Recensione Daredevil Stagione 3

Poco più di tre anni fa, il 22 ottobre 2015, Netflix arrivava in Italia e, per la prima volta, potevamo vedere film e serie tv in streaming in maniera totalmente legale. Quello stesso giorno faceva la sua comparsa Daredevil, la prima opera Marvel presente nel catalogo, anche se oltreoceano hanno potuto vederla qualche mese prima di noi. Da anni siamo abituati alle grandi imprese di Iron Man, Captain America, Thor e tutti gli altri apparsi in Avengers, ma possiamo ricordare anche qualche flop a livello di incassi: uno di questi è stato il Diavolo di Hell’s Kitchen, interpretato nel 2003 da Ben Affleck, che visti i risultati non troppo convincenti, è stato accantonato e messo da parte, fino al 2015 appunto, anno in cui Netflix ha deciso di produrre una serie tv su Daredevil, puntando su un cast nuovo composto da Charlie Cox, Elden Henson e Deborah Ann Woll, rispettivamente nei panni del protagonista, di Foggy Nelson e Karen Page, affiancati da un Kingpin impersonato da un ottimo Vincent D’Onofrio. I numeri hanno dato ragione al colosso, e da quel momento sono state pubblicate altre due stagioni ma, soprattutto, questo successo ha incoraggiato la realizzazione di altri prodotti incentrati su dei supereroi Marvel come Jessica Jones, Luke Cage, Iron Fist e The Punisher. A questi va aggiunto The Defenders, che, escludendo il solo Frank Castle, ha praticamente riunito i cast delle serie per combattere una minaccia comune ai quattro eroi.

Ripercorriamo brevemente tutta la storia del nostro eroe: figlio di un pugile morto sul ring quando il protagonista era ancora un bambino, Matt Murdock si è ritrovato orfano e cieco, trovando un valido aiuto nella fede e in un misterioso maestro di arti marziali. Dopo aver studiato ed essere diventato un avvocato, si è messo in società con Foggy Nelson, alla quale si è aggiunta successivamente Karen Page, con l’obiettivo di dare supporto legale alle persone oneste e bisognose. Durante la prima stagione Matt Murdock se l’è vista contro Wilson Fisk, soprannominato Kingpin, che ha potuto contare, oltre che sulla forza fisica, anche su una rete di agenti corrotti e una grande intelligenza, che lo portava a prevedere tutte le mosse dell’eroe. Nella seconda serie, invece, è stato raccontato il passato di Matt e di come è nato Daredevil ed è stato lasciato molto più spazio a personaggi che poi sono apparsi anche in altre opere Netflix, come il già citato Frank Castle, il protagonista di The Punisher, o Elektra Natchios, stabilmente nel cast di The Defenders. Questa volta c’è un ritorno prepotente da parte di Kingpin, che riesce a uscire di prigione e a rendere nuovamente la vita difficile a Matt Murdock, fino a farlo diventare il nemico principale, potendo contare su un gran numero di agenti corrotti che, nonostante la reclusione, gli hanno permesso di poter agire quasi indisturbato.

Matt non dovrà più decidere quando essere un avvocato e quando essere Daredevil.

Non faremo nessuno spoiler, ma possiamo riferirvi che la stagione parte esattamente dalla fine di The Defenders e vede un Matt in difficoltà che cerca di rimettersi in sesto, sia a livello fisico che psicologico. Cambieranno molte cose nella sua testa e assisteremo a un Daredevil molto combattuto nel fare alcune scelte riguardo gli altri, ma anche riguardo sé stesso, al punto che il costume rosso sarà solamente un lontano ricordo: in generale, la decisione della produzione è stata quella di puntare più sulle vicende dei protagonisti che sui nomi e sui vestiti. Essendo ritenuto morto e avendo chiuso la collaborazione con Foggy, Matt non dovrà più scegliere quando essere un avvocato e quando essere Daredevil. Lo vedremo quindi lavorare full time come Diavolo di Hell’s Kitchen e non nascondersi più agli occhi di chi gli sta vicino. Sono confermati i personaggi principali e secondari visti nella serie, come Karen, Foggy, Padre Lantom, Ellison, Tower e Mahoney. Non entriamo ulteriormente nella trama, ma Wilson Fisk sarà nuovamente il villain della serie e potrà contare sull’appoggio dell’FBI, che è riuscito a ingannare con un finto accordo, e sull’aiuto degli agenti corrotti Poindexter e Nadeem, i quali lo supportano per motivi diversi: il primo è uno psicopatico, il secondo lo fa per evitare ritorsioni sulla sua famiglia. L’intelligenza di Wilson Fisk, e l’uso sapiente e spietato delle sue pedine, si rivelerà di nuovo l’asso nella manica dell’antagonista, che da carcerato pentito, visto nella prima puntata, riesce a tornare al potere usando espedienti inaspettati. Il finale di stagione regala sorprese, mostrandoci un epilogo sulla quale non avremmo certo scommesso.

Non sarà certo una prigione a fermare WilsonKingpinFisk.

Non mancheranno, come visto in tutte le serie Marvel di Netflix, le scazzottate: quello che però rende speciale Daredevil è l’assenza di superpoteri, se non i sensi sviluppati. Lo vedremo spesso ferito, sanguinante e addirittura non sempre vincente, mostrando scontri non sempre reali, ma quantomeno realistici. Il top, da questo punto di vista, è una scena di oltre dieci minuti, senza tagli o modiche in post-produzione, in cui Matt deve sconfiggere una serie di avversari che gli si parano davanti, muovendosi di stanza in stanza fino a trovare una via di fuga. È un espediente già usato nelle stagioni precedenti ma questa volta la sequenza ha superato di gran lunga gli standard televisivi, in quanto siamo di fronte a una sequenza diretta magistralmente, che mette a dura prova le capacità degli attori (e del povero cameraman) per un tempo che, a livello cinematografico, è un’eternità. Allo stesso modo, risultano tutto sommato plausibili anche la grande mira di Poindexter, l’agente corrotto, e la lungimiranza di Kingpin, capace di individuare anche un anno prima chi potrà essergli utile e assicurarsi che possa diventare una sua pedina, che lo voglia o meno.

La terza stagione è l’occasione per fare, finalmente, un po’ di luce sul passato dei personaggi.

La terza stagione è l’occasione per fare, finalmente, un po’ di luce sul passato dei personaggi. Abbiamo difatti l’opportunità di saperne di più sulle vicende di Karen Page e Foggy Nelson, e cosa li ha spinti a diventare ciò che sono. Scopriremo dunque un terribile segreto che ha sconvolto la vita della giornalista, ma anche il rapporto dell’ex collega di Matt con i propri familiari e non solo, perché verremo a conoscenza anche dei traguardi professionali alla quale ambiva. Nonostante si sappia già del padre Jack, dell’addestramento di Stick e dell’incontro con Elektra, c’è qualcosa che finora non era stato raccontato del nostro protagonista, tormentato sia dalla fede, che da Kingpin e da questa vicenda, che scoprirete verso la fine della stagione. Si scaverà a fondo anche sul contrasto fra il suo credere in Dio, ma allo stesso tempo impersonare il “diavolo” quando dà la caccia ai criminali. A questi va aggiunto anche l’agente Poindexter, inserito in questa stagione, che può contare su una storia ben costruita e ben realizzata a livello di sceneggiatura, trovando un modo molto originale per mostrarla, senza limitarsi ai flashback. Per la costruzione dei personaggi è stato fatto un gran lavoro che, puntata dopo puntata, diventa sempre più evidente.

Non sappiamo ancora se ci sarà una quarta serie ma, probabilmente, fra le serie Marvel prodotte finora da Netflix è quella meglio realizzata e che più di tutti meriterebbe un sequel. La cancellazione di Luke Cage e Iron Fist, che non avranno più un’opera a loro dedicata, tiene ancora sulle spine tutti i fan del Diavolo di Hell’s Kitchen (e di Jessica Jones), ma la fine della stagione fa intendere che di materiale per andare avanti ce ne sia veramente tanto. Come da tradizione nelle pellicole supereroistiche della Disney, poi, la scena finale lascia aperte sempre tantissime possibilità: sarà così anche per quel che riguarda Daredevil? I fan ovviamente risponderebbero di sì, e visto l’impatto che hanno avuto i cinecomic nell’industria dell’intrattenimento, probabilmente continuare è anche la soluzione migliore. Quel che è certo è che ci sono ancora molte questioni in sospeso che, in un modo o nell’altro, dovranno essere risolte.