My Hero Academia FINAL SEASON Recensione: addio, amici. Arrivederci, eroi.

My Hero Academia

Dopo quasi dieci anni, dieci anni di emozioni, dolori e (grandi) piccole gioie, si conclude ufficialmente il viaggio di My Hero Academia, con FINAL SEASON. Almeno per quel che riguarda la versione anime. Il manga di Koehi Horikoshi, infatti, aveva già concluso il suo viaggio a inizio anno, almeno qui da noi in Italia, anticipando quello che poi sarebbe stato, anche per i non lettori, un finale incredibilmente romantico, nostalgico e ricco di emozioni.

Sono “bastati” soli 11 episodi per concludere ufficialmente lo scontro o, anzi, gli scontri finali, quelli portati avanti con dolore e fatica per tutto questo tempo. La battaglia decisiva, infuriata già nella precedente stagione, ha trovato la propria sublimazione, in una tranche di episodi spettacolari, emozionanti e incredibilmente potenti, sia sul piano audiovisivo sia sul piano narrativo e morale.

Ho trovato, a essere realmente onesto, davvero spettacolare questa ultima e ottava stagione, ma non perfetta. My Hero Academia FINAL SEASON è un viaggio meraviglioso, da vivere a pieni polmoni, ed è la giusta conclusione della storia che i fan si aspettavano di vedere da ormai tanto tempo. Ma, forse, anche troppo. Non ho apprezzato alcune scelte di regia e sceneggiatura sul finale della serie e, soprattutto, mi è piaciuto poco il fatto di voler sempre e comunque spezzare sul più bello ogni volta gli episodi, rendendo tutto allo stesso tempo epico ma, talvolta, anche troppo frustrante. Con calma, comunque, parleremo di tutto.

Attenzione: questo articolo contiene spoiler sul finale di stagione e della serie, disponibile su Crunchyroll

Il futuro di Deku è roseo!

My Hero Academia FINAL SEASON: fine delle ostilità!

Come ormai chiunque saprà già, a meno che non avete vissuto per l’ultimo anno sotto a un masso gigante, l’ultima stagione di My Hero Academia, che prende il suffisso Final Season, ha il compito di traghettare gli spettatori verso il gran finale. Un finale, se vogliamo, scontato e prevedibile, un po’ a tarallucci e vino, ma che, comunque, ha un valore morale inestimabile. L’ultima ondata di episodi si portano dietro anche quel fardello di essere un po’ più piatti verso il rush conclusivo, in cui viene mostrato il futuro, un futuro non certamente fatto di rose e fiori, ma in cui ognuno dei protagonisti, da quelli più importanti a quelli meno rilevanti, ha il suo ruolo ben delineato.

My Hero Academia FINAL SEASON parla sì di vittoria, di trionfi e di giustizia, ma è anche un messaggio contro la solitudine e su quanto essa possa far male. I mostri non sono sempre mostri, e spesso è proprio la natura umana a spaventare veramente. L’ultima parte di questo lunghissimo viaggio è dedicata proprio al ricordo, alla gestione e all’elaborazione del dolore, spesso e volentieri una mina vagante, pronta a esplodere in qualsiasi momento. My Hero Academia FINAL SEASON è anche un messaggio sociale: comunicare è fondamentale e il mostro più difficile da sconfiggere non ha le ali o il respiro infuocato di un drago ma, magari, è un minuscolo angolo di silenzio, chiamato solitudine.

Al di là del valore sociale, gli ultimi episodi sono stati un vero e proprio trionfo anche artistico e audiovisivo. Anche la regia ha avuto un ruolo chiave, risultando sempre e comunque capace di sorreggere un impianto narrativo con ancora tanto da dare, soprattutto a chi ha saputo aspettare così tanto tempo, crescendo, mano a mano, in compagnia dei protagonisti della storia. Non è un caso che tutti gli episodi hanno trovato un grandissimo riscontro anche dalla critica e dai fan, piazzandosi, frantumando record su record, a livello di valutazione media su cifre impressionanti. Studio BONES ha saputo lavorare al meglio per questi ultimi episodi, ma non ha centrato sempre il bersaglio, specialmente in termini di ritmi e di gestione degli “spazi”.

La crescita di Bakugo è uno degli elementi più romantici di questo finale di serie

Un viaggio nei ricordi

In primo luogo, voglio subito mettere in chiaro le cose: chi si attendeva un’ultima stagione ricca di scontri, azione e, perché no, tante sonore mazzate, potrebbe rimanere un po’ deluso. Tenendo fede a quel filone autoriale ormai già evidente anche nella penultima stagione, anche gli ultimi episodi sono un continua alternarsi di momenti super “fighi” ed epici a tanta introspezione, con uno spazio sempre – man mano – maggiore per il dialogo, la comunicazione e la condivisione, spesso e volentieri di ricordi dolorosi o di verità scottanti.

Ciò, chiaramente, espone l’ultima stagione a due cose: da un lato la arricchisce di una carica emotiva straripante, dall’altro, però, c’è il rischio di cadere in alcuni momenti di stallo che, dopo ormai quasi una stagione e mezza, a questo punto dello scontro finale iniziano a risultare tediosi. Sia chiaro, di azione ce n’è, e lo scontro tra All for One e il “giovane” Bakugo mi ha letteralmente fatto saltare dalla sedia in più di un’occasione, per fare un esempio, ma è innegabile che si è preferito dare a questi ultimi episodi un’impostazione decisamente più riflessiva, in cui le parole hanno più risonanza dei pugni.

Il risultato è quello di un filone narrativo che riesce perfettamente a rimanere interessante per tutta la sua durata, al netto dei tempi morti e dei momenti di maggior stanca, che accompagna i fan verso un finale che, per quanto anche fondamentalmente prevedibile, risulta comunque appagante, una vera e propria “coccola” dell’autore per tutti quelli che l’hanno sostenuto in questi anni. My Hero Academia FINAL SEASON è un po’ un viaggio nei ricordi, anzi, per certi versi è proprio il coronamento di un percorso che viene riportato su schermo con convinzione, con fierezza e senza il timore di rischiare di scontentare la platea, diventata sempre più esigente.

my hero academia shigaraki
Shigaraki Tomura è senza dubbio uno dei simboli di questa ultima stagione

Esplosioni di emozioni… e colori

Vi ho parlato, poco fa, di alcune scelte discutibili, ma anche di una regia, e in generale una direzione artistica, di primissimo livello, e non potevo fare altrimenti. Studio BONES ha fatto un lavoro sensazionale su quest’ultima stagione, rendendola una delle più memorabili ed emozionanti anche sotto il profilo “tecnico”. La prima cosa che mi ha lasciato di stucco è la gestione delle animazioni e, in generale, degli spazi creativi. Ogni scena, anche quella apparentemente più semplice e “banale”, è stata messa in piedi col preciso obiettivo di acchiappare lo spettatore e metterlo seduto lì, in prima fila, preparandolo con dolcezza verso un finale attesissimo e finalmente reale.

A risaltare, in tal senso, è anche la scelta cromatica. My Hero Academia, almeno per quel che riguarda la controparte animata, ha sempre giocato sui colori, sul rendere tutto anche a “occhio” più abbagliante che mai, e mai come questa volta il risultato finale è stato a dir poco sensazionale. Sul piano della fattura, onestamente, non c’è veramente nulla di cui lamentarsi. My Hero Academia FINAL SEASON è un vero e proprio spettacolo sensoriale, con scelte artistiche perfette. Basti pensare ad alcune sezioni in cui gli scontri hanno raggiunto un livello creativo spaziale. Mi viene da pensare allo scontro finale con Shigaraki, in cui il gigantesco cumulo di “mani” prende il posto del corpo del villain.

Questa scena mi ha sinceramente entusiasmato, ma anche inquietato. Ed è proprio questa sensazione, che mi ha pervaso per tutto il tempo durante lo scontro finale, che mi ha fatto realizzare il valore creativo raggiunto dallo studio d’animazione, che ha saputo trasporre con una potenza inaudita tutta l’epicità trasmessa su carta dall’autore. Può sembrare banale, ma non lo è. C’è tanta gente, come per altro il sottoscritto, in giro che non legge abitualmente i manga e questo manga in particolare, e avere una controparte anime così curata e importante è un aspetto da non prendere mai alla leggera.

Tornando alle cose che mi sono piaciute di meno, ebbene, faccio fatica a non tenere in conto gli ultimi episodi. Pur essendo sempre canonici e importanti ai fini di una coerenza narrativa sempre al centro del progetto anime, ho trovato lo spazio ad essi riservato fin troppo generoso. Per intenderci, avrei gradito che – magari – tutto il blocco dedicato alla “chiusura dei conti” fosse stato un po’ più piccolo e condensato. A mio avviso, questo avrebbe anche aiutato gli spettatori ad apprezzare quanto sia comunque intelligente il finale, capace, allo stesso tempo, di lasciare una porta aperta per il futuro ma anche di dare la giusta conclusone a una storia meravigliosamente umana, anche se parla di eroi, villain e superpoteri.

Una nuova generazione di eroi è alle porte!

Un futuro da eroi

Come avrete capito dalle mie parole, non sempre al miele, l’ultima stagione di My Hero Academia ha riservato uno spazio enorme al passato e ai ricordi, ma si è anche concentrata attivamente sul futuro. My Hero Academia FINAL SEASON è un percorso di crescita continua, che segue di pari passo quello dei protagonisti della storia. Mi sono sinceramente emozionato in più di un’occasione, ma devo ammettere che io non sono esattamente un esempio di cosa vuol dire avere un cuore di ghiaccio. Anzi. Seppur non ho apprezzato più di tanto l’enorme spazio dato agli episodi finali, quelli dell’epilogo per intenderci, li ho trovati molto importanti e, praticamente, necessari.

Il percorso di My Hero Academia si è concluso, ma il valore morale, narrativo e sociale lasciato è talmente importante che il finale è esattamente quello che i fan avrebbero voluto: una degna conclusione, con qualche “duro colpo” ma fondamentalmente positiva e ricca di spunti d’interesse. Il telaio narrativo costruito intorno allo scontro tra Shigaraki e Deku, ma anche con Kacchan e tutti gli altri, alle prese con All for One, con un male supremo sempre più ingombrante ed asfissiante è stato modellato alla perfezione, regalando il giusto spazio a tutti, senza lasciare nulla in sospeso e senza abbandonare nessuno.

Gli ultimi episodi, infatti, hanno saputo gestire alla perfezione tutta la pressione della vigilia, e si sono rivelati perfettamente in linea con il passato glorioso della serie e forse anche al di là delle aspettative. Ancora una volta a far la voce grossa è stata la regia, capace di catturare in maniera intelligente le azioni salienti, dando agli spettatori una ricompensa continua, un perfetto dessert dopo un pasto abbondante e ricco di creazioni degne di qualche stella Michelin.

My Hero Academia si conclude così, ma la storia sembra essere appena cominciata. Deku ci ha fato capire, finalmente, com’è diventato il più grande eroe di tutti i tempi, prima di lasciare il podio a chi, onestamente, possiede un potere più potente e, oggettivamente, pronto. Ma, alla fine, la verità è che la morale dietro a questi 170 episodi – forse – è solo una: per essere eroi non bisogna essere il più forte; basta avere un cuore grande e una volontà di ferro. Il resto, prima o poi, arriverà da sé, magari con qualche piccolo “aiuto esterno”. 


My Hero Academia FINAL SEASON conclude l’eterno scontro tra il bene e il male, con una potenza di fuoco silenziosa ma non per questo meno risonante, anzi. Gli ultimi episodi sono un vero e proprio tornado di emozioni, e spaziano tra i ricordi e i doverosi specchi sul futuro, in maniera intelligente e coerente. Non ho apprezzato i troppi momenti “tirati” e lo spazio eccessivo dato all’epilogo, ma per il resto è impossibile non definire questa stagione il giusto regalo che tutti i fan della serie stavano aspettando. Soprattutto quelli della versione anime. Spettacolare, emozionante, avvincente e con una regia incredibile: FINAL SEASON è uno dei punti più alti raggiunti da Studio BONES e non posso far altro che esserne felice.