Splatoon – La prova di VMAG

A due settimane dalla release europea, che precederà quella giapponese di pochissimi giorni, Splatoon si è presentato in veste ufficiale alla stampa negli studi di Nintendo a Milano. Dopo l’hands on dello scorso anno, tra Stati Uniti ed evento post-E3 nella città meneghina, abbiamo potuto testare la nuova IP di Nintendo sia nel singleplayer che nel multiplayer, locale e online, rimanendo colpiti dalla capacità da parte dell’azienda giapponese e dei rispettivi sviluppatori di saper rendere entry level un prodotto che vuole avvicinarsi e accostarsi il più possibile ai moderni FPS.

Splatoon, per chi fosse completamente a digiuno sulle notizie riguardanti il nuovo titolo Nintendo, è uno sparatutto in terza persona che vi permetterà di gestire sia una campagna che il cuore del prodotto, ovvero la modalità multiplayer. Prima mossa da compiere è la creazione del nostro personaggio, che potrà essere personalizzato nei colori della pelle e degli occhi, oltre che nel sesso: per il resto non vi saranno grandi possibilità di customizzare il vostro calamaro, pertanto tale sessione rimane fine a se stessa. Una volta che avremo preparato la nostra controparte videoludica potremo lanciarci nel tutorial che ci mostrerà come districarci nel mondo di Splatoon: i controlli, sin da subito, si sono rivelati sicuramente ostici, a partire dalla necessità di dover mirare muovendo il tablet del Wii U insieme con lo stick analogico destro per muovere la telecamera. Un binomio che in un primo momento ha creato non pochi problemi, soprattutto quando il tutorial ci ha permesso di muoverci e scoprire le prime vere caratteristiche del prodotto, dal lancio della vernice fino ai movimenti spiegati e mostrati durante l’ultimo Nintendo Direct, rapidi da calamaro e leggermente più lenti da bipede. In ogni caso resta una situazione facilmente superabile grazie all’esperienza, che col tempo vi fornirà un’ottima dimestichezza sul modo di puntare il vostro mirino e gestire così sia il tablet che lo stick analogico.

splatoon 1

Nella modalità singleplayer, oltre a conoscere la storia dietro lo scenario che riguarda la Grande Guerra tra calamari e polpi, abbiamo ritrovato alcuni elementi puzzle che possono sicuramente rimpinguare l’offerta videoludica di Splatoon, un prodotto che pretende di essere giocato più online che offline. Tra questi sicuramente le proposte di stile puzzle per superare alcuni ostacoli all’interno dei livelli, così come lo stile molto più platform rispetto al TPS cui dovremo abituarci nelle nostre ore su Nintendo Wii U. Elementi che vengono supportati anche dalla possibilità di potenziare le proprie armi – non personalizzabili – utilizzando le uova di polpo che raccoglieremo nel corso dei vari livelli: le armi a disposizione per l’upgrade sono precisamente cinque e vanno dalle granate alle bombe, fino ovviamente alla nostra arma principale, la pistola spara inchiostro. Nella modalità multiplayer, invece, tale situazione non si paleserà, perché saremo molto più legati al set di armi da scegliere, che andranno a offrire un pacchetto completo di arme principali, armi secondarie e di supporto.

Archiviando quella che è la modalità singleplayer, che ci ha messo dinanzi anche a una boss battle molto simile a quelle sovente offerte nei platform e che richiedono esclusivamente un po’ di strategia basata sul vostro inchiostro, arriviamo al multiplayer. Negli studi Nintendo non è stato possibile disimpegnarci eccessivamente nell’online, ma siamo riusciti comunque a spendere un po’ del nostro tempo nella modalità multiplayer offline, in un uno-contro-uno gestito con due controller, nel nostro caso il tablet e un gamepad pro. Innanzitutto Splatoon non può essere giocato in split-screen e anche per questo la decisione degli sviluppatori è quella di offrire un competitivo locale che si distacchi completamente dalle meccaniche di quello online: se in quest’ultimo, infatti, le sfide sono a squadre di due, quattro contro quattro, e abbiamo come obiettivo quello di riempire il terreno col propio colore a discapito di quello avversario, in locale l’obiettivo sarà quello di far esplodere i palloncini disseminati nel quadro scelto cercando di farne saltare in aria più del vostro avversario, sfruttando oggetti e il vostro inchiostro, capace, come sempre, di rallentare e danneggiare il vostro avversario, avendo il tempo come unico avversario che può sancire il termine di una sfida. Con un giocatore impegnato sullo schermo della TV e l’altro sul proprio, la sfida si è esaurita in cinque minuti, finendo inevitabilmente per diventare una sfida a chi riusciva ad atterrare prima l’avversario, ponendo in secondo piano la necessità di far esplodere i palloncini. L’inevitabile spinta e necessità di sparare, come i TPS insegnato, l’ha fatta da padrona, insomma.

splatoon 2

Splatoon ci ha permesso di apprezzare moltissime delle sue meccaniche, ma ancor più la propria filosofia: scimmiottando un genere navigato e inflazionato all’interno del mercato videoludico, il titolo Nintendo riesce a dare una chiave interessante e molto più facilmente apprendibile a tutti. Le strategie di release dei futuri update – tutti gratuiti – permette inoltre anche di sottolineare come gli sviluppatori vogliano innanzitutto concentrarsi sul far sì che tutta la community Nintendo si eserciti con il suo nuovo TPS e poi lanciarli in qualcosa di più corposo, dal punto di vista del multiplayer, con una patch che arriverà soltanto nel corso dell’estate. La varietà delle mappe – che cambieranno nel corso della giornata – unita anche a un hub che permette di avere tutto a propria portata, dalla customizzazione dei vestiti fino alla chiamata alle armi in single o multiplayer, rende Splatoon abbastanza vario nelle sue offerte e pronto a diventare un titolo multiplayer che terrà impegnati non poco i possessori di una Wii U. 

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