gameplay vista l’impossibilità di saltare la maggior parte delle animazioni di gioco, e la lunghezza di certe mappe, che vi costringeranno a perdere molto tempo a girovagare tra 2 punti opposti.

La parte più interessante sono senza dubbio gli enigmi, sempre bizzarri e originali e quasi mai controintuitivi. Questi non presentano una grande difficoltà nel trovare una soluzione ma non sono banali trovando così una via di mezzo che gli rende sempre divertenti ed appassionanti. Nei rari casi in cui non saprete che fare avrete dalla vostra la possibilità di utilizzare il pulsante delle idee in alto a sinistra. Questo vi darà importanti indizi e indicazioni sul vostro approccio ad enigmi o dove andare nella mappa.

Per quanto riguarda la durata del gioco e il numero degli enigmi vi è stata una scelta di qualità sopra la quantità. Sia chiaro, il contenuto non è poco ma ci sarebbe piaciuto vedere alcuni dei concept dei rompicapi presentati essere approfonditi. La scelta è comunque vincente perché raramente vi troverete ad affrontare lo stesso tipo di ostacolo, e la varietà farà da padrone. Lo sforzo nel rendere ogni puzzle originale è evidente dai numerosi cambi allo stile di questi ultimi  che spaziano da partite di giochi da tavolo contro un gabbiano a psichedeliche visioni generate dalla statua di una testa di drago.

Lost in Play

Un’infanzia felice  

Parliamo infine del lato artistico del titolo e di come questo vada in perfetta armonia con il tipo di gameplay scelto. Abbiamo già parlato di come la grafica stile cartoon sia molto adatta al contesto narrativo ma la stessa qualità è presente anche nella musica. Questa, fin dal menù principale ci accompagna e trasporta in un mondo di giochi, divertimento e immaginazione infantile.

La storia di Lost in Play è tanto semplice quanto stramba e vi divertirà con le sue numerose trovate piuttosto particolare. Questa nasconde però una linea di dolcezza e nostalgia che condiranno il viaggio, sopratutto nelle battute finali, ma la gioia dei protagonisti lascerà sempre poco spazio ad altro. Uno dei punti più riusciti dell’avventura è trasmettere come in realtà sia tutto un gioco, sia attraverso la varietà degli enigmi, che rappresentano i vari giochi provati durante la giornata, sia attraverso la scelta di avere un doppiaggio in gibberish.

La mancanza di una lingua vera e propria non ostacola però lo trasmettere delle varie emozioni e il gibberish assume le proprietà di una sorta di “linguaggio universale”. Questo sta anche in un certo modo ad indicare come il “gioco”, da bambini, non conosca confini anche sul fronte del linguaggio e rende l’ambientazione ancora più viva ed originale.

Se siete interessati ad altri articoli, cliccate qui per la nostra recensione di South of the Circle, un interessante titolo narrativo che si svolge durate il periodo della Guerra Fredda degli anni ’60 e spazia tra due differenti linee temporali.

Lost in Play

In conclusione, Lost in Play è un titolo riuscito e vario che riesce ad esprimere al meglio le sensazioni che vuole trasmettere e, nel frattempo, ha successo nel divertire il giocatore. Un gioco decisamente adatto per tutte le età, con una difficoltà dei suoi puzzle tarata al meglio e che difficilmente vi frustrerà grazie ai suggerimenti che offre quando non sapete cosa fare. Nonostante vi sia qualche difetto, come la lunghezza di certe animazioni non saltabili, questi non rovinano mai veramente il cuore dell’esperienza. Questa colorata avventura, con i suoi toni cartoon e vicende spensierate, vi divertirà per poche ma ben spese ore.