JRPG Pixel Art

JRPG e Pixel-Art: 5 titoli imperdibili tra classici e nuove gemme

La pixel-art è un’arte che negli ultimi tempi è stata piuttosto dimenticata dalle software house di punta. Se tra costi di produzione esorbitanti rispetto ai titoli tridimensionali e il poco interesse (o a volte ignoranza) verso questo stile grafico, sempre meno generi hanno implementato l’uso di personaggi puntinosi bidimensionali. Tranne uno: i JRPG. Tra titoli indie, di rilievo e uscite AAA, questo connubio nato all’alba dei tempi ludici è rimasto l’unico veramente stabile. Quale miglior modo quindi per celebrare questo mix, se non con una TOP 5 dei titoli JRPG Pixel Art da provare sulle principali piattaforme. Allacciate le cinture e preparate una calda fiala di “Intruglio riempi MP”, perché cominciamo!

JRPG Pixel Art

Octopath Traveler

Devo essere sincero, in questa prima entry Octopath Traveler è il mero rappresentante di una rivoluzione tecnologica che sarebbe ingiusto non menzionare in un articolo come questo. Oltre ad aver riportato una struttura “multi-protagonistica” e in certi versi anche teatrale, molto simile ai capostipiti del genere come Final Fantasy VI, Octopath Traveler è stato il primo titolo sviluppato in Unreal Engine ad usufruire dello stile HD-2D, una rappresentazione in formato diorama tridimensionale di ambienti e personaggi creati tramite Pixel Art. E per essere il primo è assolutamente consigliato l’acquisto, come del suo sequel Octopath Traveler 2, il suo cuginetto in salsa strategica Triangle Strategy oppure la riproposizione moderna di LIVE-A-LIVE e del futuro Dragon Quest III. Tutti ottimi esempi “Made in Square Enix” di come si possa ancora oggi, sia in termini di gameplay che di grafica, modernizzare un JRPG di vecchio stampo.

Sea of Stars

Sicuramente uno tra i titoli indie più attesi e rinomati del 2023, supportato da una campagna Kickstarter da oltre 1 milione di dollari e ispirato dai classici JRPG comparsi sul Super Nintendo come Super Mario RPG e Chrono Trigger. Un gameplay che svecchia le dinamiche e gli stilemi del genere a turni, inserendoci dentro minigiochi e momenti di interattività per ottenere ulteriori vantaggi durante i combattimenti, un uso della verticalità e della prospettiva e delle interazioni con l’ambiente circostante all’interno dei dungeon e una storia in puro stile Sabotage (conosciuti anche per The Messenger) sono gli ingredienti per Sea of Stars, una delle sperimentazioni tecniche e visive in stile pixel art più intriganti attualmente disponibili.

Cassette Beasts

Siete fan di Pokémon ma non gradite la deriva tridimensionale degli ultimi anni? Vorreste qualcosa di simile alla formula dei mostri tascabili di Satoshi Tajiri e della serie demoniaca Megami Tensei, ma allo stesso tempo siete in vena di sperimentare un nuovo tipo di “groove”? Cassette Beasts è quello che fa per voi! Mischiando e rielaborando le meccaniche principali di cattura, fusione e combattimento tra “mostri su cassetta”, il giocatore esplora il mondo aperto dell’onirica isola di Nuova Wirral in un’avventura che squarcia lo spazio-tempo e che non si fa troppi problemi ad introdurre nuovi elementi come le relazioni tra personaggi, l’uso della chimica tra gli elementi in battaglia e il multiplayer in cooperativa locale tra due giocatori. Che dire, c’è tutto e di più! Quindi perché non provarlo?

Final Fantasy Pixel Remaster

Lo so, lo so, abbiamo già parlato di Square Enix. Ma potevamo davvero lasciare in disparte la saga videoludica diventata sinonimo se non addirittura simbolo del genere JRPG? Ovviamente no, sarebbe come togliere Elvis o i Beatles dalla storia della musica. E infatti se si parla di giochi di ruolo e pixel art, non possiamo che parlare dei primi 6 capitoli di Final Fantasy usciti tra il 1987 e il 1994 e che per comodità sono stati tutti trasposti su PS4, Nintendo Switch, PC, Android e iOS tramite la Pixel Remaster Collection. Ognuno di questi titoli porta qualcosa di unico e all’epoca mai visto: tra il feeling classico e sperimentale dei primi tre usciti su NES, fino alla rivoluzione nella narrativa, messa in scena e gameplay introdotta in Final Fantasy IV fino all’apice raggiunto dal sesto capitolo. Nel bene e nel male, qualsiasi appassionato di JRPG deve provare queste esperienze una volta nella loro vita.

Omori

Trattare Omori come un semplice RPG sarebbe un insulto. A dire la verità il genere è un semplice espediente per rappresentare il mondo onirico dell’Headspace e dei suoi mostriciattoli carini e coccolosi. Ma è quando cala la notte che il gioco di Omocat mostra il suo vero volto: un racconto horror psicologico che va ad esplorare tematiche molto particolari e in completa dicotomia tra di loro. Si parla dei legami d’amicizia tra un gruppo di amici, ma si parla anche di perdita, dolore e conflitto interiore, e dove le decisioni del giocatore influiranno pesantemente sulla prosecuzione della trama. Il tutto all’interno di uno stile pixel art pastelloso, ma pronto a tramutarsi in un quadro meravigliosamente orribile e ripugnante. Un’opera unica nel suo genere e facilmente reperibile a prezzo budget su tutte le piattaforme.

 

Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedeteli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!