Daydream Lab: cosa rende gradevole un’esperienza social in VR?

Alcuni degli studi piรน interessanti sulla realtร  virtuale hanno portato a galla un’enorme quantitร  di aspetti da tenere in considerazione, a partire dall’interazione fino ai piรน insospettabili aspetti di game design. Recentementeย Google Daydream Labs ha svolto delle ricerche per capire come rendere salubre e interessante un’esperienza social in VR, concentrandosi sul capire come motivare gli utenti a mantenere un comportamento positivo. Durante l’ultimo anno, il team Google ha sperimentato molto con le iterazioni sociali in VR:

Esattamente come nella realtร , la gente tende naturalmente a voler condividere e connettersi con le altre persone in VR. In qualitร  di sviluppatori e designer, siamo eccitati all’idea di creare esperienze social che siano divertenti e facili da usare, ma รจ altrettanto importante renderle sicure e gradevoli per tutte le persone coinvolte.

I frutti del loro lavoro possono essere concentrati in tre punti principale: la scarsa chiarezza percepitaย dell’utente relativamente alleย normative comportamentali quando utilizza il multiplayer, la tutela e la sicurezza dello stesso e come premiare i comportamenti positivi.ย E’ importante capire quanto le azioni di una persona possano influenzare quelle delle altre o addirittura limitarle, in alcuni casi. Grazie ad un gioco che hanno intitolato Shopping, sono venuti a conoscenza di alcune utili informazioni utili a chiunque desideri realizzare un’esperienza social in VR. E’ molto semplice: i giocatori hanno a disposizione tutta una serie di cappelli, occhiali e accessori vari che possono indossare o far indossare ai propri amici, senza reali limitazioni di sorta, ed รจ uscito fuori che anche solo mettere un cappello sull’avatar del nostro compagno puรฒ essere problematico: l’accessorio, infatti, poteva essere posizionato in modo tale da coprire la vista al giocatore.ย Se quest’ultimo non fosse stato in grado di rimuoverlo, sarebbe stato costretto a togliersi il visore e ricominciare l’esperienza.

Inutile dire che qualche utente un pรฒ maligno avrebbe potuto sfruttare questa cosa per rovinare l’esperienza agli altri utenti. E’ quindi fondamentale avere chiaro in testaย in che modo i giocatori possono interagire, definendo meticolosamenteย limiti ed eventuali provvedimenti disciplinari. Chiunque bazzichi da un pรฒ su internet, sa perfettamente quanto le persone possano diventare offensive, moleste e fastidiose dall’alto del loro trono protetto dal loro impenetrabileย monitor, e la realtร  virtuale non fa eccezione. Bisogna anche tenere a mente che ogni persona ha il diritto al proprio spazio personale, e quindi prendere provvedimenti decisi nei confronti di persone che praticano atti sessisti o sessuali che possono turbare le persone.ย Onde evitare comportamenti poco salubri per l’ambiente sociale virtuale, il giocatore deve essereย spinto naturalmente a compiere azioni positive. Questo deve essere attuato in maniera un pรฒ subdola in realtร , ma risulta estremamente efficace fornire un feedback quando il giocatore esegueย un buon tipo di azione e non fornirgliene alcuno in caso di azioni negative. Un esempio รจ l’apprezzatissimo battere il cinque: due giocatori avvicinano le mani, e un clap, magari arricchito da qualche effetto particellare, rappresenterร  una sorta di premio per i due giocatori, ma nel caso qualcuno dovesse simulare, ad esempio, un pugno rivolto al volto, semplicemente non accadrร  nulla, non avrร  alcuna ripercussione sull’altro giocatore. La logica รจ elementare: delle azioni che non risultano avere conseguenze concrete spingeranno gli utenti a non praticarle, semplicemente perchรจ inutili. Magari alcune di queste informazioni possono sembrare banali, ma รจ importante non sottovalutarle: il socialย VR รจ un’esperienza cosรฌ particolare, profonda e immersiva che le regole per garantire la tutela dell’utente online che abbiamo usato fin’ora vanno rivisitate o addirittura reinterpretate a partire da quelle che tutti noi conosciamo e condividiamo nella vita reale.