Nintendo Switch 2

Visioni – V mensile: La Console War è morta


No, questo non è un titolo clickbait. Che la Console War sia ormai morta è una realtà con cui tutti noi vecchiardi dobbiamo scendere a patti. Questo pensiero frullava nel mio cervello da un poʻ di tempo ormai ma con il lancio della Switch 2 lo considero un capitolo chiuso. Io sono sempre stata una di quelle che, pur conservando nel cuore una certa propensione, riteneva importante acquistare tutte le principali console in commercio. Non sono mai stata un cieca supporter e ho sempre pensato che ciascuna delle console in commercio avesse senso di esistere ed essere posseduta, perché, pur condividendo una buona parte dei titoli, ciascuna era caratterizzata da prodotti sviluppati ad hoc che, spesso e volentieri, rispecchiavano non solo i gusti, le preferenze e la cultura di quella particolare “tifoseria”, ma soprattutto la filosofia del brand. Senza voler andare a scavare nella politicamente scorrettissima Console War dei nostalgici anni ’80 e ’90, combattuta a suon di pubblicità comparative e battute a doppio senso, più di recente (e per oltre due decenni) gli attori di questa guerra sono stati Sony, Microsoft e Nintendo. Nonostante un approccio più adulto e una serie di regole e restrizioni che prima non esistevano, i tre hanno ulteriormente approfondito il discorso della segmentazione dei contenuti. In questo periodo, inoltre, non coinvolgendo più ormai solo “ragazzi”, la situazione tra le tifoserie si è inasprita, ma almeno c’erano delle certezze: se volevi giocare ad Halo o Gears of War serviva una Xbox, se invece ti batteva il cuore per Gran Turismo, God of War, o un’avventura Naughty Dog, ti serviva una PlayStation. Stesso discorso per Super Mario, Zelda e Nintendo, ma questo sarebbe addirittura superfluo da sottolineare.

Da qualche anno a questa parte, la situazione sta radicalmente cambiando. Sony ha aperto le porte di alcune delle sue esclusive più radicate al mondo del PC Gaming, penso a God of War e, in parte, ai titoli Naughty Dog, una delle roccaforti più importanti della compagnia giapponese per i suoi sostenitori. Nemmeno il lancio della PlayStation 5 Pro è riuscito a cambiare più di tanto la situazione: nessun significativo titolo ad hoc, ma solo qualche ottimizzazione di alcuni titoli, tra cui remastered di opere vecchie di oltre 10 anni. Dall’altro lato Microsoft, è sempre più focalizzata sul discorso “service”. L’acquisizione di Bethesda e i proclami iniziali che parlavano di rendere esclusive della casa di Redmond serie storiche come Fallout o Skyrim si sono fermati lì, perché è stato chiarito che poi, nella maggior parte dei casi, si tratta di esclusive temporali. Per non parlare delle serie storiche, in primis Halo e Gears, le quali navigano in acque salmastre che nemmeno l’uscita del prossimo E-Day riuscirà a rischiarare…

Chi resta invece incrollabile sulle sue posizioni è Nintendo. Fedele alla sua “difference”, la Casa di Kyoto non sposta di una virgola il suo approccio al mercato. Certo, non posso negare che i leak e i rumors siano, magari, riusciti ad anticipare un pochino i tempi del reveal, ma Nintendo ritorna ogni tot anni con una nuova console, e nuovi titoli dai protagonisti ormai così familiari al popolo di videogiocatori da risultare quasi parenti stretti.

Alla fine, dopo tanti anni di onorata carriera da videogiocatrice e persona informata sul settore, mi trovo a riflettere che l’unica console che ha senso possedere è la console Nintendo, qualsiasi essa sia. Il videogioco è un prodotto culturale, un contenuto da fruire; lo strumento attraverso cui fruirlo è, per me, assolutamente irrilevante. E una volta assodato che Sony e Microsoft hanno ormai più o meno lo stesso parco titoli, perchè non risparmiare su entrambe e comprare un bel PC performante? Ci si può fare anche del sano retrogaming…

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