Sono passati quasi sedici anni da quando FromSoftware ha riscritto le regole degli Action RPG con il suo Demon’s Souls. Quel titolo conteneva già tutti gli elementi che, negli anni successivi, avrebbero creato il nuovo genere dei soulslike: una difficoltà alta ma appagante, una lore approfondita attraverso una narrazione ambientale e un’ambientazione affascinante. Tali ingredienti hanno ispirato anche altri sviluppatori nella creazione di titoli che, pur essendo in generale abbastanza piacevoli, non sono mai riusciti ad avvicinarsi alla complessità e alla cura del materiale originale. Già con Elden Ring, l’azienda giapponese ha provato, con successo, a inserire alcuni elementi nuovi, tra cui l’open world e la possibilità di utilizzare cavalcature. Forte di quel meritato successo, FromSoftware ci riporta di nuovo nell’interregno, rinnovando ulteriormente parte delle meccaniche, a tratti stravolgendole, nel tentativo di proporre un nuovo titolo in grado di svecchiare il franchise. In questo Elden Ring Nighreign, l’azienda decide di intraprendere due nuove strade: la prima pubblicandolo come titolo indipendente, quindi non come DLC, la seconda introducendo meccaniche più spostate verso l’azione pura e la cooperazione tra giocatori. Con un’uscita prevista nel corso del 2025 per tutte le principali piattaforme, sia dell’attuale che della precedente generazione, Nightreign avrà il suo primo test di rete a febbraio, con possibilità di registrarsi già dal 10 gennaio.

La lunga odissea del Senzaluce
Pur essendo collegata in parte all’Anello ancestrale, la trama di Nightreign è slegata dagli eventi di Elden Ring, concentrandosi sul passato dei personaggi. La zona di riferimento è Plagaride, dove lo scopo principale è quello di sopravvivere per tre giorni di fila ai pericoli dell’Interregno. Dopo il tramonto, dovremo affrontare un boss unico e, nel caso in cui riusciamo ad arrivare alla terza notte, ci sarà il culmine della sessione, con la presenza di un potente Signore della notte prescelto che dovremo sconfiggere per poter proseguire. La cosa interessante è che la dipartita del boss darà inizio a un nuovo ciclo di tre giorni, caratterizzato da una nuova trama. Anche nel campo narrativo, quindi, FromSoftware prova a proporre qualcosa di nuovo, recuperando stralci della precedente lore ideata da Hidetaka Miyazaki, ma unendoli a molti elementi originali che, se ben sfruttati, potrebbero costituire una piacevole svolta per la saga.

Tutta la gloria di una morte da eroi
Sebbene sia prevista anche una modalità in singolo, l’avventura è pensata principalmente per la collaborazione fra tre giocatori, che devono arrivare vivi alla fine di ogni sessione, raccogliendo nello stesso tempo le rune, le armi, le reliquie e i potenziamenti necessari, inclusa una valuta da spendere nella Rocca della tavola rotonda. A differenza di altri soulslike, dovremo scegliere tra un gruppo di otto personaggi precostituiti abbastanza diversificati e dotati di abilità uniche, incluse (altra novità in questa saga) potenti capacità conosciute come Ultimate. Verremo poi immersi in un’ambientazione procedurale (un po’ come nei Chalice Dungeon di Bloodborne), dove a ogni sessione cambiano anche i nemici, gli scenari, le ricompense e persino alcune parti della trama. Come in ogni soulslike, il livello di difficoltà sarà piuttosto alto, anche a causa della nebbia acida, che funge da confine per la zona e si restringe con il passare dei giorni per poi tornare alle dimensioni normali alla fine di ogni sessione.

Il decadente e oscuro fascino di Plagaride
Esteticamente, il titolo riprende, più o meno, le atmosfere di Elden Ring, a parte gli inevitabili miglioramenti tecnici di questi ultimi due anni. Le ambientazioni sembrano diventate più cupe, e da questo punto di vista il titolo ricorda più un Dark Souls. Uno dei punti di forza delle saghe di FromSoftware è senza dubbio il design degli scenari e, soprattutto, dei boss. A giudicare dal trailer, anche qui dovremo affrontare nemici decisamente ispirati, talvolta enormi, e dalle inquietanti caratteristiche estetiche, sebbene inizi ad affacciarsi una vaga sensazione di riciclo. Visto il curriculum dell’azienda di Tokyo, ci si aspetta la stessa cura anche sul versante sonoro, con un buon doppiaggio e musiche epiche o malinconiche a seconda del contesto.
Elden Ring Nightreign costituisce una svolta, forse rischiosa, per il franchise di FromSoftware. Le ambientazioni, l’alta difficoltà, il design dei nemici e la profonda lore saranno familiari ai veterani della saga. Ma l’ambientazione procedurale, il gameplay improntato all’azione, l’importanza della componente cooperativa e i cicli di tre giorni rappresentano una completa novità. D’altra parte, non sono mancati gli utenti che iniziavano a soffrire una certa ripetitività della formula base. Quindi questo titolo, andando a stravolgere una formula collaudata, potrebbe rivelarsi una mezza delusione (ma non ci sarebbe motivo di temerlo, visto il curriculum dell’azienda), oppure rappresentare un’eccellente svecchiata per il franchise.
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