La realtà virtuale sta diventando fonte di sempre nuovi dispositivi che permettono una interazione, ed immersione, sempre più profonda. Oggi vi presentiamo Color Glove, apparentemente un guanto, in realtà si tratta di un dispositivo che è in grado di proiettare la propria mano sul pc, ricostruendo tutti i nostri i nostri movimenti. Anche se sistemi simili sono stati già precedentemente ideati e commercializzati, tuttavia risultano poco accessibili al pubblico a causa dei costi elevati e della difficoltà di utilizzo. Gli ideatori di questo progetto, Robert Y. Wang e Jovan Popovic, puntano proprio su questo, prezzo competitivo e semplicità di utilizzo.
È sufficiente indossare Color Glove come un normale guanto, in quanto privo di fili e simili. Il monitoraggio dei movimenti avviene tramite una telecamera che riconosce il guanto, di una comune stoffa colorata, rilevando i movimenti. Di dispositivi per permettere il controllo dei gesti manuali vi abbiamo parlato già in post precedenti, come nel caso di Reactive Grip, che permette di controllare e proiettare la nostra gestualità all’interno dei giochi. Al momento non si parla di una simile applicazione di Color Glove al mondo dei giochi, ma poco ci manca. All’interno di un mondo tridimensionale, anche se grezzo, possiamo per esempio controllare un piccolo aereo scegliendo la direzione che vogliamo, muovendoci come se stessimo manipolando la cloche.
Vi abbiamo anche parlato di un altro dispositivo, il Leap Motion Controller, una telecamera molto simile al Kinect ma perfezionata. Poter toccare con mano ciò che vediamo e riuscire ad interagire col nostro mondo è il salto di qualità per una esperienza di realtà virtuale veramente immersiva. Perché? Perché la caratteristica principale del mondo virtuale, come vi abbiamo ben spiegato quando vi abbiamo parlato di Lumitrack è la possibilità di poterci muovere, liberamente, all’interno di essa, senza limiti. Sia con Leap Motion Controller che con Color Glove la cattura del movimento avviene tramite telecamera, ma quest’ultimo non permette ancora una interazione con un mondo perfezionato; anche se sicuramente è il dispositivo ideale per chi deve lavorare con soggetti tridimensionali.
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