Cosa fareste voi a 420 km dalla terra, persi alla deriva nello spazio? Probabilmente prima dellโuscita di Gravity, il nuovo gioiello di Alfonso Cuarรฒn, nessuno ci aveva mai riflettuto. Certo, lo spazio รจ sempre stato uno dei sogni dellโuomo fin dal Rinascimento, ma nessuno ha mai saputo come fosse fino a quando Yuri Gagarin per la prima volta ha orbitato attorno alla terra e ha fatto sapere al mondo che โvista dallo spazio, la terra รจ uno spettacolo unicoโ. Da allora lโinteresse non รจ scemato, bensรฌ aumentato: un interesse questo, non solo nei confronti dello spazio inteso come piattaforma di lancio per lโesplorazione di โnuovi mondi e nuovi pianetiโ, ma spazio inteso soprattutto come soggetto assente, che permette allโessere umano di riscoprire se stesso. A pensarci bene non sono molte le opere narrative che esplorano questo aspetto della fantascienza; ricordiamo il 2001 Odissea nello Spazio del grande Kubrick, Solaris, quello di Tarkovsky ovviamente, e non ultimo quel Gravity di Alfonso Cuarรฒn che ha meritato 5 minuti di applausi al Festival del Cinema di Venezia.
Perchรฉ diciamolo, visto al cinema in 3D, Gravity รจ molto piรน che un avventura, รจ unโoccasione per vedere lo spazio come mai lโavevamo visto prima. Lโunico vero protagonista della pellicola infatti รจ lo spettatore che Cuarรฒn cerca disperatamente di far entrare nella tuta spaziale al fianco di Sandra Bullock. Alla fine della proiezione ci sentiamo tutti un poโ piรน astronauti e lโunico desiderio che proviamo รจ scoprire come ci si sente veramente ad essere dentro quella tuta.
Pur non avendo a disposizione tecnologie di realtร virtuale innovative come Oculus Rift, Cuarรฒn รจ riuscito a darci una visione sorprendentemente viva e reale di una dimensione, quella dello spazio, che non ci era mai sembrata cosรฌ vicina. Se volete vivere di nuovo le emozioni regalateci da Gravity oggi, non รจ necessario tornare al cinema, basta semplicemente cliccare spacewalk.spadille.org e scaricare ย gratuitamente il software ideato da Richard Emms, geniale game e interactivity Designer. Il suo Spacewalk รจ un vero e proprio simulatore spaziale grazie a cui chiunque, una volta montato il visore Oculus Rift puรฒ fare una passeggiata sulla superficie della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, quella vera!
Il simulatore prevede una serie di โmissioni di riparazioneโ da svolgere al di fuori della stazione in compagnia o in solitaria in una realistica visuale in prima persona, dallโinterno del casco della tuta spaziale. Ciรฒ che spinge il giocatore a credere di essere veramente un astronauta in missione non รจ solo lโutilizzo del visore Oculus Rift, che trasforma lโesperienza di un monitor bidimensionale in una totale immersione, ma รจ il software stesso a permetterlo, attraverso alcuni accorgimenti che evidenziano lโestrema cura che Richard Emms ha posto nella progettazione del gioco. Dalla visuale che mostra alcuni dettagli del casco in corrispondenza del mento, ai riflessi della luce solare sul vetro, allo strano effetto di movimento, per cui per girare la visuale bisogna spostarsi con tutto il corpo, non solo con la testa.
Tutte queste caratteristiche fanno di Spacewalk il primo realistico simulatore spaziale, e noi ora invece di tornare al cinema a vedere Gravity ci faremo una bella passeggiata sulla superficie della ISS. Guardate questo video e fatela con noi.
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