[Gamescom2018] Provato FIFA 19

Il calcio secondo Electronic Arts ogni anno ci conquista grazie ad una novità in particolare: FIFA 19 lo ha già fatto con la UEFA Champions League, la massima competizione europea per club ufficialmente licenziata nel gioco. Ad un mese dal rilascio, abbiamo provato FIFA 19 durante la Gamescom 2018 e, dopo un discreto numero di tiri nello specchio della porta, siamo pronti a dirvi la nostra.

La rabona ha sempre il suo fascino.

Niente Alex Hunter de Il Viaggio o FIFA Ultimate Team, FIFA 19 è l’edizione che ricorderemo per la demo incentrata sulla Champions League. Potremo infatti giocare il primo turno della competizione e scegliere una tra le molte squadre: in questo caso, l’Italia è rappresentata da Roma e Juventus. Una volta preparata a dovere la formazione, siamo scesi in campo come tutti gli altri anni…anzi no! La classica entrata dei 22 giocatori è stata sostituita con una fedele riproduzione dell’entry della Champions League, che dagli appassionati di calcio è sempre apprezzata.

Alex Hunter tornerà, ma nella demo non abbiamo scoperto nulla di nuovo.

Passiamo ora al gameplay nudo e crudo, dicendo sin da subito che siamo rimasti soddisfatti dalla nostra prova. Certo, FIFA 19 è estremamente simile al predecessore e dà quasi fastidio vedere così tante similitudini, ma abbiamo notato i miglioramenti proprio dove ne sentivamo il bisogno. Prima di tutto l’area difensiva, che tuttora fa inferocire pro e casual gamer, sembra più facile da gestire, con i calciatori che pressano a dovere e hanno finestre temporali più ampie per i tackle decisivi. Insomma, le difese ballerine di FIFA 18 sono sembrate acqua passata in questa demo, ma vi invitiamo comunque a rimanere in allerta, in quanto spesso la versione definitiva riserva sorprese, soprattutto quando si passa da una modalità all’altra.

Lo diciamo? The Chaaaaaampioooooooons.

Un’aggiunta interessante, ripresa peraltro dalla modalità Mondiali utilizzata questa estate, è il cronometro che va avanti una volta finito il tempo regolamentare, consentendoci così di comprendere quanto recupero manca al triplice fischio. Per quanto riguarda l’eterna lotta tra tiri a giro e di potenza, sembra che i secondi avranno la meglio quest’anno. I portieri sono sembrati meglio posizionati, e ciò ovviamente implica una serie di parate impossibili su FIFA 18 ora effettuabili: la scelta migliore è scagliare un missile terra-aria e far gonfiare la rete. Per il resto, non possiamo parlare di clamorosi colpi di scena: dribbling e controllo di palla sono pressoché perfetti, ma comunque molto simili a quanto già visto negli ultimi 12 mesi.

FIFA 19 è senza ombra di dubbio un capolavoro sotto il profilo tecnico: fluido come ogni anno e più simile alla realtà. Sempre più calciatori sono pressoché identici agli originali, e a tutto ciò si aggiunge una tifoseria ancora più calda e vicina alle squadre: sembrava una partita in televisione. Insomma, pur acquisendo la maggior parte dei contenuti dal predecessore, FIFA 19 sembra esser riuscito a colmare le lacune esistenti e soprattutto ad ampliare l’offerta complessiva, con la UEFA Champions League come vero e proprio gioiellino. Con un PES pronto a dare battaglia per riconquistare terreno, i prossimi 12 mesi promettono scintille, chi vincerà: Konami o Electronic Arts? Un primo giudizio lo avremo a fine settembre, quando entrambi i videogiochi saranno sul mercato.