Mortal Shell II Anteprima: il ritorno dell’oscurità brutale

Mortal Shell II Cover

Il Summer Game Fest 2025 (qui trovate il nostro recap) è sempre un momento emozionante durante l’anno. Ma tra i tanti annunci fatti durante l’ultimo evento, uno dei reveal più sorprendenti è stato quello di Mortal Shell II, il nuovo capitolo dell’action RPG souls-like dark-fantasy sviluppato da Cold Symmetry. A cinque anni dall’uscita del primo e discusso capitolo, il titolo torna anticipando cosa ci attenderà al momento della sua uscita, prevista per il 2026, per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Il filmato ha mostrato scorci di ambientazioni cupe, nuove creature deformi e frammenti di un sistema di combattimento rinnovato, più veloce e aggressivo rispetto al passato. Il tutto ha subito catturato l’attenzione del pubblico, facendo presagire un salto di qualità rispetto al primo capitolo, pur conservandone l’identità stilistica.

Mortal Shell II Castle
Ci aspetta un ampio mondo da esplorare.

Mortal Shell II: un oscuro mondo in espansione

Mortal Shell II si è mostrato con un trailer brutale, accompagnato da una colonna sonora inedita curata dai Behemoth, band polacca di metal estremo. La scelta sonora identifica immediatamente il tono del gioco: oscuro, sacrale, feroce. Ciò che colpisce immediatamente è la decisa espansione del mondo. Un miglioramento che ha effetto sia in termini di estensione geografica, trasformandolo in una sorta di open-world, che di profondità strutturale. A primo impatto, quindi, Cold Symmetry sembra aver ascoltato le lamentele del pubblico. I videogiocatori del primo capitolo, infatti, seppur apprezzando l’ambientazione e l’atmosfera, hanno da subito espresso riserve sulla linearità della struttura e la limitazione degli spazi. Nel trailer quindi si intravedono ambientazioni molto più complesse e variegate. Ci muoveremo all’interno di rovine sommerse, cattedrali in rovina, paludi velenose e picchi montuosi avvolti dalla nebbia. Ogni zona, inoltre, sembra strutturata non soltanto per offrire sfide differenti ma anche una narrazione specifica, distinta, con la possibilità di scoprirne lentamente il significato attraverso dettagli visivi, oggetti e presenze spettrali. Allo stesso tempo gli sviluppatori hanno dichiarato di voler evitare un open world dispersivo. Il loro obiettivo è creare una mappa densa, coerente e fortemente interconnessa, in cui ogni area conduca naturalmente all’altra. Il risultato è un universo molto più coeso, stratificato e aperto all’esplorazione libera. Allo stesso tempo, permane l’approccio compatto e meditato che aveva caratterizzato il primo capitolo. Ma come tenere in equilibrio questi elementi?

Innanzitutto sembra che il mondo avrà un’evoluzione dinamica. Questo vuol dire che potrebbe trasformarsi sulla base delle decisioni che prenderemo, dei boss che sconfiggeremo o di eventuali eventi che scateneremo. Il tutto si traduce in un ambiente più vivo, con una componente narrativa importante. Per scoprire questo ambiente in continua trasformazione, dovremo osservare, interpretare e agire con attenzione. A questo si aggiunge una struttura non lineare in cui potremo, in alcuni casi, scegliere quali regioni affrontare e quali posticipare influenzando così difficoltà e progressione, un po’ come accade nei migliori esempi del genere. Questa decisione strutturale avrà una sua controparte narrativa, con in un’interconnessione non solo fisica ma anche concettuale. I luoghi che visiteremo non saranno soltanto tappe di un viaggio ma nodi di una narrazione più ampia, pezzi di un puzzle che lentamente andremo a comporre. Una storia unica e frammentata di un mondo al collasso, segnato da guerre dimenticate, divinità cadute e culti degenerati. Mortal Shell II promette di trasformare l’esplorazione in una componente centrale dell’esperienza, ricca di scoperte, misteri e percorsi alternativi. Un mondo che, come un grande labirinto decadente, premia la curiosità, la memoria e il coraggio.

Mortal Shell II Duel
Combattimenti sempre mortali ma più fluidi e tattici.

Combattimento adrenalinico e nuove armi

L’evoluzione della saga è possibile constatarla anche nel suo sistema di combattimento: conservazione dei punti forti e miglioramento di quelli deboli. Viene quindi mantenuta l’identità ruvida e implacabile del primo capitolo ma stavolta è stata potenziata con maggiore varietà, reattività e personalizzazione. Da un lato in Mortal Shell II continueremo ad avere un sistema di combattimento basato su ciò che lo aveva distinto dagli altri souls-like. Scontri lenti, pesanti, misurati, dove ogni colpo ha un peso, ogni errore si paga caro e il tempismo diventa cruciale. A questo, però, si aggiunge una chiara evoluzione. I movimenti del personaggio appaiono più reattivi, la fluidità delle animazioni è migliorata e le transizioni tra attacco, parata e schivata sono più rapide. Questo si traduce in maggiore libertà e velocità ma anche in una possibile personalizzazione del proprio stile di gioco. L’esempio di questa rinnovata filosofia è sicuramente l’introduzione di nuove armi. In particolare, ciò che attrae subito l’attenzione, è la possibilità di usare armi a distanza come archi o fucili rudimentali, che si integrano organicamente nel sistema di combattimento. Le armi permettono di ampliare le possibilità di scontro. Potremmo infatti usarle per indebolire gli avversari prima dello scontro diretto o per interrompere incantesimi. In ogni caso, non c’è da temere che Mortal Shell II diventi uno shooter. Le armi da fuoco saranno potenti ma rare e limitate nell’uso, basandosi su un sistema di munizioni scarse e ricariche lente, pensate per un uso attento.

Al centro del combattimento restano le armi da mischia, che saranno ancora più varie e personalizzabili. Potremo sempre contare su spade, asce, martelli e armi esotiche che stavolta potranno anche essere migliorate attraverso un sistema di upgrade più profondo rispetto al passato. Alcune di queste potranno addirittura cambiare forma o funzione durante i combattimenti, aprendo scenari strategici più ampi e complessi e rendendo ogni scelta vitale. Ovviamente, visto lo stile più dinamico e la maggiore libertà strategica, gli avversari non potevano restare identici al passato. Per questo motivo anche loro sono stati ripensati e ridisegnati per poter acquisire e potersi adattare a questo nuovo ritmo. Le creature saranno più rapide, incontreremo anche gruppi di mostri e i loro attacchi saranno meno prevedibili. Ciò ci spingerà ad utilizzare tutte le risorse a nostra disposizione. In certi casi sarà necessario interrompere uno scontro per riposizionarsi, creare distanza o sfruttare l’ambiente in modo creativo. Non siamo di fronte a un hack‘n’slash ma semplicemente a un action-RPG più elastico da vivere secondo le nostre necessità. Più adrenalina, tecnica e varietà, mantenendo comunque la sua anima punitiva e mortale.

Mortal Shell II Blob
Nuove Shell e nemici ci aspettano.

Il ritorno delle Shell

Una delle meccaniche più originali del gioco è anche quella che gli dà il nome: l’utilizzo delle cosiddette Shell. Si tratta di corpi di antichi guerrieri che il protagonista può “abitare” per assumere diverse abilità, caratteristiche e stili di combattimento. Ovviamente in Mortal Shell II torna con forza ma profondamente ampliata sia sul piano narrativo che su quello del gameplay. Nel primo gioco, le Shell a disposizione erano quattro, ognuna con la propria storia, il proprio stile di combattimento e una serie di potenziamenti legati al percorso del giocatore. In Mortal Shell II, le Shell diventano ancora più centrali e variegate. Avremo a disposizione un numero maggiore di corpi e ognuno di essi sarà progettato con un’identità ben definita, non solo dal punto di vista delle statistiche (forza, resistenza, velocità), ma anche a livello di background narrativo. Ogni Shell avrà abilità passive e attive differenti, legate non solo alla difesa o all’attacco, ma anche al rapporto con determinate armi. Alcuni corpi saranno più agili, altri più resistenti e altri ancora offriranno bonus se abbinati ad armi specifiche, spingendo il giocatore a sperimentare.

Stavolta le vestigia degli eroi del passato non saranno soltanto potenziamenti da indossare ma una vera e propria parte integrante del mondo narrativo. Questo perché le Shell sono una componente fondamentale della mitologia decadente del mondo di gioco. Ogni corpo che si trova, ha una storia, spesso tragica o criptica, da scoprire mentre avanziamo all’interno dell’avventura. La novità in questo sequel è che queste storie saranno più articolate, dinamiche e legate al mondo circostante. Alcune Shell, ad esempio, potrebbero rivelare nuovi eventi o sembra addirittura modificare determinati dialoghi con NPC. Altre potrebbero avere legami con determinate regioni o fazioni e influenzare il modo in cui il mondo risponde alla nostra presenza. Basti pensare che alcune di queste ci permetteranno di modificare il modo in cui vediamo l’ambiente, aprendo nuove strade narrative e di esplorazione.

Altro aspetto che caratterizza Mortal Shell II è la possibilità di cambiare le Shell in tempo reale in determinati punti del gioco. Non dobbiamo più tornare all’hub principale e questo ci permette di sfruttare al massimo le caratteristiche uniche di ogni vestigia, rendendo più fluido il passaggio da uno stile all’altro. Le diverse Shell, inoltre, hanno un loro albero di personalizzazione e potenziamento. Saremo quindi in grado non soltanto di migliorare le loro caratteristiche uniche ma di spingerle verso direzioni diverse, anche divergenti rispetto alla loro natura iniziale. Questo vuol dire che potremo modificare una vestigia di base Tank rendendola più veloce, ad esempio. In ogni caso, queste Shell rappresentano perfettamente il cuore narrativo del gioco. Stiamo parlando di una narrazione incentrata sulla perdita d’identità e sulla ricerca di un sé autentico. Quale modo migliore per approfondire questi temi, se non quello di vestire un corpo che non ti appartiene, scoprendone la storia, i limiti e le possibilità? Non sono soltanto “classi di combattimento” ma tracce di vite vissute, segni di civiltà passate e spezzate. Le Shell appaiono quindi come strumenti potenti, non soltanto da sfruttare ma da comprendere, migliorare, fare nostri. La loro presenza, arricchita e perfezionata, è destinata a rappresentare ancora più profondamente la natura stessa di Mortal Shell II, con un’esperienza di gioco ancora più coinvolgente.


Mortal Shell II, con il suo debutto al Summer Game Fest 2025, si presenta come un gradito ritorno, maturo e ambizioso. Il titolo sembra pronto a raccogliere l’eredità del primo capitolo e a spingersi oltre, sia dal punto di vista ludico che narrativo. Cold Symmetry ha ascoltato con attenzione la community, ampliando la mappa di gioco, raffinando il combat system e approfondendo la componente narrativa legata alle Shell, cuore pulsante dell’esperienza. Il risultato sembra essere un action RPG più complesso, più accessibile nella struttura ma non meno impegnativo nella sostanza, supportato anche da una rinnovata gamma di armi da utilizzare. Stavolta potremo contare su un’esplorazione più libera e un’evoluzione dinamica del mondo. Possibilità da sfruttare attivamente per comprendere i più reconditi nodi narrativi. Se il primo capitolo aveva sorpreso per le dinamiche originali, Mortal Shell II sembra voler lasciare un segno indelebile nei cuori dei videogiocatori. In attesa di provarlo con mano, è lecito aspettarsi un’esperienza cupa, raffinata e impegnativa, dedicata ai giocatori più temerari.


 

V MENSILE
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