Lego Pirati dei Caraibi: la recensione di VMAG

Proprio quando eravamo ormai certi che, dopo il meritato successo, i crossover fra la LEGO e i più grandi cult cinematografici degli ultimi trent’anni iniziassero a puzzare di vecchio e a stancare il pubblico di grandi e piccini, ecco che Disney Interactive dà alla luce un altro titolo dannatamente divertente. Dopo il sorprendente, sotto molti aspetti, LEGO Star Wars III: The Clone Wars, il developer Traveller’s Tales si dedica al remake in mattoncini di “Pirati dei Caraibi”, celebre quadrilogia cinematografica che ancora oggi riempie le sale cinematografiche con l’uscita dell’ultimo capitolo. Come prevedibile il design e le meccaniche già ampiamente discusse restano il motore trainante del gioco, che prevede iniezioni massicce di humour e largo spazio all’azione.

L’avventura inizia ricalcando fedelmente le tracce lasciate dal primo film della serie, anche se gli spassosissimi omini gialli (pur non proferendo mai alcuna parola, ma lasciandosi comunque capire a forza di gesti e comiche espressioni) non si tratterranno dallo strapparvi una risata ogni volta che entreranno in scena, che sia per impersonare l’affascinante Orlando Bloom, la bella Keira Knightley o il buffo Jack Sparrow, alias Johnny Depp. Una volta presi i panni del primo di una serie di protagonisti, che arriverà a contare addirittura otto personaggi selezionabili mediante un intuitivo menù a raggiera richiamabile mediante la pressione di un tasto, non si può non rimanere colpiti da una pulizia grafica e una palette di colori davvero stupefacente. L’azione di gioco scorre via fluida e convincente, rinvigorita da un engine fisico che fa dei mattoncini LEGO i veri protagonisti del gioco.

Smontare e rimontare decine di oggetti mentre una pioggia di bottoncini colorati invade lo schermo è davvero uno spettacolo da vedere. La rinnovata componente action trova terreno fertile nei numerosi duelli di spade dovuti alla natura stessa del titolo, anche se i nemici appaiono così irresistibilmente divertenti che “farli a pezzi”, nel vero senso della parola, sarà quasi un dispiacere. In ogni caso Traveller’s Tales lascia ampio respiro anche alle sezioni di esplorazione e ai numerosi puzzle. Ogni personaggio (e questo vale anche per gli animali) avrà delle caratteristiche e delle capacità uniche, così che l’alternanza da un personaggio all’altro del party sarà l’unico modo per poter risolvere un determinato, divertente enigma e andare avanti nell’avventura.

La componente cooperativa inoltre viene ancor più rinsaldata da un gameplay (a metà tra l’action in terza persona e il platform) che offre al giocatore una varietà e un coinvolgimento da assuefazione. Una trama ben collaudata, un’ambientazione splendida, una grafica pulita e solida e un gameplay dinamico vanno a comporre uno dei crossover LEGO più comici e coinvolgenti di sempre. L’unico motivo valido per non amare questo LEGO Pirati dei Caraibi? L’essere stanchi dei mattoncini danesi e di un gameplay che conosciamo ormai a menadito. In ogni caso, si tratta di un gioco immediato e divertente da giocare da soli o in compagnia.