Silent Hill f Anteprima: la nebbia nel Paese del Sol Levante

Silent Hill f Cover

Durante lo State of Play del 4 giugno 2025 (qui il nostro riassunto), Konami ha finalmente deciso di scoprire una delle sue carte più attese. Durante l’evento più importante per casa PlayStation, ha mostrato un nuovo trailer di Silent Hill f, rivelando anche la sua data d’uscita. Dopo ormai un decennio dall’ultimo titolo proveniente dalla famosa e terrificante saga horror, il gioco arriverà il 25 settembre 2025 su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. Ci sono tutti i presupposti per un rinnovamento radicale ma rispettoso dell’iconico franchise. Quello che ci aspettiamo da Silent Hill f è un’ambientazione inedita e un approccio più action, ma la stessa, identica bellezza orrorifica e ansiogena.

Silent Hill f Risaia
Un ambiente disturbante, una nebbia soffocante.

Silent Hill f: dentro il Giappone anni ’60

Silent Hill non è solo il nome di una cittadina immaginaria ma un vero e proprio simbolo dell’horror psicologico nel mondo videoludico. Ciò che nel 1999, anno della sua prima comparsa, colpì immediatamente, fu il suo approccio completamente diverso al concetto di videogioco horror. Quando titoli come Resident Evil puntavano su minacce e tensioni fisiche, Silent Hill scelse di rendere il tutto più sottile, enigmatico ma non per questo meno inquietante. Alla radice del gioco vi era l’esplorazione del terrore interiore, dell’inconscio, della follia e del trauma, offrendo esperienze disturbanti che agivano più sulla mente che sui riflessi. Al centro di tutto vi era proprio l’omonima cittadina, invasa da una nebbia quasi palpabile e che nascondeva la sua natura mutevole, adattandosi alla psiche del protagonista di turno. Chi vi si addentrava, infatti, aveva l’opportunità di vivere la sua personale e terrificante idea di incubo, popolata da mostri simbolici, luoghi familiari deformati e apparizioni del passato. Tutti questi elementi che hanno reso celebre la saga, tornano in una nuova declinazione all’interno di Silent Hill f: la discesa nell’oscurità della mente umana, il confronto con i propri demoni e la costante, inquietante sensazione che nulla sia ciò che sembra.

Silent Hill f rappresenta una svolta radicale all’interno del percorso compiuto fino ad ora dalla saga. Il nuovo e originale capitolo abbandona le atmosfere e le ambientazioni iconiche americane viste in precedenza, per trasportare i giocatori all’interno di un contesto radicalmente differente ma non per questo meno carico di inquietudine. Stavolta dovremo vagare per il Giappone rurale degli anni ’60. Nello specifico, dovremo esplorare il villaggio fittizio di Ebisugaoka, ispirato a Kanayama, una cittadina reale situata nella prefettura montuosa di Gifu. Questa scelta non è un mero cambiamento estetico ma porta con sé anche stravolgimenti narrativi e di gameplay molto importanti. Innanzitutto la zona di Gifu è conosciuta per la sua natura rigogliosa, le sue nebbie persistenti e un folklore locale ancora vivo, popolato da spiriti, leggende e credenze shintoiste. Anche il periodo storico ha la sua importanza. Il Giappone degli anni ’60, infatti, è caratterizzato da un forte dualismo. È diviso tra un passato ancora molto sentito e un futuro che sta arrivando troppo velocemente. Lo scontro tra tradizione e modernizzazione è forte e rappresenta perfettamente il susseguirsi di realtà e incubo, veglia e sonno che caratterizzano la saga di Silent Hill.

Il risultato è un Giappone malinconico, quasi immobile, dove il tempo sembra essersi fermato. Le strade sterrate, i vecchi sentieri di montagna, i santuari abbandonati e le scuole in rovina contribuiscono a creare un mondo che sembra vivere più nel ricordo che nel presente. Anche la nebbia, che forse è l’elemento che più rappresenta tutta la saga, sembra differente. Non è pesante e spessa come quella dell’ambiente industrializzato americano ma più sottile e avvolgente. Permane la stessa natura penetrante e disturbante, continuando a nascondere il sottile limite tra la veglia e l’incubo. Oltre a presenze inquietanti e inarrestabili. Non a caso, per costruire questa atmosfera, Konami ha chiesto l’aiuto di Ryūkishi07, scrittore nipponico noto per i suoi lavori nel genere dell’horror psicologico. Il risultato è un’atmosfera inquietante e disturbante, dove l’orrore nasce non tanto dalle creature mostruose ma dall’ambiente stesso in cui si muovono. Il teatro perfetto per un degno successore della saga di Silent Hill.

Silent Hill f Friends
Cambia il luogo ma gli elementi di Silent Hill restano gli stessi.

Una liceale a spasso nella nebbia

All’interno di un ambiente così ben pensato, non poteva che muoversi un protagonista altrettanto ben sviluppato. In Silent Hill f vestiremo i panni di Hinako Shimizu, una giovane studentessa improvvisamente isolata. All’interno di questa città in rovina, sommersa dalla nebbia e infestata da presenze mostruose, dovrà cercare di sopravvivere non soltanto alle minacce esterne ma anche ai labirinti della sua mente. Hinako, infatti, è una ragazza emarginata, fragile, vittima di bullismo e della pressione sociale tipica della cultura scolastica giapponese. Inoltre è caratterizzata da un comportamento schivo e dalla difficoltà a relazionarsi con gli altri. Un’eroina atipica, una figura complessa, lontana da altre figure femminili del mondo videoludico moderno, più forti e reattive. Come se non bastasse, la nostra protagonista è tormentata anche da un parassita floreale che si diffonde nel suo corpo. Una possibile metafora di cambiamento e mutazione, spesso azioni dolorose che in questo caso sono anche non volute. Hinako diventa così il soggetto perfetto per raccontare una storia di identità spezzate, di isolamento e di resistenza.

Silent Hill f Hinako
Una protagonista atipica per reinventare un genere.

Un gameplay tra orrore psicologico e azione

Silent Hill f sembra essere caratterizzato dalla dualità anche nel suo gameplay. Da un lato, infatti, vengono confermati gli elementi che hanno caratterizzato la serie. Si basa ancora su un equilibrio ben ponderato tra esplorazione e narrazione psicologica. La scoperta degli oscuri anfratti che si nascondono dietro la nebbia, è ancora un elemento portante di tutta la storia. Il gioco ci spinge ancora a muoverci lentamente, ad analizzare ogni dettaglio, a cercare oggetti chiave e a interpretare indizi sparsi nei luoghi contaminati. Stavolta le ambientazioni appaiono più estese e collegate rispetto al passato. Le transizioni, infatti, tra spazi realistici e spazi deformati sembrano avvenire senza soluzione di continuità. Il tutto viene inoltre caratterizzato da infestazioni di fioriture parassitarie e geometrie impossibili, accentuando la sensazione di smarrimento e dissociazione. Per creare questo mondo visivamente suggestivo, il gioco adotta l’Unreal Engine 5, riuscendo a fondere insieme l’estetica giapponese con l’orrore.

Rispetto al passato, però, Silent Hill f sembra aver cambiato approccio nei confronti del sistema di combattimento. Fino ad ora avevamo visto protagonisti impacciati, quasi goffi, con un relativo impatto sia sui movimenti che negli scontri. Hinako, nella sua timidezza e con tutti i suoi traumi psicologici, appare invece come una protagonista più solida. Anche se, ovviamente, il suo background ci dice che non ha un addestramento al combattimento, dimostra una prontezza differente. La nostra eroina potrà difendersi con oggetti improvvisati come tubi di ferro o antiche lance giapponesi, con una grinta che sembra motivata dal desiderio di sopravvivenza. Le sequenze di combattimento risultano così più fluide e fisiche, ma non sfociano mai nell’action puro: si tratta sempre di scontri sporchi, angoscianti, dove ogni errore può essere fatale. Il parassita che affligge Hinako avrà inoltre un effetto diretto sulle meccaniche di gioco. La liceale comincerà lentamente a mostrare segni fisici e sensoriali dell’infezione da parte dei fiori parassitari. Infezione che ci chiederà di gestire il suo stato mentale e fisico. In certi momenti, la percezione dell’ambiente cambierà radicalmente e dovremo distinguere tra realtà e allucinazione, decidendo di fidarci o meno di ciò che sarà di fronte ai nostri occhi.

Non mancheranno inoltre i puzzle ambientali, marchio di fabbrica della saga. Ovviamente saranno tutti rielaborati con un’estetica coerente all’ambientazione giapponese. Per alcuni enigmi saremo chiamati a ricostruire antichi rituali o a decifrare simboli shintoisti. Per altri dovremo usare l’ambiente circostante, per aprire passaggi o evitare creature pericolose. Tutta la serie di enigmi pensati dagli sviluppatori, non hanno semplicemente una funzione ludica. Molti di questi si intrecciano spesso con la storia, aprendo ad approfondimenti narrativi imperdibili. Il recupero di documenti, oggetti o simboli nascosti, rappresentano frammenti della storia di Hinako e del mistero che avvolge Ebisugaoka. Silent Hill f si presenta quindi come un’esperienza horror rinnovata che unisce tradizione e innovazione, proprio come l’ambiente in cui si sviluppa il gioco. Con un’ambientazione unica, una protagonista profonda e un gameplay affascinante, il gioco sembra voler offrire un viaggio indimenticabile nell’orrore psicologico. L’appuntamento è fissato per il 25 settembre 2025 e noi non vediamo l’ora di perderci nuovamente nella sua nebbia.


Silent Hill f si presenta in tutta la sua inquietante bellezza allo State of Play 2025. Ormai è chiaro come il titolo rappresenti una svolta coraggiosa e affascinante per la storica saga Konami. Ambientato in un Giappone rurale degli anni ’60, il gioco unisce il folklore nipponico con le atmosfere disturbanti che hanno reso celebre la serie, offrendo una nuova declinazione del terrore psicologico. La protagonista, la liceale Hinako, riesce a incarnare un dualismo radicato nella serie. Tormentata dalle sue fragilità e dai suoi traumi, si ritrova dispersa nella nebbia del villaggio di Ebisugaoka, tormentata da un parassita floreale che ne distorce la percezione. Questi elementi hanno effetto diretto sul gameplay che, seppur ancora fortemente incentrato sull’esplorazione e la risoluzione di enigmi, vede un cambiamento dal punto di vista del combattimento. Gli scontri, ancora letali e disturbanti, appaiono più fluidi senza però sfociare mai in un gioco d’azione vero e proprio. Senza rinnegare le proprie origini, Silent Hill f si presenta come un’esperienza fresca, profonda e inquietante, capace di rinnovare il mito della cittadina maledetta. È un ritorno tanto atteso quanto sorprendente, che promette di segnare un nuovo capitolo nel genere dell’horror psicologico videoludico.


 

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