Durante la nostra permanenza alla più importante fiera del mondo videoludico, abbiamo potuto mettere le mani sulla line-up presentata da Ubisoft nel corso delle ultime press conference. Watch Dogs 2 è stato già leakato e confermato in passato, tuttavia il pre-E3 è stato vitale per il reveal ufficiale del prodotto, che sbarcherà nei negozi solamente a fine anno, nel già affollatissimo novembre. Dopo le infinite (e anche noiose) polemiche sul downgrade della versione console uscita nei negozi, ci troviamo pad alla mano di fronte ad un sequel che dovrà per forza di cose riscattare ciò che non ha funzionato del primo capitolo. L’aspetto tecnico che tradiva le aspettative era l’ultimo dei problemi di Watch Dogs e gli occhi più attenti lo sanno benissimo. La narrativa blanda e i personaggi piatti che faticavano seriamente ad entrare in empatia facevano di Watch Dogs un buon titolo, senza eccellere in nulla. Le premesse di Watch Dogs 2 sembrano essere, almeno parzialmente, diverse e migliori. Aiden Pearce non c’è più per far posto ad un personaggio di colore che fa di tutto per ricordare Carl Johnson di GTA San Andreas e, possiamo quasi affermare che il character design non rimane un punto forte del franchise. Passato il primo impatto con questo hacker estremamente ginnico ed in forma, ci troviamo ad una scelta: il nostro personaggio protagonista può essere customizzato a nostro piacimento. Superato l’ostacolo dell’editor che mette a disposizione diverse tipologie di outfit e personalizzazioni, ci buttiamo a capofitto nell’esperienza ludica. La città è cambiata, addio Chicago e benvenuta San Francisco, luogo che offre probabilmente spunti maggiori e che andrà a dare uno spaccato di una metropoli succube del fermento dell’età digitale.
Mettiamo da parte il setting storico e passiamo al succo: il gameplay. Watch Dogs, nella sua prima iterazione, aveva avuto il merito di inserire ottime intuizioni al servizio di un gameplay molto ripetitivo, che non invogliava il giocatore a completare o a fare altre missioni. Nel sequel, stando alle parole degli sviluppatori non sarà più cosi. Il nostro alter ego vanterà di un drone radiocomandato di terra e di aria, in grado di arrivare in punti in cui noi saremo bloccati. Tramite questi gadget sono possibili diverse attività collaterali di disturbo e diversive, che creeranno l’occasione d’oro per infiltrarsi in punti impensabili. Il robottino di terra sarà una vera e propria spina nel fianco e ci amplia lo spettro delle soluzioni di gameplay del titolo. Tuttavia non è l’unica aggiunta pesante, come vi abbiamo fatto intuire qualche riga più su. Il drone è ancora più promettente del primo gadget. Potendo volare e attuare diverse manovre evasive e di distrazione vi farà aguzzare l’ingegno per poter penetrare dietro le linea di difesa nemiche. Inoltre, un notevole passo avanti di gameplay è stato proprio svolto verso la possibilità di hacking. Nel primo capitolo potevamo hackerare qualunque cosa semplicemente per il gusto di farlo. In Watch Dogs 2 potremo hackerare macchine, facendole fare manovre improvvisate comandate da noi, potremo spiare e attivare sub-quest tramite l’hacking degli smartphone e cosi via. Allo stesso modo i nostri amici potranno entrare nella nostra partita per aiutarci, per completare le missioni con diversi spunti cooperativi.
Dal punto di vista tecnico siamo su buoni livelli, con texture di discreta fattura e un frame rate promettente vista la distanza dalla data d’uscita. Nel complesso, al netto dei dubbi, siamo abbastanza fiduciosi verso il prodotto. Speriamo vivamente che il secondo capitolo di Watch Dogs colga l’eredità com’è successo con Assassin’s Creed II col primo capitolo della fortunata saga che quest’anno si riposa e ci lascia con la pellicola cinematografica a Natale.