Cos’è in realtà Pokémon Go? Analizziamolo insieme

Il fenomeno Pokémon che ha invaso il mondo intero appare, agli occhi del pubblico, o come uno dei più grandi e positivi fenomeni sociali massivi mai avvenuti, o come un giochino in grado di generare isteria e disordine pubblico. Se prima il videogiocatore veniva criticato per essere quell’individuo asociale, alienato, rintanato nella sua stanza, adesso sembra che venga criticato anche per uscire di casa. Insomma, ovunque questa razza vada, un modo per lanciargli accuse lo si trova sempre. Ritengo importante che prima di crearsi una propria opinione, è necessario capire effettivamente cos’è questo Pokémon Go, ma ancora prima, cos’è Pokémon. Circa 20 anni fa, il mondo conobbe per la prima volta l’universo dei Pokémon, i mostri tascabili, grazie alle avventure trasmesse in TV di Ash Ketchum, giovane ragazzo il cui sogno è diventare il più grande allenatore di Pokémon al mondo. Questi esseri sono una specie di reinterpretazione fantasiosa di animali, piante e persino di creature mitologiche, che vivono in armonia con gli esseri umani, al punto che l’intera struttura sociale orbita intorno a queste interessanti creature. Il nostro protagonista viaggia in lungo e in largo per scoprire e catturare tutti i Pokémon e sconfiggere i capopalestra delle varie regioni per guadagnare le loro prestigiose medaglie, conquistandosi così il diritto di sfidare i migliori allenatori della regione. In questo mondo, le lotte Pokémon sono considerate prima di tutto occasioni per creare legami di amicizia tra allenatori e non. Ash, di per sè, rappresenta un modello estremamente positivo per i bambini: è coraggioso, determinato, onesto, altruista e crede fermamente nel valore dell’amicizia. Ciò che ha permesso al brand di affondare ancora di più le sue radici nella nostra cultura, sono stati però i videogiochi ispirati ai Pokémon.

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Ash Ketchum e il suo inseparabile amico Pikachu!

Grazie ad essi, chiunque, a prescindere dall’età, poteva finalmente vivere le stesse avventure di Ash, e il fenomeno, da quel momento, esplose. Il design del gioco lo rendeva assolutamente adatto a tutti, e, ben presto, furono milioni coloro che volevamo acchiapparli tutti. Catturando ed allenando i vari Pokémon, ciascuno con abilità e caratteristiche diverse, ogni giocatore poteva crearsi la squadra dei propri sogni, facendoli combattere per renderli via via sempre più forti. Il successo del brand non ha mai conosciuto crisi davvero pesanti, e tutt’oggi sono sempre di più coloro che si appassionano al gioco. Bisogna inoltre far presente un’altra cosa. La Niantic, casa di sviluppo che ha appunto dato vita a Pokémon Go, non è nuova a tale tipo di giochi. Prima di questo, c’era già Ingress, un titolo che nelle meccaniche era in realtà molto simile a Pokémon Go: due fazioni in lotta per la conquista di luoghi di interesse, raggiungibili, appunto, muovendosi fisicamente verso di essi e strumenti per ostacolare la squadra nemica.

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Ingress è, in un certo senso, la versione futuristica di Pokémon Go. Il tema, incentrato sullo spionaggio, operazioni segrete e hacking, ha saputo conquistare efficacemente il pubblico ed ha permesso alla Niantic di creare Pokémon Go.

Alcune di queste meccaniche le rivedremo quasi identiche in Pokèmon Go. Quindi perchè tutto questo delirio non è avvenuto quando uscì Ingress nel lontano 2013? Semplice: la stessa euforia in realtà già c’era, ma passava molto più inosservato a causa del numero nettamente inferiore di giocatori: la vera forza di Pokémon Go è il brand. La Niantic ci ha quindi riprovato, stavolta infilandoci in mezzi i Pokémon, e il risultato lo potete vedere tutti. Detto questo, passiamo ad analizzare invece Pokémon Go. Di base, il gioco è estremamente semplice: attraverso il sistema GPS del cellulare, l’applicazione è in grado di individuare la posizione del giocatore in qualsiasi parte del mondo e seguirne i movimenti. Camminando, è possibile incontrare i Pokémon e il giocatore viene così chiamato a risvegliare il suo istinto di allenatore ed acchiapparlo. Per catturarli, è necessario lanciare con precisione la Pokéball, uno degli elementi chiave sia del cartone animato che dei videogiochi e, con un pò di fortuna, dopo aver fatto centro, riusciremo a intrappolare la nostra preda al suo interno.

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Grazie alla fotocamera del nostro cellulare, è possibile vedere i Pokémon prendere vita nel mondo reale!

C’è una differenza sostanziale però tra Pokémon Go e gli altri videogiochi della serie: in questi ultimi, per aumentare le possibilità di cattura o semplicemente per rendere più forte i nostri Pokémon, è necessario combattere, cosa che non viene richiesta in Pokémon Go. La scelta è stata fatta in virtù di un modello di gioco più veloce, spensierato e immediato, in opposizione ai suoi predecessori per console portatili, più impegnativi, tattici e strategici, in modo da adattarsi anche al giocatore meno esperto. Catturato il nostro Pokémon, potremo ricominciare la nostra passeggiata nella speranza di trovarne altri. Alcuni luoghi caratteristici di ogni area (una statua, un edificio importante, un monumento, e così via) vengono identificati come Palestre, le quali vengono contese da tre fazioni di giocatori, ed è l’unico luogo dove invece prendono luogo le battaglie tra allenatori. Grazie ad esse, è possibile aumentare il livello dei nostri Pokémon facendoli lottare contro quelli degli altri giocatori. Per aiutarci in tutta questa impresa, disseminati in giro, troveremo i Pokéstop, anch’essi identificabili in luoghi riconoscibili, dove è possibile ottenere una serie di utili strumenti, come ad esempio Pokéball, Esche e Rivitalizzatori. Dopo questa introduzione, scendiamo nel dettaglio, e scopriamo qusli sono i veri motivi per cui Pokémon Go ha scatenato quello che ha scatenato.

Il fatto di dover camminare in giro, è già qualcosa che di per sè è atipico nel mondo dei videogiochi, ma questo è l’elemento centrale di tutto Pokémon Go: lo stesso fenomeno massivo, come il ritrovarsi tutti nello stesso punto, può essere visto all’interno di tanti altri videogiochi, con un numero di persone anche maggiore di quello che vengono mostrati nel video, ma tutto in forma virtuale, ciascuno dentro le mura della propria casa, lontano dagli occhi del pubblico. Diciamocela tutta, gli esseri umani hanno sempre avuto migliaia di motivi per riunirsi in massa in un luogo: concerti, feste, eventi culturali, gastronomici, manifestazioni, fiere, mercati, cinema e così via. Perchè quindi ci sembra così strano adesso vedere delle persone che si riuniscono per stare insieme se è una cosa che abbiamo da sempre fatto? Perchè stavolta il motivo è un pò atipico: un videogioco che si gioca all’aperto. Ora è possibile vedere i giocatori muoversi in gruppi, darsi appuntamento per passeggiare insieme, insomma, lo stesso fenomeno ora è diventato fisico, e può avvenire potenzialmente ovunque e in qualsiasi momento.

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Un gruppo di giocatori che condividono insieme la loro avventura.

Non è raro infatti trovare molti giocatori nella stessa area, soprattutto perchè se dovesse apparire un Pokémon raro, chiunque nell’area potrà ottenerlo, senza limitazioni, oppure qualcuno ha piazzato un’Esca, ovvero un oggetto utilizzabile sono nei pressi di un Pokéstop, capace di attirare un gran numero di Pokémon nelle vicinanze, cosa di cui tutti, ancora una volta, possono beneficiare. Non spaventatevi quindi se vedete delle persone che corrono tutte insieme in un luogo: nelle circostanze potrebbe semplicemente esserci un Pokémon particolarmente raro! E’ importante inoltre notare che il sistema di monetizzazione del gioco è strutturato in modo che chi volesse, può investire del denaro ed acquistare Pokéball, Esche ed altri oggetti, e alcuni di essi possono essere sfruttati anche dagli altri giocatori. La cosa, è particolarmente interessante: ciò non genera competizione o vantaggi, ma anzi, crea occasione di incontrare altri giocatori che si trovano nei paraggi. Chi investe soldi, quindi, migliora l’esperienza di gioco per sè stesso ma anche agli altri giocatori. Le stesse Palestre, curiosamente, sono strutturate in modo da poter accontentare il giocatore più casual fino a quello più hardcore. Se una delle fazioni riesce a vincere le battaglie e conquistare la Palestra, non c’è vero vantaggio, e neanche una vera sconfitta per la fazione che l’ha persa.

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Questo giocatore si è preparato per affrontare una palestra, magari per conquistarla, per potenziare i suoi Pokémon o solo per divertimento.

La sua funzione, indipendentemente dalla fazione dominante in quel momento, infatti, non cambia: i giocatori possono comunque ritrovarsi in una Palestra e combattere con gli altri allenatori per potenziare il propri Pokémon, e non c’è alcun limite al numero di volte che una Palestra può passare da una fazione all’altra. Nel caso la palestra appartenesse già alla propria fazione, combattere i Pokémon al suo interno trarrà beneficio sia a questi ultimi che ai nostri, perchè entrambi ne usciranno più forti. Insomma, nel gioco non c’è una vera competizione tra i giocatori, ma ci sarà comunque qualche giocatore che la prenderà sul personale quando una palestra venisse conquistata da una fazione nemica, e farà il possibile per riottenerne il controllo, senza intaccare l’esperienza degli altri giocatori. Pokémon Go non è tanto impressionante perchè è un gioco in realtà aumentata che ti permette di vedere i Pokémon nel mondo reale, anche perchè è un’opzione che neanche usano tutti i giocatori, ma perchè è un gioco sociale, adatto a tutti, che non genera competizioni, ma anzi, tante occasioni per conoscersi, stare insieme e, ancora più importante, fare un pò di moto. I benefici di quest’ultimo possono essere davvero impattanti sui problemi di obesità che affliggono tanti paesi, perchè se prima camminare ci sembrava un’attività noiosa, ora invece diventa molto divertente, motivante e da svolgere in compagnia, superando la barriera tra giocatore occasionale e il vero appassionato.

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La causa di tutti i problemi che vengono erroneamente attribuiti a Pokémon Go non sta nello strumento in sè, ma nell’uso errato che se ne fa.

Ahimè, è evidente però che ci sono anche dei problemi connessi a Pokémon Go. Si è sentito spesso parlare di disagi causati da giocatori particolarmente molesti o di persone che giocano mentre guidano, e non c’è da sorprendersi se quindi molte persone vedono di cattivo occhio il gioco. E’ importante però chiarire una volta per tutta la differenza tra causa e mezzo. Pokémon Go non è il motivo per cui la gente diventa fastidiosa, guida mentre gioca o cose simili, ma è il suo uso errato uso e la disinformazione la vera fonte. Tutti questi fenomeni avvengono da sempre, la sola differenza è che il tasso con cui si manifestano è aumentato. La soluzione, come erroneamente credono molte persone, non è quella di bandire Pokémon Go, ma di educare le persone nella maniera corretta. Ipotizziamo che Pokémon Go venisse vietato. Qualcun’altro magari crea un nuovo gioco che porta le persone a commettere le stesse errate azioni, e sarà nuovamente necessario impedire ai giocatori di giocare a questo nuovo titolo. Inutile dire, che se si cerca di impedire alla gente di fare qualcosa, quella troverà il sistema per farlo lo stesso. Tutto ciò non suona familiare? Praticamente, avremmo riportato in auge il proibizionismo, e la storia ci insegna che questo sistema porta più problemi che benefici. Tuttavia, educare le persone in maniera efficace a giocare in maniera sicura, risolverà il problema anche con tutti i giochi simili che usciranno in futuro. Per concludere, Pokémon Go rimane, a prescindere che si vada a caccia di Pokémon o di fi… ehm… donne, una prova indelebile a dimostrazione che il videogioco può essere ed è uno strumento sociale in grado di connettere le persone, e con l’avvento della realtà virtuale/aumentata, le relazioni umane saranno destinate a rafforzarsi ulteriormente.