No More Room in Hell 2 Provato Early Access: un ritorno insperato

No More Room in Hell 2

Certo che di combattere contro gli zombi in No More Room in Hell 2 13 anni dopo l’uscita del primo titolo, tutt’ora ampiamente supportato ed aggiornato, me lo sarei mai aspettato almeno un lustro fa ma come si dice “meglio tardi che mai”. Partiamo intanto dicendo che il provato che abbiamo avuto in mano consisteva in una unica mappa, sebbene parecchio estesa, per cui le valutazioni sulla longevità del titolo, su determinate varietà tipologiche di grafica ed ambientazione, la scalabilità del gioco ed il livello di sfida sono ridotte a quello che abbiamo giocato. Eppure nonostante questo e forse per la mia natura ad affrontare un certo tipo di sfide per essere un Early Access mi ha tenuto attaccato anche troppo a tastiera e mouse.

Ecco il nostro eroe tornato dalla prima missione ma con ottime possibilità di non tornare alla prossima

No More Room in Hell 2: azione senza compromessi

No More Room in Hell 2, come sicuramente saprete, è il seguito di quello che più che un titolo fu un esperimento e ne conserva la caratteristica principale ovvero di essere un survival horror con una scarsità di risorse di proporzioni epiche inoltre, proprio come il predecessore, queste risorse potrebbero anche non servire assolutamente a niente. Ci troviamo infatti di fronte ad un cooperativo stretto nel senso che se non siamo almeno in quattro all’assalto finale le possibilità di sopravvivenza senza hack sono zero e per zero non intendo molto basse ma proprio zero. Il gioco inizia con otto giocatori che partono da punti diversi casuali in cui anche risorse sono causali, unica cosa certa la dotazione di partenza: un tubo storto in vece dell’arma ad una mano, una torcia le cui batterie ci abbandoneranno presto ma che è fondamentale soprattutto per trovare oggetti, una pistola con sei colpi ed una siringa che serve a rivitalizzarci quando cadremo a terra in mezzo agli zombie, una sorta di vita aggiuntiva. Se vi sembra poco avete perfettamente ragione perché non siamo al sicuro nemmeno nello slot di partenza, gli zombi sono assolutamente ovunque e non siete voi a cercare loro ma loro a rincorrevi, anche a velocità supersonica. Come se non bastasse oltre ai cadaveri ambulanti che potete individuare anche da molto lontano ce ne sono almeno dieci volte tanto per terra e si animeranno più o meno a caso per cui non è nemmeno certo che stando in determinato posto non verrete attaccati da dietro, per rifiatare l’unico sistema è trovare un capanno e chiudere la porta ma anche qui quando per proseguire saremo costretti a riaprirla troveremo una decina di non morti ad aspettarci e sarà già tantissimo se riusciremo ad abbatterne 3 o 4.

La tattica è perciò obbligata, il primo passo è sicuramente ricongiungersi con il resto del party evitando qualsiasi posto scomodo e recuperando le risorse solo nei posti da cui è possibile scappare velocemente, possibilmente saltando, già perché come in tantissimi giochi simili si procede a balzelloni per esporsi il meno possibile al contatto cosa orribile a vedersi ed a farsi ma tant’è, se tu designer mi dai una possibilità io tranquillamente ne abuso anche perché stante la difficoltà del gioco, anche a livello uno, nelle fasi finali un buon modo per morire è proprio correre al posto di saltare. Il tutto è rafforzato dalla mancanza di PvP  che nella nostra visione è soltanto un bene, già il gioco è difficile se tirando una bomba in un mucchio di zombie si facessero mutilati anche tra gli amici le partite finirebbero tutte con lo sterminio del parti. Che il gioco non sia la quintessenza della realtà e che premi l’azione rispetto a tutto il resto è abbastanza palese! Al momento non è possibile guidare un auto o uno dei mezzi pesanti che si trovano abbandonati, volete mettere guidare un bulldozer contro gli zombie? Gli oggetti non si sfasciano, qualcuno si ammacca, i vetri non si rompono tutti, le porte non si sfondano, per gli hardcore player molto meglio così.

Un po’ di gore non fa mai male

Scappa che è meglio

Ad inizio partita potremmo scegliere il character che però al momento ha solo un’abilità di livello 1 di solito abbastanza inutile per cui tra i tre casualmente proposti di solito la differenza è pochissima. Se però sopravviviamo potremo aggiungere abilità in base al nostro livello complessivo che a differenza dei character che sono eliminati in modo permanente continuerà a salire nonostante le missioni fallite. Per portare a casa la missione ed essere estratti vivi dovremo compiere prima alcune missioni minori che consentiranno l’accesso alle aree finali. oltre queste ci sono tutta una serie di side mission il cui completamento è quasi obbligatorio in quanto hanno come premio un deposito di medicinali e proiettili da fare invidia alla casa di Burt Gummer (il paramilitare di Tremors). Anche di queste side mission però non possiamo abusare poiché sono discretamente difficili e alcune consumano più risorse di quante ne danno, le pallottole vanno via in fretta e naturalmente se ne trovano in giro di ogni specie e non è detto che si adattino alle nostre armi, ad esempio il revolver in dotazione all’inizio del gioco equipaggia solo cartucce magnum e per le altre ci vuole la semi-atuomatica.

C’è poi il centro del gameplay di No More Room in Hell 2 attorno cui ruota tutta la logica del gioco ovvero i piccoli puzzle che sbloccano gli obbiettivi. Quadri elettrici, lucchetti, chiavi d’arresto e tanto altro richiedono del tempo poter essere riparati o sabotati. Questo richiede del tempo in cui non ci possiamo muovere e siamo alla mercè degli attacchi per cui i nostri compagni dovranno difenderci sperando che non soccombano e noi con loro. È vero però che i caduti si possono rivitalizzare all’infinito, l’abilità però perde notevolmente peso quando si inizia a morire a ripetizione e nessuno viene a salvarci, può anche accadere che nel tentativo di farlo non si arrivi in tempo ed il nostro ex compagno diventi rapidamente uno Zombie, uno zombie robustissimo che corre come un dannato e non si placa fino a che non l’abbiamo stesso, per la serie “meglio salvarli”. In ultimo, il fatto che gli stessi zombi non abbiano l’energia residua in chiaro porta ad essere diffidenti verso l’affrontare qualsiasi avversario perché alcuni cadono con quattro colpi altri non vanno giù nemmeno con dieci e distinguerli almeno al momento è davvero impossibile.


Questo provato tirando le somme non è per niente male, certo si potrebbe obiettare che assomiglia parecchio ad un gioco di 15 anni fa e la risposta potrebbe essere che è vero. Tuttavia gli sviluppatori si sono concentrati sulle cose importanti tralasciando tutto quello che oggi viene utilizzato per attaccare i titoli e disintegrarli con i metascore. No More Room in Hell 2 è un titolo estremamente secco fatto solo e soltanto per giocare, un mondo dove se ci fermiamo a contemplare la natura americana finiamo ridotti a brandelli senza appello. Anche la necessità del party è tutta da lodare in un universo di multiplayer dove ormai con un po’ di tattica e tanto nerdismo si esce vivi praticamente da qualsiasi impresa. Certamente aspettiamo di vedere il prodotto finito e coltiviamo la speranza di trovare qualche features aggiuntiva oltre che una quantità spropositata di armi e tanti oggetti dagli effetti tattici interessante. Per ora fa il suo sporco lavoro ed è un discreto lavoro!


 

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