La realtà virtuale di Sony: l’abbiamo provata e…

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All’inizio di settembre erano apparsi in rete vari rumor che indicavano l’intenzione di Sony di produrre una particolare periferica in grado di regalare ai possessori della PlayStation 4 la stessa esperienza virtuale offerta da Oculus Rift. Il grande pubblico, diviso tra gli infastiditi e gli entusiasti, ha subito iniziato a fantasticare sulla forma, le specifiche tecniche e le caratteristiche, tessendo tra l’altro anche una tela fatta di spionaggio industriale, plagio e furto di idee. L’apice della curiosità ha toccato il suo punto massimo nel momento in cui il colosso giapponese ha annunciato l’uscita del nuovo visore HMZ-T3. Durante la nostra trasferta a Tokyo per la copertura del TGS, abbiamo avuto la possibilità di testare il nuovo prodotto Sony e riteniamo doveroso precisare che l’HMZ-T3 non ha nulla a che vedere con l’Oculus Rift.

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Il visore HMZ-T3 è la nuova generazione (la terza per l’esattezza) di un apparecchio già esistente, è formato da due schermi OLED da 720P in grado di gestire sia immagini 2D che 3D stereoscopio, ed è in grado di ricevere trasmissioni wireless a 60GHZ. Il dispositivo può essere collegato all’attuale console di casa Sony, al PC e pure ai dispositivi mobile, infatti la nostra prova si è svolta proprio con un telefono Sony Experia, ed è dotato di un batteria al litio che ne consente l’utilizzo fino a 3 ore in modalità wireless e fino a 7/8 ore se collegato con un cavo HDMI. Una volta indossato l’HMZ-T3 ci si trova di fronte i due display Oled, uno per occhio e grazie ad un serie di modifiche la regolazione per l’ottenimento di un’immagine nitida è molto semplice ed intuitiva. La resa visiva è decisamente migliorata rispetto a quella offerta dai modelli precedenti soprattutto in termini di chiarezza e nitidezza. Purtroppo la conformazione del visore non strizza certo l’occhio al confort: nonostante l’ingrandimento del poggia testa anteriore e la possibilità di regolare la banda anteriore su entrambi i lati la distribuzione del peso, non proprio ottimale, penalizza i punti di appoggio, in special modo il naso.

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In buona sostanza L’HMZ-T3 è un visore, ottimo sotto il profilo della definizione, che non può essere paragonato all’Oculus Rift sia in termini di emozioni sia in termini di target di mercato. Durante il nostro test purtroppo non abbiamo mai provato quel senso di “immersione” che una periferica che si fregia dello slogan “Personal 3d Viewer” dovrebbe offrire, quindi se siete alla ricerca di un buon “monitor” trasportabile (ad un prezzo non proprio economico) allora l’HMZ-T3 è il prodotto che fa per voi, se invece volete vivere le emozioni della realtà virtuale… beh allora è inutile dire che dovrete condividere con noi la passione per la geniale periferica di Palmer Luckey.