Il creatore di Oculus VR: il futuro della realtà virtuale? La singolarità tecnologica

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L’affascinante tema dell‘intelligenza artificiale ha da sempre ispirato il cinema, la letteratura e ovviamente il videogioco. Con l’avanzare irrefrenabile della tecnologia, il tema è divenuto sempre più fecondo, prospettando un prossimo futuro nel quale questa l’intelligenza delle macchine supererà la cognizione umana, prospettando un radicale cambiamento non solo per la civiltà umana, ma per la stessa natura dell’uomo. Fantascienza o possibile realtà, non tutti credono a questa possibilità, ma oggi sono molte le teorie possibiliste che si interrogano sul fenomeno, conosciuto come singolarità tecnologica, o solamente singolarità.

Il primo uso del termine in questo contesto si deve al matematico John von Neumann nella seconda metà degli anni ’50. Secondo Von Neumann, l’accelerazione della tecnologia avrebbe comportato cambiamenti nel modo di vivere umano, causando una singolarità essenziale nella storia della razza, oltre la quale le cose umane, come le conosciamo, non sarebbero potute esistere. Con lo scrittore di fantascienza Vernor Vinge, il concetto di singolarità diviene popolare: a causare il fenomeno sarebbero proprio l’intelligenza artificiale, la evoluzione biologica umana, le interfacce cervello-computer.

Con l’avanzare della virtual reality, ormai divenuta non solamente auspicabile, ma realisticamente possibile, grazie al dispositivo HMD Oculus Rift, la realtà virtuale entrerebbe sicuramente tra le possibili cause della singolarità. A pronunciarsi sull’argomento, anche il visionario fondatore di Oculus VR, Palmer Luckey.

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Sono tre le diverse tipologie di persone che credono nel fenomeno della singolarità:

  • 1) Persone che credono che accadrà
  • 2) Persone che pensano di poter dimostrare che avverrà
  • 3) Persone che credono che accadrà e che riusciranno a provarlo durante la propria esistenza

Io faccio parte della categoria #1.

Queste parole, scritte in prima persona da Luckey su un post su reddit, hanno come spunto una recente intervista video per Fact or Fictional, pubblicata lo scorso 23 ottobre. Alla domanda su come vedeva il futuro prossimo della realtà virtuale, Luckey ha risposto:

Il futuro della realtà virtuale all’interno di un ciclo di vita? Davvero molto difficile da immaginare, ci sono talmente tanti anni da considerare. Penso però che batteremo la singolarità. Non so in che modo, ma penso che accadrà. Questo non vuol dire che voglia rendermi conto di un tale cambiamento, ma penso che se siamo arrivati finora a risultati tecnologici del genere, il passo sarà quasi la metà.

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Se per Luckey la singolarità non è solo possibile, ma ormai prossima, le previsioni dei teorici del fenomeno sarebbero ancora più vicine. I sostenitori della singolarità postulano infatti che l'”esplosione di intelligenza“, sarà data dallo sviluppo di superintelligenze sempre più potenti nelle prossime generazioni. Per il futurista Ray Kurzweil tutto ciò accadrebbe intorno al 2045, mentre per Vinge prima del 2030. La previsione di Stuart Armstrong invece, annunciata in occasione del Singularity Summit 2012,  è ancora più prossima, prevedendo che si verificherà con un 80% di probabilità tra il 2017 e il 2112. L’avvento dei Terminator, i celebri cyborg ideati dall’intelligenza artificiale Skynet all’unico scopo  di distruggere il genere umano sembrerebbe quindi prossimo.

 Qui di seguito l’intervista integrale per Fact or Fictional:

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