PokéLens: come sarebbe dovuto essere Pokémon Go

Molti appassionati di uno dei franchise di maggior successo della storia si sono divisi a metà ai tempi in cui Pokémon Go fece il suo arrivo: c’è chi era entusiasta del fatto che anche una tranquilla passeggiata poteva trasformarsi in un gioco, e chi invece rimase un pò deluso da tutte le sue mancanze. In più occasioni è stato sottolineato che quest’ultimo non può davvero essere considerato realtà aumentata, poichè mancante di tutti quegli elementi quali il computer vision e l’environmental mapping necessari per immergere l’utente nella realtà aumentata, ma questo è il minimo: molti giocatori, in verità, si sarebbero accontentati di un gameplay un pò più fedele a quei titoli per console portatile che hanno conquistato il mondo, e l’assenza di tutto l’aspetto tattico ed eccitante della lotta era quasi completamente sparito, lasciando una lieve traccia di sé nelle competizioni in palestra. KennyWdev e Joshua Liew, grandi fan del franchise, hanno concordato sul fatto che non era il caso di aspettare che Nintento o Niantic si decidessero a creare un gioco che potesse rendere più onore ai titoli Pokémon. Si sono messi a lavorare su una loro versione fan-made per HoloLens, e si chiama PokéLens. Ancora in fase estremamente embrionale, praticamente una tech demo, il gioco si è posto l’obiettivo di riportare quel feeling a cui tutti i giocatori sono abituati da anni ormai: le lotte pokémon! Realizzato su con Unity, il progetto è molto lontano da come immaginiamo le applicazioni AR in futuro: è fornito di un tracking system un pò tremante e un riconoscimento degli oggetti che può sicuramente migliorare, ma sembrano essere sulla buona strada per posare le fondamenta di una futura probabile, anzi, quasi certa, versione di Pokémon in realtà aumentata.

Vogliamo ignorare il fatto che gli HoloLens costano ben $3.000? Insomma, fino a che la tecnologia non verrà perfezionata e diventerà più accessibile al pubblico, molto difficilmente vedremo una vera e propria versione del gioco in realtà aumentata. Oltretutto, per consentire agli oggetti virtuali di posizionarsi nell’ambiente, è necessario prima di tutto mappare l’ambiente, cosa che rende quindi impossibile pensare di poterlo usare in giro per il mondo. Ma non è il caso di scoraggiarsi! La ricerca non si ferma mai, e sempre nuovi algoritmi e tecnologie vengono sviluppate per rendere sempre più performante la realtà aumentata. Tutto sommato, quello che questi ragazzi hanno mostrato fino ad ora, risulta molto più soddisfacente di quanto un appassionato sfegatato possa mai aver trovato Pokémon Go, e il sistema di lotta sembra fedele e arricchito da animazioni riconoscibili. Alla fine, l’abbiamo sempre saputo che l’AR avrebbe faticato enormemente di più rispetto alla VR durante i suoi primi anni, no? Poniamo la nostra fiducia nelle future generazioni di visori.