realme GT 7 Recensione: batteria resistente e prestazioni stabili

La serie GT di realme, nota per il suo spirito da “flagship killer”, torna alla ribalta con il nuovo realme GT 7. Nonostante il nome e l’aspetto, il modello è sostanzialmente diverso dal suo stimato predecessore, il realme GT 7 Pro, pertanto quella che sta finendo sul Mercato è dunque una belva tech completamente nuova, una creatura che mira a sfiorare il settore top di gamma per prestazioni e lustro, ma preservando un prezzo relativamente contenuto. Abbiamo avuto modo di testare il potente smartphone per alcuni giorni e possiamo confermare che realme ha centrato l’obiettivo su quasi tutti i fronti. Tuttavia, prima di correre a comprare l’apparecchio, è opportuno comprenderne a fondo capacità e limiti, così da stabilire se ciò che ha da offrire possa fare effettivamente per voi.

realme GT 7, look sobrio per un apparecchio solido

Il realme GT 7 si inserisce in quella ristretta cerchia di dispositivi realme che privilegiano la sobrietà del design rispetto a look eccentrici e appariscenti. Considerando quanto l’estetica audace sia spesso un tratto distintivo di realme, i modelli dalle linee più sobrie rischiano talvolta di risultare anonimi o poco incisivi. Tuttavia, il GT 7 rappresenta un’eccezione notevole: grazie alla qualità dei materiali impiegati, il dispositivo non necessita di orpelli decorativi per catturare l’attenzione.

La scocca posteriore è realizzata grafene, un materiale solitamente associato a notebook di fascia alta. Questa scelta conferisce al telefono una sensazione piacevole sia alla vista che al tatto, la quale viene coronata dalla presenza di un profilo in alluminio, il quale trasmette un senso di solidità ed eleganza . Per quanto riguarda le colorazioni, il realme GT 7 è disponibile nelle varianti IceSense Black e IceSense Blue. La prima presenta la classica soluzione nera opaca, sempre richiesta, mentre la seconda è caratterizzata da una finitura celeste che evoca le sfumature cerulee di alcune superfici ghiacciate . Entrambe le opzioni cromatiche mantengono un aspetto elegante e discreto, senza effetti visivi eccessivamente vistosi, se non per un elemento: il pulsante di accensione si distingue per il suo vivace tono rosso (rame, nella versione nera). Questa nota di colore aggiunge un tocco di caotica originalità al prodotto, una scelta che fa sicuramente la felicità di chi è alla ricerca di un dettaglio audace, ma che potrebbe non essere apprezzata da chi preferisce invece un’estetica completamente neutra.

In termini di dimensioni, il dispositivo misura 162,4 x 76,1 mm, con uno spessore di 8,3 mm e un peso di 206 grammi. Sebbene queste proporzioni siano in linea con la media del mercato, il telefono supera con successo la regola empirica del “entra in tasca senza essere d’ingombro”, incespicando però leggermente nell’area dell’isola fotografica, la quale è particolarmente ingombrante a causa delle diverse ottiche che deve custodire al suo interno.

Dalla luce, la vita

Il realme GT 7 monta un pannello AMOLED COP da 6,78 pollici con risoluzione 2780×1264 e refresh rate a 120 Hz. Uno standard solido, in grado di restituire colori vivaci e immagini ben definite, valorizzate ulteriormente dall’eccellente luminosità dello schermo. Sulla carta, il display può raggiungere un picco luminoso straordinario di 6000 nit, anche se nell’utilizzo quotidiano si stabilizza attorno ai 1600 nit, con i picchi massimi che si manifestano in situazioni specifiche – come quando si scrolla il contenuto sotto la luce diretta del sole. L’esperienza visiva, insomma, è sempre chiara e piacevole, a prescindere che si stia guardando film in streaming prima di prendere sonno o che si stia facendo una picnic all’aperto.

Ottimo anche il comparto fotografico. Il realme GT 7 integra una fotocamera principale Sony IMX906 da 50 MP con apertura f/1.88, affiancata da un ultra-grandangolo OV08D10 da 8 MP e un teleobiettivo Samsung S5KJN5 da 50 MP con apertura f/2.0. Sul lato frontale, sorprende positivamente la fotocamera Sony IMX615 da 32 MP, ideale per selfie nitidi e autoscatti di qualità. Se queste specifiche vi sembrano familiari, è perché l’isola fotografica riprende la già notevole impostazione del realme GT 7 Pro, arricchendola e ottimizzandola per offrire ancora di più. Le immagini risultano dettagliate e ben bilanciate già al primo scatto, senza il bisogno di interventi pesanti da parte di algoritmi invasivi o sistemi artificiosi di nitidezza. L’utente ha dunque il pieno controllo sull’estetica finale, scegliendo se mantenere il tono più autentico dello scatto oppure se personalizzarlo con filtri mirati a esaltare atmosfere e toni.

Sul fronte video, il sensore principale spinge fino alla registrazione in 8K a 30 frame al secondo o 4K a 120 fps, intavolando opzioni di alto livello per coloro che desiderano creare contenuti visivi di livello avanzato. Complessivamente, le altre fotocamere supportano una registrazione più contenuta, ma comunque valida, ovvero i 1080p a 60 fps. Da segnalare, però, una leggera distorsione dell’immagine in caso di movimenti rapidi – il cosiddetto “rolling shutter” – un difetto percepibile a un occhio abituato a lavorare con le immagini in movimento. Per un risultato pienamente professionale è sempre opportuno evitare di fare video con telefonini e fotocamere, ma per scopi meno imprenditoriali l’apparecchio si dimostra più che sufficiente a sorreggere le necessità di ogni giorno.

Una stabilità che si regge su prestazioni solide 

Analizzando il cuore pulsante del realme GT 7, emergono scelte progettuali ben precise da parte dell’azienda — decisioni che potrebbero non incontrare l’approvazione di un certo pubblico più esigente. A differenza del suo “fratello maggiore”, infatti, questo modello non monta un chipset Snapdragon, bensì si affida al MediaTek Dimensity 9400e. Si tratta di una componente dalle capacità quasi equivalenti, ma che, all’atto pratico, mostra qualche limite in ambiti particolarmente energivori. Quali, per esempio, il gaming più spinto!

Va però sottolineato che il dispositivo non nasce con l’intento di essere un gaming phone. Eppure, anche in questo contesto, riesce a farsi valere: titoli esigenti come Wuthering Waves e Game of Thrones: Kingsroad girano senza incertezze alle massime impostazioni grafiche, mantenendo un solido frame rate tra i 30 e i 40 fps. Attivando la modalità GT, la quale ottimizza la gestione delle risorse di sistema, si raggiungono con agilità i 60-70 fps e, in alcuni scenari, persino valori superiori. Nei suoi materiali promozionali, realme cita esplicitamente la possibilità di arrivare a 120 fps, un’opzione che, confermiamo, è tecnicamente possibile. Durante i nostri test, per ottenere quel risultato è stato necessario tollerare dei sacrifici, cose come avviare giochi che hanno bassissimi requisiti tecnici –  Clash of Clans – o fruire di Call of Duty con dettagli grafici ridotti all’osso.

Nonostante tutto, l’esperienza di gioco offerta resta convincente. Il realme GT 7 permette sessioni prolungate anche con titoli pesanti senza cali di frame rate, il che è già un ottimo risultato per uno smartphone che non è pensato e realizzato esplicitamente per appagare gli hardcore gamer. Un altro punto a favore è la gestione termica: messo da noi a faticare con diversi tipi di app, il realme GT 7 non ha mai superato i 40 gradi, garantendo prestazioni stabili nonostante il passaggio delle ore. Secondo realme, questo risultato è merito del sistema di raffreddamento avanzato e della scocca in grafite, tuttavia sospettiamo che una parte del merito vada alla buona ottimizzazione del sistema operativo e a una gestione strategica del potere di calcolo del device. Qualunque sia il “trucco”, l’importante è che funzioni — e che i benefici si percepiscano chiaramente nell’utilizzo quotidiano.

Elementi virtuosi e meno virtuosi

Uno dei principali motivi d’orgoglio del realme GT 7 è senza dubbio la sua Titan Battery da 7000 mAh, una batteria capiente progettata per resistere anche alle giornate più impegnative. Sottoposto a un utilizzo intensivo, lo smartphone riesce tranquillamente ad arrivare a fine giornata con ancora una discreta riserva di carica. Anzi, se ci si appoggia prevalentemente a una rete Wi-Fi e si evita il roaming, c’è una buona probabilità che l’autonomia sfiori le 48 ore di utilizzo reale. Naturalmente, questa lunga durata richiede qualche compromesso. Un esempio? Gli altoparlanti, pur garantendo una qualità sonora pulita, risultano decisamente poco potenti: anche al massimo volume, il suono fatica a imporsi in ambienti rumorosi. Il lato positivo è che, in questo modo, gli speaker non rischiano di riprodurre rumori gracchianti, anche al massimo della spinta – un equilibrio non sempre scontato e che può tranquillamente essere assecondando mettendo mani su delle normalissime casse bluetooth.

In ultimo, non possiamo non menzionare che, come molti smartphone moderni, anche il realme GT 7 faccia ampio uso di strumenti basati sull’intelligenza artificiale, espedienti pensati formalmente per migliorare l’esperienza utente, ma che spesso si rivelano sterili e deludenti. Il realme GT 7 eredita in tal senso tutte le criticità delle IA introdotte dai suoi predecessori: si tratta di soluzioni che sono poco intuitive da attivare, scarsamente efficienti e che richiedono un livello di accesso ai dati personali che può intimidire chi ha a cuore la propria privacy. L’ultimo modello di casa realme ci ha però messo a disposizione una novità che non avevamo ancora incontrato, il Pianificatore IA. 

Si tratta di una funzione che promette di analizzare i contenuti visualizzati sullo schermo per individuare eventi e appuntamenti da salvare automaticamente in agenda. Teoricamente, si tratta di un’idea affascinante e dal buon potenziale d’uso quotidiano. Peccato che l’esecuzione lasci a desiderare, almeno quando il sistema operativo è impostato sulla lingua italiana: i tempi di elaborazione sono lenti e le interpretazioni spesso imprecise, tanto da rendere più efficiente il metodo del prendere direttamente appunti sulla propria agendina cartacea. A peggiorare la situazione c’è il peculiare sistema di attivazione, il quale prevede un doppio tocco sul dorso del telefono. Si tratta di una soluzione creativa e persino divertente, ma nei fatti è incoerente e capricciosa: talvolta il gesto non viene riconosciuto, altre volte si attiva accidentalmente anche solo con una leggera pressione involontaria. Il realme GT 7 ha molte frecce al suo arco — ottima autonomia, buona qualità costruttiva e un comparto tecnico equilibrato — ma l’intelligenza artificiale non è decisamente un suo punto di forza. 

Trovare lo smartphone ideale non è mai semplice, ma il realme GT 7 rappresenta una proposta solida per chi cerca un buon equilibrio tra prezzo e prestazioni. Considerando l’offerta di lancio di 649,99€, il dispositivo si rivela una scelta conveniente e che convince sotto molteplici aspetti: ottimo comparto fotografico, batteria capiente e performance di livello, perfette per un utilizzo quotidiano intenso e a tutto campo. Chi invece è orientato specificamente verso il gaming estremo potrebbe trovare più adatto il realme GT 7 Pro, che – complice un prezzo ormai ribassato – si configura come un’alternativa particolarmente interessante per chi vuole spingere al massimo l’esperienza videoludica su mobile.