Come sappiamo, il genere FPS può essere adattato in maniera del tutto naturale alla tecnologia Oculus Rift. Elemento fondamentale di questo tipo di giochi, però, è il cosiddetto sistema di coperture, ovvero la possibilità per il personaggio di potersi nascondere dietro elementi dello scenario per potersi riparare dai colpi nemici e uscire successivamente allo scoperto per rispondere al fuoco. Grazie alle speciali periferiche in sviluppo per Oculus VR che aumenteranno la nostra percezione di realtà , anche l’azione di stampo bellico diventerà sempre più intuitiva. Abbiamo già mostrato alcuni kit in sviluppo legati al movimento nell’ambiente virtuale; tra questi troviamo il promettente HydraDeck, uno strumento focalizzato sul rilevamento della posizione, il cui prototipo è ambientato in un suggestivo set medievale. Per questo sistema è stato realizzato anche un altro prototipo shooter, che mostra appunto come la periferica HydraDeck può essere impiegata per mettersi in copertura non con una combinazione di tasti, ma nella maniera più naturale possibile: abbassandosi.
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HydraDeck consente quindi di mappare il corpo del giocatore e la sua posizione, per poi comunicarla e rifletterla all’interno dell’ambiente di gioco. Per funzionare, HydraDeck richiede soltanto un sistema di rilevamento indossabile, piuttosto leggero, e un controller, molto simile al nunchuk del Wii. Il primo, legato al petto, permetterà di rilevare la posizione sull’asse verticale del corpo, mentre il secondo traccerà la posizione della nostra mano per replicarla all’interno del mondo virtuale. Chiaramente, in questo modo gli scontri a fuoco acquisteranno un senso completamente nuovo di immersione: abbassandosi anche il personaggio si abbasserà , schivando i colpi dei nemici, per poi tornare a sparare al momento opportuno, impugnando la pistola con una precisione senza pari. La gestione della telecamera, nel frattempo, sarà interamente affidata ad Oculus Rift, grazie al quale basterà orientare la visuale di gioco semplicemente girando la testa a sinistra o a destra.
La grande differenza rispetto ai sistemi di controllo tradizionali, è che quella che avveniva tramite il joypad era una semplice astrazione, grazie ad HydraDeck diventa un’azione reale a tutti gli effetti. Questo vuol dire quindi che il giocatore potrebbe padroneggiare l’ambiente di gioco con un notevole grado di precisione, tanto che i creatori di questo prototipo dicono che sarebbe addirittura possibile sparare tra le fessure di due casse usate per nascondersi. Molto simpatico, ma anche utile, il disclaimer che appare assieme al download del software “Fate attenzione quando giocate a questa demo, molte persone cercano di appoggiarsi alle casse quando si alzano in piedi o di sorreggersi alle colonne, ma ovviamente non trovano nessun appiglio!”
Lipowitz, sviluppatore del progetto, ha dichiarato in una recente intervista di essere rimasto molto sorpreso dai risultati ottenuti finora nell’implementazione del sistema di tracciabilità riferita al movimento, meccanismo preso molto a cuore dallo stesso Palmer Luckey, fondatore di Oculus VR.
“La prima demo che ho realizzato è stata provata da uno dei miei amici.  Il risultato è stato sorprendente, lui stesso ha scoperto che non poteva entrare in alcuni degli edifici, per via della sua altezza. Questo tipo di scoperte inaspettate rendono il lavoro di sviluppo estremamente eccitante e proficuo, e lasciano intendere come in questo campo sia ancora tutto da scoprire.”
Ad oggi l’esplorazione della realtà virtuale, le idee pionieristiche e la collaborazione tra i developer sono le caratteristiche fondamentali dell’universo intorno Oculus Rift. Nuovi usi ed applicazioni per Oculus Rift vengono scoperti ogni giorno dalla comunità dagli sviluppatori, e Lipowitz, il creatore di alcuni dei prototipi più originali realizzati per il dispositivo, tutti open-source e scaricabili gratuitamente, è il perfetto portavoce di quello spirito di cooperazione che caratterizza la stessa nascita del progetto Oculus.
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