Se dovessimo parlare di uno dei temi più caldi attorno al lancio di Nintendo Switch 2 la questione relativa ai prezzi prenderebbe sicuramente il primo posto. Un po’ perché figlia di una generazione precedente in cui Nintendo ha cercato di valorizzare il proprio parco titoli senza fare particolari sconti o senza programmi tipo “Nintendo Select” come accadde su Wii e Wii U e un po’ perché il mercato sta chiaramente virando verso un aumento della spesa media anche a causa dell’inflazione. Al secondo posto invece, un po’ in relazione a tutto questo, troveremmo il Nintendo Switch 2: Welcome Tour, un titolo annunciato in sordina e che in molti pensavano che avrebbe ricevuto il trattamento “Astro Bot” ingolosendo leggermente l’interesse del pubblico, per poi trovarselo come gioco a pagamento e ridotto a “tech demo costosa” dall’opinione pubblica. Eppure, la nostra prova del titolo al Video Games Party di Milano è riuscita a mostrare qualcosa in più, un potenziale di cui forse dovremmo tener conto… con i dovuti “se” del caso.

Nintendo Switch 2 Welcome Tour: un museo ludoinformativo
Non so se ricordate quell’episodio dei Due Fantagenitori in cui il protagonista Timmy Turner si rimpicciolisce a livello subatomico ed esplora mondi immaginari in cui il corpo umano e gli acari della polvere si trasformano in strutture complesse e parchi a tema con tanto di visite guidate attraverso il cervello, i succhi gastrici e un cuore a forma di buco nero. Ecco, Nintendo Switch 2 Welcome Tour è un po’ simile nel concetto, un tour virtuale in cui noi giocatori ci rimpiccioliamo e partecipiamo a una visita guidata all’interno dell’hardware della nuova console ibrida, con una presentazione grafica che riprende le tipiche dinamiche di una visita museale: partendo da una fila inamovibile dalla quale selezionare il proprio “avatar”, ai tornelli e ai vari aiutanti presenti e pronti a darci una mano con informazioni e consigli. In un certo senso era come se fossimo all’interno di un classico evento come la Nintendo Switch 2 Experience di qualche settimana fa. C’è proprio quell’impostazione calorosa ma anche un po’ “in stile Genius della Apple” che ha un po’ caratterizzato la visione del marketing di Nintendo degli ultimi anni, nel bene e nel male che sia.

Quante cose che impariamo divertendoci!
Tenendo fede a questa premessa, la nostra prova di Nintendo Switch 2 Welcome Tour si è suddivisa in due fasi di gioco ben distinte: una fase didattica ed esplorativa attorno a diverse aree in cui la console è stata suddivisa – come per esempio Joy-Con, Schermo, Dock etc. – e una fase più ludica a base di minigiochi in grado di sfruttare le chicche dell’hardware. Camminando all’interno di queste aree avremo la possibilità di collezionare stampini dedicati ad ogni parte e componente di Nintendo Switch 2 da individuare all’interno della mappa di gioco, parlare con gli NPC sparsi che promettono di arricchire la visita con trivia e battute sarcastiche a tema o interfacciarsi con lo staff presenti nei banconi per entrare all’interno di un approfondimento rapido della documentazione sulla console e sul funzionamento delle sue feature, per poi passare ad un quiz lampo di poche domande il cui risultato ci porterà ad ottenere delle medaglie da collezionare e utili per sbloccare nuovi minigiochi da provare.
Questi ultimi si suddividono a loro volta in altre due categorie: alcuni sono dei semplici “sample”, demo tecniche per dimostrare in maniera diretta le caratteristiche della console come per esempio Super Mario Bros. 4K, in cui il primo Livello 1-1 del leggendario platform per NES viene replicato a risoluzione nativa senza stretch o upscaling per dare un’idea della risoluzione massima della console rispetto al passato; altri minigiochi sono un po’ più sfidanti e strizzano l’occhio al completista incallito con obiettivi, varianti e livelli di difficoltà sempre più crescenti, integrando comunque le funzionalità dell’hardware all’interno di esercizi di game design creativi e interessanti. Ne è un esempio un minigioco in cui si fa uso dei 10 input massimi del touch screen di Nintendo Switch 2 per invitare il giocatore a tenere premuto su una quantità sempre crescente di pulsanti colorati senza però mollare la presa, per arrivare poi al massimo punteggio e ottenere quelle 3/4 medaglie fondamentali per completare la propria collezione.

Il prezzo del biglietto è giusto?
Ovviamente la questione legata al suo prezzo d’acquisto e al paragone con la controparte Sony ovvero “Astro’s Playroom” non può che essere inevitabile e infatti non lo nascondo: dal mio punto di vista Nintendo Switch 2 Welcome Tour sarebbe dovuto essere stato non solo incluso con l’acquisto della nuova console, ma anche incentivato come software pre-caricato e avviabile una volta terminato il suo primo avvio e il settaggio base.
Perché comunque l’idea di avere qualcosa da fare nel momento in cui Mario Kart World sarà in fase di download rappresentava uno sfizio non da poco, soprattutto dopo la nostra prova che ne ha messo in risalto le evidenti potenzialità. Sull’acquisto a prezzo di listino ovviamente non possiamo mettere bocca in quanto non siamo ancora in sede di recensione e non abbiamo ancora visto tutto quello che il gioco ha da dare, però ci piace sperare che – nel peggiore dei casi – si possa ritagliare una piccola nicchia tra “gli addetti ai lavori” come altri software vicini a questa filosofia Nintendo come Laboratorio di Videogiochi, oppure da chi è curioso sul mondo del game design e dei tecnicismi.
Dopo la nostra prova in quel di Milano abbiamo effettivamente una visione più chiara su quello che Nintendo Switch 2 Welcome Tour vuol cercare di essere: una sorta di visita interattiva che permetterà ai più curiosi di immergersi in quello che si prospetta come molto più di una semplice “tech demo”. Sicuramente il prezzo del biglietto potrebbe far storcere il naso a molti e probabilmente influirà sul successo o meno di questo tipo di esperienze, tuttavia non possiamo negare che le potenzialità ci sono per rendere questo titolo il primo di un nuovo format di tech demo che uniscono l’utile al dilettevole, un mix tra una demo di prova e un opuscolo promozionale.
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